11/03/20

Confine Turchia-Grecia / lettera di protesta all'Unione Europea


«SMETTETELA CON LA RETORICA DELLO "SCUDO GRECO", DIFENDETE I DIRITTI E L’UMANITÀ » 

119 organizzazioni ed associazioni greche per i diritti umani esprimono ai governanti europei la loro ferma opposizione alle disposizioni normative disumane e illegali adottate dal governo greco - con l'avallo dell'UE - contro i profughi di guerra sul confine turco-greco


All’attenzione del Primo Ministro della Repubblica Ellenica, Kyriakos Mitsotakis, del Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, del Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen

Atene, 6 marzo 2020 - Le organizzazioni sottoscritte sono profondamente preoccupate per i recenti sviluppi al confine con l'Evros e le isole del Mar Egeo, dove le persone sono bloccate ai confini dell'Europa, strumentalizzate a scopi politici e soggette a violazioni dei loro diritti. Siamo inoltre profondamente preoccupati per il modo in cui le autorità della Grecia e dell'Unione europea gestiscono i nuovi arrivati. Altrettanto allarmanti sono le azioni estreme delle forze di sicurezza contro i rifugiati e da parte di civili contro i volontari dei diritti umani e delle organizzazioni umanitarie. Vorremmo anche sottolineare che il clima di panico e la retorica della "minaccia asimmetrica", avallata anche dalle autorità, non riflette la realtà e colpisce seriamente non solo i rifugiati vulnerabili, ma anche la nostra società e lo stato di diritto nel suo insieme.

In particolare:
Esprimiamo fermamente la nostra opposizione alle recenti decisioni del Consiglio governativo greco per gli affari esteri e la difesa (KYSEA), in particolare l'adozione del decreto legislativo di emergenza, che prevede la sospensione del diritto di chiedere asilo a tutte le persone che entrano nel paese e il loro ritorno senza registrazione, nei loro paesi di origine o di transito. L'applicazione di una tale disposizione normativa è disumana e illegale in quanto viola il principio fondamentale di non respingimento, comporta responsabilità internazionali per la Grecia e mette in pericolo la vita umana. È indiscutibile che la Grecia abbia la competenza sovrana di controllare i propri confini e di gestire eventuali attraversamenti in loco. Tuttavia, il diritto di chiedere asilo è un diritto umano fondamentale sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE.
Denunciamo anche gli attacchi alle organizzazioni che difendono i diritti umani e le organizzazioni umanitarie, rilevando che senza il supporto di queste organizzazioni, il sistema di gestione dei rifugiati in Grecia collasserebbe. Inoltre, la solidarietà è stata stigmatizzata ed è divenuta oggetto di sospetto, cosa che è stata anche esasperata da membri del governo, fomentando la violenza e l'illegalità nella società in generale. Denunciamo qualsiasi dichiarazione, azione o politica che fomenti o tolleri il bigottismo.

Chiediamo al governo greco di:
Ritirare il decreto legislativo di emergenza illegale e incostituzionale e rispettare gli obblighi dello Stato greco in materia di protezione della vita umana e di salvataggio in mare e alle frontiere terrestri.
Smettere immediatamente di respingere le persone negli stati in cui la loro vita e la loro libertà sono a rischio, o dove rischiano la tortura o altri maltrattamenti o pene inumane o degradanti.
• Alleggerire immediatamente il sovraffollamento nelle isole trasferendo i richiedenti asilo sulla terraferma, proteggendo il loro benessere e la loro salute. La priorità dovrebbe essere data ai minori più vulnerabili, non accompagnati e alle famiglie con bambini.
• Adottare le misure necessarie per proteggere ogni persona da atti di violenza, vittimizzazione e razzismo.

Ricordiamo che l'UE deve assumersi delle responsabilità sostanziali riguardo alla protezione delle persone in movimento, in modo da dimostrare non solo rispetto per la dignità umana e la legalità ma anche chiamare alla responsabilità condivisa tra gli Stati membri dell'UE nel contesto della gestione di ciò che è, prima di tutto, una questione europea. Il diritto di asilo e il rispetto del principio di non respingimento sono elementi fondamentali del diritto internazionale e dell'UE e pertanto le autorità dell'Unione europea devono adottare le misure necessarie per la loro protezione.
Perciò:
La Commissione europea, in quanto custode dei trattati, dovrebbe proteggere il diritto di asilo sancito dal diritto dell'UE. Pertanto, dovrebbe smetterla con la retorica dello “scudo" usata dalla Grecia e sollecitarla ad assumersi i suoi obblighi di legge.
Gli Stati membri dell'UE dovrebbero ristabilire immediatamente i meccanismi di ricollocazione di rifugiati e richiedenti asilo dalla Grecia in altri Stati membri, in modo equo e razionale, con priorità riservata ai minori non accompagnati. Gli Stati membri dell'UE dovrebbero aumentare il reinsediamento dei rifugiati direttamente dalla Turchia.
Gli Stati membri e le istituzioni dell'UE dovrebbero rivedere la dichiarazione UE-Turchia, che - oltre alle lacune giuridiche - ha ormai dimostrato di essere uno strumento politico imprevedibile e insostenibile per la gestione delle frontiere.
In conclusione, chiediamo a tutte le parti di rispettare la legge e salvaguardare i valori democratici europei. Eventuali ulteriori arretramenti avranno importanti conseguenze per le società europee, la democrazia europea e lo stato di diritto.

Seguono 119 firme di associazioni e organizzazioni greche e di altri paesi europei

Testo originale:


"Protect our laws and humanity!"
Open Letter by 119 Organizations
To:
Prime Minister of the Hellenic Republic, Kyriakos Mitsotakis
President of the European Parliament, David Sassoli
President of the European Council, Charles Michel
President of the European Commission, Ursula von der Leyen

Athens, 6 March 2020 – The undersigned organisations are deeply concerned about recent developments at the Evros border and the Aegean islands where people are stranded at the borders of Europe, instrumentalized for political purposes, and subject to violations of their rights. We are also deeply concerned about the way the authorities of Greece and the European Union are handling new arrivals. Equally alarming are the extreme actions by security forces against refugees and by civilians against staff of human rights and humanitarian organizations. We would also like to point out that the climate of panic and rhetoric of 'asymmetric threat' –also promoted by the authorities– does not reflect reality and seriously affects not only vulnerable refugees- but also our society and the rule of law as a whole.
Specifically:
We firmly express our opposition to the recent decisions of the Greek Governmental Council on Foreign Affairs and Defense (KYSEA), and in particular the adoption of the Emergency Legislative Decree, which stipulates the suspension of the right to seek asylum for all people entering the country and their return without registration, to their countries of origin or transit. Applying such a regulatory provision is inhumane and illegal as it violates the fundamental principle of non-refoulement, incurs international responsibilities for Greece and endangers human lives. It is beyond dispute that Greece has the sovereign competence to control its borders and to manage any crossings there. Nevertheless, the right to seek asylum is a fundamental human right enshrined in the Universal Declaration of Human Rights and the EU Charter of Fundamental Rights.
We also denounce the attacks on organizations that defend human rights and humanitarian organizations, noting that without the support of these organizations, the refugee management system in Greece would collapse. In addition, solidarity has been stigmatized and become the target of suspicion, which has been also exacerbated by members of the Government, fomenting violence and lawlessness in society in general. We denounce any statements, actions or policies that foment or tolerate bigotry.
We call upon the Greek Government to:
• Withdraw the illegal and unconstitutional Emergency Legislative Decree and to respect the obligations of the Greek State concerning the protection of human life and rescue at sea and at the land borders.
• Immediately stop returning people to states where their lives and freedom are at risk, or where they are at risk of being subjected to torture or other inhuman or degrading treatment or punishment.
• Immediately alleviate overcrowding on the islands by relocating asylum seekers to the mainland, protecting their well-being and health. Priority should be given to the most vulnerable, unaccompanied minors and families with children.
• Take the necessary measures to protect every person from acts of violence, victimization and racism.
We recall that the EU should assume substantial responsibilities for the protection of people on the move in a manner that demonstrates respect for human dignity and lawfulness and as a matter of shared responsibility among EU member states in the context of managing what is, first and foremost, a European issue. The right to asylum and the respect for the principle of non-refoulement are fundamental elements of international and EU law and therefore the authorities of the European Union must take the necessary measures for their protection.
Therefore:
• The European Commission, as the guardian of the Treaties, should protect the right to asylum as enshrined in EU law. Therefore, it should reverse the “aspida (shield)” rhetoric used by Greece and urge it to assume its legal obligations.
• EU Member States should re-establish immediately the mechanisms for the relocation of refugees and asylum seekers from Greece to other Member States, in a fair and rational manner, with priority given to unaccompanied children. EU Member States should increase resettlement of refugees directly from Turkey.
• EU Member States and institutions should revise the EU-Turkey Statement, which –in addition to legal lacunae– has now proven to be an unpredictable and unsustainable political tool for border management.
In closing, we call on all sides to respect the law and safeguard European democratic values. Any further backsliding will have major consequences on European societies, European democracy and the rule of law

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