Il Consiglio Mondiale per la Pace (WPC) esprime profonda preoccupazione per la catena sanguinosa di eventi in Palestina e Israele che ha già portato alla perdita della vita di centinaia di civili da entrambe le parti e a migliaia di feriti.
«Affermiamo chiaramente che la causa principale di questa escalation è e rimane
la decennale occupazione israeliana dei territori palestinesi, le politiche di
insediamenti, il saccheggio delle terre, il muro di separazione in Cisgiordania
e l’umiliazione quotidiana, le aggressioni e le uccisioni di Palestinesi da
parte del regime di occupazione, le migliaia di prigionieri palestinesi, i
blocchi stradali, la discriminazione e il mancato riconoscimento del diritto
inalienabile del popolo palestinese ad avere il proprio Stato.
Come ci si può aspettare che l’ingiustizia e l’occupazione
non scatenino e non producano reazioni da parte del popolo palestinese che ha
il legittimo diritto di resistere all’occupazione, come è chiaramente affermato
nel diritto internazionale? L’attuale governo israeliano, in continuità con i
precedenti, ha intensificato ulteriormente le provocazioni in Cisgiordania, a
Gerusalemme Est e milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza vivono sempre
più in una prigione “a cielo aperto”.
La decisione di porre fine alle attuali ostilità
spetta al governo israeliano, che invece cerca di trarre vantaggio dalla
situazione determinatasi bombardando pesantemente la Striscia di Gaza
palestinese, mentre pesanti e gravi responsabilità ricadono sugli Stati Uniti,
sull’UE e sui loro alleati nella regione e nel mondo, che non solo sostengono e
supportano l’occupazione in corso, ma oggi parlano anche in modo ipocrita del
“diritto all’autodifesa di Israele”, omettendo colpevolmente lo stesso diritto per
il popolo palestinese.
È in realtà lo stesso governo di Israele a
danneggiare il suo stesso popolo (ebrei e arabi) con la permanente occupazione
della Palestina; l'attuale escalation dimostra che la negazione del diritto
all'autodeterminazione del popolo palestinese non consente la pace e la
stabilità nell'intera regione e soprattutto in queste ore in cui esiste il
pericolo di una estensione regionale della guerra.
Il WPC ribadisce e sottolinea la sua richiesta di
mettere fine all'occupazione di tutte le terre palestinesi da parte di Israele,
con la creazione di uno Stato di Palestina indipendente entro i confini
precedenti al 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale. Chiediamo il
rilascio di tutti i prigionieri politici palestinesi dalle carceri israeliane e
il diritto al ritorno di tutti i rifugiati palestinesi secondo la risoluzione
194 delle Nazioni Unite. L'occupazione e l'ingiustizia non possono durare per
sempre!»
8 ottobre 2023
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