27/10/22

Appello /"I diritti delle donne contro la destra, il fascismo e l’imperialismo”

 


Un appello alle donne d’Europa e una proposta d’azione sono contenuti nella dichiarazione finale dell’Assemblea femminista tenutasi il 22 ottobre ad Atene nell’ambito del VI Forum europeo delle Forze di Sinistra Verdi e Progressiste per la Pace, la Giustizia sociale e climatica (21-23 ottobre 2022).

All’assemblea, dedicata alla riflessione femminista sui diritti delle donne che sono sotto attacco in questo complicato passaggio della storia europea, nel contesto di una riflessione più generale sull’urgenza di costruire la pace insieme ad una strategia politica alternativa in Europa, hanno partecipato esponenti politiche della sinistra e di movimenti femministi europei ed extraeuropei (vedi l’articolo “I diritti delle donne contro la destra, ilfascismo e l’imperialismo”).

La proposta, formulata nel suo commento conclusivo da Cristina Simó Alcaraz del Movimiento Democratico de Mujeres (MDM, Spagna), è quella di un piano d’azione da costruire a partire da un prossimo incontro delle donne europee da tenersi nel febbraio 2023 in Italia, in vista di una grande mobilitazione per l’8 marzo. Proposta accolta dall’Assemblea e riferita nella sessione plenaria di chiusura del VI Forum Europeo da Marta Martin Morán, che ha letto la dichiarazione qui riportata.


«Il fascismo e i suoi alleati non passeranno! Vogliamo aprire questa dichiarazione conclusiva esprimendo la nostra condanna per lo stupro che una ragazza di 19 anni ha subito mercoledì scorso alla stazione di polizia di Omonia per mano di due poliziotti. Non può essere che chi dovrebbe proteggerci diventi il ​​nostro carnefice.

Da questo VI Forum delle Forze di Sinistra, Verdi e Progressiste di Atene vogliamo inviare tutta la nostra solidarietà a tutte le donne del mondo che subiscono abusi e oppressioni, vittime di guerre, blocchi o sanzioni, ma che nonostante tutto continuano a resistere. Continuiamo e continueremo.

Il patriarcato, principale alleato del capitalismo, rinsalda la destra, l'estrema destra, l'imperialismo e il fascismo, che sono facce diverse della stessa medaglia.

L'alleanza criminale tra patriarcato e capitale ci vuole senza diritti e al loro servizio per soddisfare le necessità di cura, sessuali e riproduttive e continuare a trattarci come manodopera a basso costo.

Di fronte a questa aggressione è urgente dare una risposta europea, globale e unitaria! Avendo ben chiaro che non si può essere femministe senza essere anche antifasciste, antimperialiste e anticolonialiste.

Per questo, dall'Assemblea delle donne di questo Forum decidiamo di incamminarci verso un 8 marzo 2023 che affermi la centralità del sistema di sanità pubblica e di tutti i servizi sociali, e dica NO alla guerra e agli investimenti in armamenti.

Noi ci opponiamo all'incremento della spesa militare a detrimento degli investimenti nel sistema di assistenza pubblica!

Per cominciare il nostro percorso di realizzazione degli accordi presi in questo Forum, proponiamo un incontro europeo delle donne nel febbraio 2023 in Italia, dove purtroppo da oggi si è insediato un governo fascista e profondamente patriarcale che intende privare le donne delle loro conquiste, in vista di un 8 Marzo che sia ancora una volta una grande mobilitazione femminista in Europa.

Non vogliono ascoltarci, ma ci faremo sentire.

Come femministe antifasciste e antimperialiste, diremo loro chiaramente che i nostri corpi non sono territorio di conquista e, per quanto ci provino, il fascismo e i suoi alleati, il patriarcato e il capitale, non passeranno!»

25/10/22

Atene 2022 / VI Forum Europeo delle forze di sinistra, verdi e progressiste

“I diritti delle donne contro la destra, il fascismo e l’imperialismo” 

I diritti delle donne contro le destre, il fascismo e l'imperialismo

di Ada Donno (FDIM Europa)

È stata una Assemblea femminista molto partecipata e combattiva quella che si è tenuta il 22 ottobre ad Atene, nell’ambito del VI Forum europeo delle Forze di Sinistra Verdi e Progressiste per la Pace, la Giustizia sociale e climatica (21-23 ottobre 2022). Il Forum, organizzato da European Left e Transform!Europe in collaborazione con i partner greci, ha riunito esponenti di partiti politici, esperti e militanti dei movimenti sociali e della società civile di tutta l’Europa, per ragionare insieme sull’urgenza di riportare la pace nel continente europeo e costruire una strategia politica alternativa per l’Europa, nel quadro di una transizione globale ad un ordine mondiale multipolare fondato sulla giustizia sociale e climatica e una vera sicurezza umana demilitarizzata.

Per quanto i temi dei diritti delle donne attraversassero trasversalmente l’agenda del Forum Europeo e lo sguardo di genere fosse presente in ogni sessione e panel, un’assemblea dedicata alla riflessione femminista sui diritti delle donne, sotto attacco in questo complicato passaggio della storia europea, era indispensabile. E riflettendo su quale titolo darle, quali parole scegliere per nominare le priorità che segnano questo momento in Europa, in fase preparatoria si era convenuto su “I diritti delle donne contro la destra, il fascismo e l’imperialismo”.
Da sin.: Aida Sopi Niang, Ada Donno,Gabriela Lopez,
Elisa Giustinianovich, Cristina Simò

Riprendendo le motivazioni di questa titolazione, Katerina Papatheodorou  ed io, coordinando l’assemblea, abbiamo cercato di esplicitarne così il senso: dopo la grande stagione di crescita culminata nella conferenza mondiale di Pechino nel 1995, nella quale è sembrato che il mondo intero convergesse verso il riconoscimento dei diritti delle donne, oggi abbiamo la percezione che essi siano sotto attacco ad ogni latitudine, che stiamo facendo passi indietro e che ci troveremo a dover difendere con la mobilitazione sociale di massa quello che sembrava incancellabile perché scritto nelle leggi. Tuttavia le donne non cederanno alla logica della lagnanza che le vuole eterne vittime e, capovolgendola, riaffermeranno i loro diritti di fronte ad ogni forma vecchia e nuova di aggressione da parte della destra, del fascismo e dell’imperialismo.

04/10/22

Lettera dalle donne iraniane: «Vi chiediamo di far eco alla voce del nostro popolo»

 

Mentre il regime islamico teocratico di Teheran ha indossato una maschera antimperialista, tenendo però nascosti tutti gli accordi stretti con gli imperialisti; mentre gli Stati Uniti, l'Unione Europea e i loro alleati versano lacrime di coccodrillo; mentre monarchici screditati e vecchi Mujaheddin cercano di rivendicare a sé la direzione delle proteste, prosegue in IRAN il coraggioso movimento di protesta ispirato dalle donne e dal loro slogan "Donna, vita, libertà", in un crescendo sempre più turbolento e pericoloso. 

Appello dell’Organizzazione democratica delle donne iraniane (DOIW) alla Federazione democratica internazionale delle donne (WIDF)

Care compagne e sorelle,

Vi abbiamo scritto di recente del movimento che si è diffuso in tutto l'Iran in seguito all'uccisione della 22enne Mahsa Amini. Negli ultimi 17 giorni, da quando il popolo iraniano ha iniziato a chiedere la fine del dispotismo teocratico in Iran, il regime ha messo in moto le sue forze per reprimerne le giuste richieste. I video pubblicati sui social media testimoniano la brutalità delle forze di sicurezza, che vanno dalle sparatorie direttamente contro i manifestanti ai violenti pestaggi di civili disarmati. Alcuni hanno chiamato la sera di ieri la notte del terrore, quando il regime ha attaccato l'Università Sharif di Teheran. Molti studenti sono rimasti feriti e un numero imprecisato è stato portato via.

Vengono arrestati ex prigionieri politici. Neda Naji è stata una degli studenti e attivisti civici arrestati in casa, mentre durante la notte era in corso l'attacco all'università. Nella prigione di Evin, le detenute politiche hanno organizzato un sit-in per mostrare la loro solidarietà alla rivolta. Negli stessi giorni Nika Shakarami, 17 anni, scomparsa durante le proteste del 20 settembre a Teheran, è stata uccisa in prigione. Le forze di sicurezza hanno seppellito il suo corpo, nel giorno che sarebbe stato il suo compleanno, in un remoto villaggio lontano da casa sua, senza che nessuno dei suoi familiari fosse presente.

Il bilancio delle vittime è in aumento. Alcuni dei morti hanno appena 15 anni. Ai manifestanti, che sono principalmente giovani donne e uomini, si uniscono sempre più madri che hanno perso i propri figli. Hanno bisogno del sostegno delle organizzazioni progressiste internazionali, in particolare delle donne.

Nel frattempo, il regime ha indossato una maschera antimperialista, mentre tiene nascosti tutti i suoi accordi con gli imperialisti. Gli Stati Uniti, l'Unione Europea e i loro alleati versano lacrime di coccodrillo. I monarchici screditati e l'Organizzazione dei Mujaheddin cercano di rivendicare a sé la direzione delle proteste.

In mezzo a tutto questo il movimento del popolo iraniano, questa volta ispirato dalle donne e dal loro slogan "Donna, vita, libertà", prosegue in una situazione turbolenta e sempre più pericolosa. Ci auguriamo che possa farlo con il sostegno delle donne progressiste del mondo e della WIDF.

Vi chiediamo di dar eco alla voce del nostro popolo e a chiedere la fine della repressione delle donne e del popolo iraniano. La lotta di ciascuna donna è lotta di tutte le donne.

In solidarietà

L'Organizzazione Democratica delle Donne Iraniane (DOIW)

03.10.2022