31/08/13

SIRIA NO WAR 2

La Wilpf  su Siria, armi chimiche e contro l’intervento militare


No all’intervento militare in Siria! Non si può costruire una pace sostenibile aggiungendo violenza a violenza!

La Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà ( WILPF ) saluta con favore la decisione del Parlamento britannico di respingere la proposta di un'azione militare contro la Siria. Il Parlamento ha accolto il principio che l'uso di armi chimiche non può mai essere giustificato, ma ha ribadito l'importanza del rispetto del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite nel decidere qualsiasi risposta da parte della comunità internazionale . Tuttavia, i media riferiscono che il governo degli Stati Uniti è ancora intenzionato ad effettuare un attacco militare contro la Siria , anche senza il sostegno del Regno Unito.

28/08/13

SIRIA NO WAR 1

Widf/Fdim contro i mercanti di sangue siriano

La Federazione Democratica Internazionale delle Donne (WIDF/FDIM) in un comunicato condanna “l’orrendo massacro premeditato, avvenuto nel sobborgo di Damasco in Siria tra il 20 e il 21 agosto” e  richiama l’attenzione sulla “campagna mediatica orchestrata dall’Arabia Saudita per incriminare il governo siriano con l’evidente intenzione di indurre l’opinione pubblica a sostenere l'intervento straniero degli Stati Uniti e dei loro alleati del Golfo Persico nei confronti di un paese che si è rivelato resistente alle interferenze dei Signori della Guerra. Un tentativo senza scrupoli di ripetere la storia recente dell'Iraq.”

15/08/13

MAI PIU' HIROSHIMA E NAGASAKI

Hiroshima e Nagasaki - Conferenza Mondiale 2013 contro le bombe A e H La Fdim/Widf, Federazione Democratica Internazionale di Donne, comunica che si è conclusa a Nagasaki il 9 agosto la Conferenza Mondiale 2013 contro le bombe A e H, che ha visto la partecipazione di circa 7mila persone provenienti da ogni parte del Giappone, e un centinaio provenienti da 20 paesi (in rappresentanza di 39 organizzazioni nazionali ed internazionali, più sette rappresentanti governativi). La conferenza il 5 agosto ad Hiroshima ha adottato la seguente Dichiarazione, che esprime la comune volontà dei partecipanti giapponesi e degli altri paesi al meeting internazionale: Dichiarazione finale Sessantotto anni sono passati da che Hiroshima e Nagasaki hanno subito i bombardamenti atomici. Le bombe devastarono istantaneamente le due città e oltre 200.000 cittadini persero la vita entro la fine del 1945. Si scatenò un "inferno sulla terra", che impedì agli esseri umani sia di vivere che di morire, come esseri umani. Gli hibakusha, che sopravvissero a quei giorni continuarono a soffrire per le ferite inferte ai corpi e alle menti. Una tragedia come quella non dovrebbe mai ripetersi in qualsiasi parte del mondo. Le armi nucleari sono le peggiori armi di distruzione di massa, il cui uso è un grave crimine contro l'umanità. Devono essere bandite senza ulteriori ritardi. Ci sono ancora circa 20.000 armi nucleari nel mondo. Una bomba nucleare, se utilizzata, potrebbe causare una tragedia disastrosa. Anche una piccola parte di esse potrebbe causare un cambiamento climatico su larga scala, che potrebbe portare alla fame nel mondo. Il divieto totale e l'eliminazione delle armi nucleari è un compito urgente per l'umanità intera. Insieme con i sopravvissuti e per conto di coloro che sono morti e non possono parlare per se stessi, noi, partecipanti alla Conferenza mondiale 2013 contro le bombe A e H chiediamo a tutti i governi di agire subito per realizzare un "mondo senza armi nucleari ". L'aspirazione ad un mondo senza armi nucleari rappresenta un irremovibile sviluppo internazionale. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ogni anno adotta risoluzioni che chiedono l'eliminazione delle armi nucleari. La conferenza di revisione del TNP del 2010 ha deliberato all'unanimità, compresi tutti Stati dotati di armi nucleari, di perseguire un "mondo senza armi nucleari", e ha affermato che tutti gli Stati devono fare sforzi "speciali" per stabilire un "quadro" per raggiungere questo obiettivo. Tuttavia, soprattutto a causa dell'intransigenza di potenze nucleari, non sono stati compiuti progressi tangibili. Facciamo appello alla comunità internazionale per superare tutti i ristagni e le resistenze. A livello governativo, un movimento per cercare di mettere fuori legge le armi nucleari, concentrandosi sulla loro atroce, disumana natura sta rapidamente prendendo piede. Tale è l'approccio che il nostro movimento ha adottato e perseguito con gli Hibakusha sin dal principio. La risoluzione che chiede l'avvio di negoziati per una Convenzione sulle armi nucleari, in linea con la decisione della Corte internazionale di giustizia, che il movimento per la pace del mondo richiede, ha ora il supporto di 135 governi, che rappresentano oltre il 70% di tutti gli Stati membri dell'ONU. Procedendo in questa direzione, si può costruire un mondo libero dalle armi nucleari. La chiave sta nelle mani del movimento per la pace e il sostegno pubblico in tutto il mondo. Chiediamo a tutti i governi, e in particolare agli Stati dotati di armi nucleari, di iniziare ad attuare l'accordo per "raggiungere la pace e la sicurezza di un mondo senza armi nucleari", avviando negoziati come previsto dalla Convenzione sulle armi nucleari. Avvicinandoci al 2015, che segnerà il 70 ° anniversario dello sganciamento della bomba A sulle due città, e nel quale la prossima Conferenza di revisione del TNP esaminerà come è stato implementato l'accordo del 2010, portiamo avanti la nostra campagna in ciascuno dei nostri paesi e facciamo sentire forti le voci dei cittadini del mondo a New York, per generare una grande ondata di richieste per l'abolizione totale delle armi nucleari. La politica di cosiddetta "deterrenza nucleare", rivolta a minacciare gli avversari con armi nucleari, è in contrasto con il principio basilare della Carta delle Nazioni Unite, che auspica la soluzione dei conflitti internazionali con mezzi pacifici e diplomatici in opposizione all'uso della forza. Essa non fa che incentivare la proliferazione nucleare. Un mondo senza armi nucleari è incompatibile con la dottrina di deterrenza nucleare, che deve essere superata a partire da subito. Chiediamo che il problema delle armi nucleari della Corea del Nord sia risolto pacificamente sulla base degli accordi internazionali conclusi in particolare con i colloqui a sei. Si deve convocare una conferenza internazionale per stabilire una zona WMD-libera in Medio Oriente, come concordato dalle precedenti conferenze di revisione del TNP. Passi avanti verso un divieto totale delle armi nucleari fornirebbero nuove condizioni favorevoli per la soluzione di questi problemi specifici. I conflitti internazionali possono essere risolti solo per via diplomatica e pacifica. La minaccia o l'uso della forza creerebbe un circolo vizioso di maggiore tensione e situazione aggravata. Notiamo le condizioni d’impegno per la pace, che si stanno sviluppando nel Sud-Est asiatico, America Latina e in altri luoghi. Opponendoci all’incremento degli armamenti e al rafforzamento delle alleanze militari, muoviamo un forte invito al non-uso della forza e alla risoluzione pacifica dei conflitti. Per il raggiungimento di un mondo libero dalle armi nucleari, il Giappone, paese colpito dalla bomba A, che può testimoniare la crudeltà delle armi nucleari attraverso la propria esperienza, dovrebbe svolgere un ruolo significativo. Invece, il governo del Giappone continua ad astenersi dal voto sulle risoluzioni delle Nazioni Unite che chiedono l'avvio di negoziati per una Convenzione sulle armi nucleari o il divieto dell'uso delle armi nucleari, o su altre risoluzioni che mirano all’abolizione delle armi nucleari, tra cui quella per il disarmo nucleare presentata dal movimento dei Non allineati. Il rifiuto del Giappone di aderire alla dichiarazione (sostenuta da 80 paesi), che denuncia l'impatto umanitario delle armi nucleari e chiede la loro eliminazione ha suscitato profonda delusione e critiche. Il movimento pacifista giapponese chiede al governo di svolgere il ruolo degno di paese colpito dalla bomba nucleare e richiede la stretta osservanza dei tre principi non-nucleari e la rottura con il cosiddetto "ombrello nucleare" statunitense. Sottolineando il suo ruolo importante, estendiamo la solidarietà al movimento per un Giappone libero dalle armi nucleari e pacifico. Sosteniamo gli Hibakusha nei loro sforzi per ottenere misure di risarcimento dallo Stato e riforme fondamentali del sistema di riconoscimento delle malattie derivate dalla bomba atomica. L'articolo 9 della Costituzione del Giappone, confermando la rinuncia alla guerra e al possesso di potenziali di guerra, incarna un forte impegno del popolo giapponese a rifiutare la guerra e il ripetersi di Hiroshima e Nagasaki. Esprimiamo il nostro sostegno al popolo del Giappone nei suoi sforzi per difendere e rafforzare la Costituzione, per ridurre ed eliminare le basi militari statunitensi da Okinawa e altrove, e resistere al consolidamento dell’alleanza militare Giappone-Usa. La situazione creata dall'incidente all’impianto nucleare di Fukushima è ancora fortemente critica. Si sollecitano vivamente misure per riportare la situazione sotto controllo, smantellare tutti i reattori nucleari e una conversione radicale verso le risorse energetiche rinnovabili. Avendo preso atto delle relazioni pericolose tra armi nucleari e produzione di energia nucleare, chiediamo di porre fine a tutti i tipi di danno nucleare causati da cicli del combustibile nucleare, nonché di opporsi al ritrattamento del combustibile nucleare esaurito e all'accumulo di plutonio, così come all'uso militare dell'energia nucleare. Invitiamo i popoli del mondo ad unirsi nelle seguenti azioni: - Guardando al 2015, sollecitiamo gli Stati dotati di armi nucleari e tutti gli altri governi a raggiungere l’accordo per realizzare un mondo senza armi nucleari. In ogni paese, dobbiamo informare il più vasto pubblico sull’atrocità e disumanità delle armi nucleari e rafforzare l'opinione pubblica a sostegno dell'abolizione delle armi nucleari. Organizzando mostre sui danni della bomba atomica e sulle testimonianze degli Hibakusha, informiamo il pubblico sulle conseguenze di Hiroshima e Nagasaki. Promuoviamo campagne internazionali di raccolta di firme a sostegno della "Appello per il bando totale delle armi nucleari" e altre attività per sollecitare l'avvio dei negoziati per una Convenzione sulle armi nucleari. Organizziamo una grande varietà di azioni a cui tutti a livello di base possano prendere parte, come marce per la pace, attraverso l'uso dei social media e altri mezzi. E approfondiamo la cooperazione con le organizzazioni delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali, con governi nazionali e autorità locali che sono a favore del disarmo nucleare, come i Sindaci per la Pace. - Rafforzando il sostegno e la solidarietà agli Hibakusha, estendiamo il nostro sostegno e solidarietà a tutte le vittime nucleari. Sosterremo le vittime dell'Agente Orange, dell’uranio impoverito e di tutti gli altri residuati bellici. - Uniti in un unico desiderio di "mai più vittime nucleari", svilupperemo la nostra campagna insieme con il movimento per la liberazione dal nucleare. Lavoriamo insieme con la più vasta gamma di persone che richiedono la riduzione delle spese militari, vita migliore e occupazione, benessere, libertà e democrazia, difesa dei diritti umani, protezione dell'ambiente globale e superamento della discriminazione di genere e dell'ingiustizia sociale. Creiamo una unità di vasta portata e solidarietà per un "mondo libero dalle armi nucleari, pacifico e giusto." Insieme con le generazioni più giovani, ancora una volta, ascoltiamo gli Hibakusha e volgiamo lo sguardo all’"inferno" creato dalle armi nucleari. Toccando i cuori di decine di milioni di persone noi costruiremo una potente pressione pubblica per aprire la porta ad un mondo libero dalle armi nucleari. Mai più Hiroshima! Mai più Nagasaki! Mai più Hibakusha! 5 agosto 2013 Conferenza Mondiale 2013 contro le bombe A e H.