Il parlamento iraniano approva una legge che viola i diritti delle ragazze
Il 14 ottobre 2013 l 'Organizzazione Democratica delle Donne Iraniane – una fra le prime organizzazioni aderenti alla Federazione Democratica Internazionale delle Donne (WIDF) – ha inviato alla stessa Federazione una lettera in cui si denuncia un fatto inquietante avvenuto in Iran.
“Nello stesso momento in cui le Nazioni Unite – si dice nella lettera - hanno designato l’11 ottobre 2013 come ‘Giornata Internazionale della ragazza’, al fine di richiamare l'attenzione sulle difficoltà che le donne più giovani incontrano e per contribuire a ridurre la violenza e il doppio sfruttamento che subiscono nel nostro paese, l’Iran, assistiamo ad uno degli esempi più eclatanti di violazione dei diritti dei minori. Il 2 ottobre 2013, il Consiglio dei Guardiani ha ratificato una legge sulla protezione dei bambini e dei giovani, che comprende la disposizione secondo cui un genitore adottivo può sposare suo/sua figlio/a adottivo (anche se il sesso non è specificato, ciò in effetti significa che un uomo può sposare la figlia adottiva) previa autorizzazione del tribunale. Questa legge reazionaria ha causato un'ondata di disagio pubblico e di proteste, soprattutto tra le donne e gli attivisti per i diritti dei minori; esperti di diritto hanno correttamente individuato in ciò non solo una violazione dei diritti delle donne, ma anche una grave violazione dei diritti dei minori. Il regime ha ignorato ogni protesta e indignazione, e alla vigilia della Giornata Internazionale della ragazza, il Consiglio dei Guardiani del regime reazionario ha giustificato la nuova legge con l'osservanza della Shari’a (la legge islamica) e “il rispetto dei diritti religiosi” e l’ha ratificata, ennesima legge misogina che è in realtà un esempio lampante di violenza legalizzata contro i/le minori.