30/09/16

XVI CONGRESSO FDIM/WIDF


UN PATTO DI DONNE PER LA PACE IN COLOMBIA



Bogotà, 18 settembre 2016

La FDIM/WIDF nata nel 1945, dopo la seconda guerra mondiale, continua a proclamare gli stessi valori di lotta che a partire da quella data noi donne abbiamo proclamato unendo volontà, idee, diritti; per un futuro migliore per le generazioni presenti e future.
La pace è un impegno irrinunciabile per l'umanità, è la nostra bandiera!
Ci siamo riunite in questo XVI Congresso per continuare a combattere insieme contro l'imperialismo e tutte le forme di oppressione contro i nostri popoli, per la solidarietà e la piena giustizia sociale; in particolare per i diritti delle donne.
La FDIM/WIDF baluardo di giuste cause saluta i progressi del popolo colombiano con il raggiungimento degli accordi di pace; salutiamo il protagonismo storico delle donne colombiane in questo processo; in un modo senza precedenti nel negoziato di un conflitto gli accordi pattuiti tra le due parti, focalizzano il genere e i diritti delle donne.
La FDIM/WIDF, componente dell'istanza di sostegno internazionale al punto relativo al genere dell'accordo finale per la risoluzione del conflitto e la costruzione di una pace stabile e duratura, lavorerà unita al monitoraggio e alla verifica dell'attuazione degli accordi in materia di: riforma rurale integrale, partecipazione politica, cessate il fuoco e le ostilità bilaterale e definitivo, deposizione delle armi, soluzione al problema delle droghe illecite e delle vittime, applicazione, verifica e convalida.
Per il successo di questo lavoro, chiediamo al governo nazionale e alle FARC-EP un incontro con il CSVR al più presto per concordare i termini del monitoraggio, i tempi e i meccanismi per la raccolta di informazioni.
La fine del conflitto armato sarà una forte dimostrazione del permanente impegno dei popoli, e soprattutto delle donne, contro l'uso delle minacce e a favore della soluzione politica dei problemi, perciò sarà necessario il dialogo di fronte alle differenze  e alle sfide; il raggiungimento della pace in Colombia sarà speranza viva per milioni di esseri umani sul nostro pianeta.
VIVA LA PACE IN COLOMBIA
VIVA LA LOTTA DELLE DONNE NEL MONDO
VIVA LA FEDERAZIONE DEMOCRATICA INTERNAZIONALE DELLE DONNE

Firmato:
FDIM – FEDERACION DEMOCRATICA INTERNACIONAL DE MUJERES
ASODEMUC- ASOCIACION POR LA PAZ Y LA DEFENSA DE LOS DERECHOS DE LA MUJER COLOMBIANA
UMD –UNION DE MUJERES DEMOCRATAS DE COLOMBIA

22/09/16

BOGOTA' / PAROLA DI DONNA

DONNE PROTAGONISTE DEL PROCESSO DI PACE





Dichiarazione del Comitato colombiano organizzatore del XVI congresso della FDIM

Come parte della costruzione di un processo di pace in Colombia, che permetta di superare le cause politiche, economiche e sociali del conflitto in atto in Colombia da decenni, è necessario consolidare uno scenario in cui le donne, come parte essenziale delle trasformazioni sociali, siano anche coloro che guidano il percorso di costruzione di un paese fondato su una vera giustizia sociale.

In questo percorso s’inserisce il XVI Congresso della Federazione Internazionale Democratica delle Donne (FDIM/WIDF) a Bogotà, 15-18 settembre 2016,  in un momento cruciale della lotta per la pace in Colombia e nel mondo, in cui le azioni delle superpotenze mondiali vanno configurando un nuovo scenario globale che minaccia apertamente di convertirsi in Terza guerra mondiale. Pertanto, esso costituisce un'opportunità per aggregare le forze dei processi alternativi, democratici e di emancipazione contro ogni traccia di guerra nei suoi molteplici sviluppi.

Noi donne siamo state storicamente protagoniste delle lotte per la pace, guidate da valori e principi che ci hanno unite, quali la solidarietà e il dialogo come via per la risoluzione dei conflitti. La lotta delle donne e i loro processi organizzativi ovunque nel mondo hanno garantito il diritto ad una vita dignitosa e, al netto delle differenze che ci costituiscono, questo è il vero esempio della possibilità di trasformare le condizioni che la guerra ha imposto. Abbiamo scommesso su società  basate su relazioni di riconoscimento e non di subordinazione, democratiche e di equità nel suo senso più profondo tra uomini e donne.

Allo stesso modo l'America Latina  è oggi un referente mondiale,  mentre attraversa nuovi momenti in questa disputa per la direzione del senso della vita stessa,  lungo un cammino in cui le donne sempre più fanno sentire la loro voce, e nel vecchio mondo sorgono maggiori sfide da superare se davvero si vuole un giorno essere società inclusive, eque, democratiche e capaci di valorizzare la giustizia di genere nel mondo.

Quello che vogliamo noi donne in Colombia è rendere visibile la parola e la voce femminile. Affermare i valori in sintonia con l’opera  civilizzatrice e quotidiana delle donne,  le nostre genealogie e la mediazione femminile che nasce dai nostri corpi quali territori di pace, di autonome e libere relazioni per propiziare i valori di scambio, di dialogo e di convivenza contro le guerre del mondo.

21/09/16

SEDICESIMO CONGRESSO DELLA FDIM/WIDF

BOGOTA' (COLOMBIA): LE DONNE A CONGRESSO

Dal 15 al 18 settembre si è riunito a Bogotà il XVI congresso della Federazione Democratica Internazionale delle Donne (Fdim/Widf), a cui hanno partecipato circa 350 donne, delegate dalle 68 organizzazioni affiliate alla Federazione nei cinque continenti. Dall'Italia hanno partecipato le delegate dell'Awmr.




“Donne unite per la pace e nella lotta contro l’imperialismo” è il motto del congresso,  stabilito dall’esecutivo internazionale della Fdim riunitosi lo scorso dicembre a L’Avana, in occasione dei festeggiamenti per il Settantesimo anniversario. Insieme alla parola d’orine generale, erano state decise in quell’occasione anche le tematiche in discussione e la sede del congresso.
La scelta di tenere il congresso a Bogotà ha avuto l’obiettivo dichiarato di supportare il processo di pace in Colombia, avviato circa quattro anni fa con la mediazione determinante di Cuba e consolidato con gli accordi sottoscritti nei giorni scorsi tra la insurgencia delle FARC-EP e il governo colombiano. Il congresso della Fdim è stato attraversato dal grande fermento e l’atmosfera di speranza che pervadono oggi la Colombia, mentre si prepara alla ratifica degli accordi col voto popolare, esprimendo il desiderio delle donne di significare di sé in maniera determinante lo sforzo di ricostruzione del paese.
Ha assunto un senso e una pregnanza che non potevano sfuggire a nessuno la presenza, qui e in questi stessi giorni, delle donne della Fdim convenute da ogni parte del mondo ad esprimere ancora una volta la loro vocazione di pace, quale condizione preliminare alla necessaria ricostruzione del tessuto sociale e civile lacerato da quasi sessant’anni di conflitto armato, violenze politiche e private, soprusi, ingiustizie e repressione.
In Colombia il processo di preparazione a questo appuntamento internazionale della Fdim, così importante nella congiuntura politica che il paese sta vivendo, è stato coordinato in un grande afflato unitario dalle organizzazioni affiliate - l’Associazione di donne per la pace e la difesa dei diritti della donna colombiana (Asodemuc) e l’Unione delle donne democratiche (UMD) - in cooperazione con le donne dei partiti progressisti e di sinistra, dei sindacati, con il Coordinamento delle donne di Marcia Patriotica (Conamu), di Poder Ciudadano, della Fundacion Nacion Activa e altri.
Le donne provenienti dal resto del mondo hanno avuto il privilegio di essere presenti in Colombia nel momento stesso in cui si firmavano gli accordi di pace e hanno voluto manifestare la consapevolezza di tale presenza partecipando alla Marcia per la pace  che ha attraversato le strade di Bogotà nei giorni del congresso.
La FDIM, che nel corso dei suoi settant’anni di vita ha operato incessantemente per l’inclusione dei diritti delle donne in ogni campo, contribuendo in misura determinante ad introdurre la prospettiva femminile e di genere nelle politiche nazionali e internazionali, nel sistema delle Nazioni Unite, presso la Corte internazionale dei diritti umani, nelle conferenze mondiali in difesa dell’ambiente e della diversità culturale, contro la fame e l’apartheid, nei forum mondiali, guadagnandosi lo statuto consultivo presso l’Ecosoc delle Nazioni Unite e il riconoscimento del movimento mondiale delle donne, ha ottenuto il grande riconoscimento di essere inclusa nel Tavolo della pace a L’Avana, come parte degli organismi che verificheranno e sorveglieranno l’applicazione delle condizioni stabilite negli accordi di pace, nella prospettiva delle donne e di genere.
Un Patto delle donne per la pace è stato suggellato a Bogotà fra le organizzazioni delle donne attive nel paese, negli stessi giorni in cui si teneva il congresso della Fdim

La pace non è scontata. Ad essa si oppongono, in Colombia come nel continente latinoamericano, le forze della reazione e di estrema destra, quelle subordinate al dominio imperialista, che propiziano i golpe contro le democrazie progressiste faticosamente insediatesi in diversi paesi, che minacciano con ogni sorta di violenze politiche e private i processi di crescita e sviluppo delle classi popolari e delle comunità.  Per questo la FDIM e il suo 16° congresso hanno inviato al contempo un messaggio di allerta e un richiamo al rafforzamento della lotta sociale, allo sforzo per conquistare e mantenere le democrazie avanzate, senza mai retrocedere nel proposito di costruire la pace per i popoli. Con un messaggio chiaro: il cambiamento, in Colombia come nel mondo intero, avviene sotto lo sguardo attento delle donne, le vere protagoniste costruttrici di una pace possibile, stabile e duratura.  

19/09/16

Bogotà/ Congresso della FDIM/WIDF


Le donne vogliono la pace nel mondo

Intervista a Marcia Campos, presidente uscente della Fdim/Widf, apparsa nell’imminenza del 16° congresso sul settimanale colombiano VOZ del 14/20 settembre 2016 



di Ana Elsa Royas Rey

Incontriamo la compagna Marcia Campos, proveniente da San Paolo del Brasile, presso il centro congressi Tequendama di Bogotà, dove si trova per partecipare ai lavori del 16° congresso della Federazione democratica internazionale delle donne (FDIM/WIDF) di cui è stata presidente per tre mandati.

Marcia, benvenuta a Bogotà, eri già stata qui prima d’ora?
Innanzitutto voglio ringraziare molto il periodico VOZ, importante mezzo di comunicazione colombiano, noto nel mondo per il suo ruolo in difesa dei diritti dei popoli, e fondamentalmente delle donne, che lottano per il cambiamento e per conquistare una vita degna. Ma non posso tralasciare di manifestare la mia riconoscenza a tutte voi donne colombiane che siete state così coraggiose da accogliere questo congresso in un momento così cruciale per il vostro paese, dopo quasi 60 anni di guerra. Io ne sono una testimone, poiché venni qui alcuni anni fa, insieme con altre donne di Argentina, Cuba, Brasile e Venezuela, nel momento in cui migliaia di donne si trovavano in carcere con l’accusa di essere terroriste: con molto dolore ascoltavo i loro racconti, di figli strappati dalle braccia di donne che dovevano scontare condanne lunghissime; di figlie alle quali avevano assassinato le madri, di sparizioni, deportazioni, che poi abbiamo riferito al mondo intero. Parlammo con esponenti del governo colombiano, dei sindacati, di altre forze sociali, e da allora non abbiamo avuto il minimo dubbio che voi avreste raggiunto la vittoria, poiché avete rotto il cerchio della paura e fatto emergere il valore della dignità.
Questo profumo di pace già allora si percepiva, poiché è chiaro che quando si reprime con tale ferocia, i popoli si rafforzano. Il vostro è un chiaro esempio per ogni parte del mondo, di come noi donne svolgiamo un ruolo da protagoniste nel conseguimento della tranquillità, della libertà e la fine della guerra, e questa è una garanzia per l’applicabilità degli accordi pattuiti e noi altre veniamo a rendere tributo a ciò che voi avete ottenuto.
L’imperialismo quando percepisce che i popoli stanno vincendo, attacca con maggior forza per far abortire processi così importanti, lo vediamo in America Latina e in particolare in Venezuela, al quale va tutta la nostra solidarietà, in Medio Oriente, Palestina, Siria. Ma alla fine, la vittoria dei popoli è certa, non dell’imperialismo.

Che cosa  ti motivò a venire in Colombia allora, con una situazione così difficile nel paese?
Fu una decisione concordata con la direzione della nostra organizzazione, esprimere la solidarietà internazionalista è uno dei principi basilari della Fdim, e fu un insegnamento grandissimo, poiché in quella situazione, con le vostre denunce così crude, l’avere voi rotto il cerchio del terrore instaurato in quell’epoca, è stato un esempio per i nostri paesi, e oggi voi state raccogliendo i frutti del vostro sacrificio.

E la tua presenza oggi?
La mia presenza oggi è dovuta alla realizzazione del nostro grande congresso nel quale infine la Colombia si presenta con l’immagine della speranza alle altre donne del mondo, e con ogni certezza tutte noi saremo convinte che vale la pena lottare, che vogliamo esserci anche noi a condividere questa allegria con i figli della Colombia che, dopo tanti anni di lotte condotte dai loro nonni e dai loro padri, oggi raggiungono la vittoria meritata, e vivono questa realtà. I sogni si realizzano con la tenacia. Ci sono anche altri paesi che stanno vivendo momenti simili, ma abbiamo scelto la Colombia per ciò che significa politicamente, perché qui si rivelano con più chiarezza le contraddizioni dell’imperialismo che opera nel nostro continente. Per questo siamo consapevoli che i dialoghi di pace in corso necessitano del supporto di tutte le donne del mondo. Non veniamo a passeggiare, per quanto Bogotà sia bella, veniamo a manifestare il nostro sostegno. La motivazione centrale è contribuire a far sì che si applichino gli accordi nella loro totalità, specialmente per quanto si riferisce ai diritti delle donne, perché non accada quanto è accaduto in Salvador, per esempio. La Fdim ha autorevolezza e trova ascolto presso le Nazioni Unite, e lì denunceremo qualsiasi inadempienza.

Quali sono i temi del vostro congresso?
Fondamentalmente la lotta contro l’imperialismo e altri temi molto importanti: terremo otto gruppi di lavoro in cui si parlerà della condizione delle donne in Africa, delle donne arabe, delle donne che subiscono le guerre imperialiste, delle condizioni lavorative delle donne (uguale salario per uguale lavoro). Discuteremo di ogni forma di violenza contro le donne, di ogni etnia e cultura, della situazione delle donne migranti, del problema della tratta, dei diritti delle donne alla salute e all’istruzione, dei problemi ambientali.
Altro aspetto importante del congresso è la festa delle nazioni nella quale esporremo prodotti  di artigianato dei vari paesi. Noi donne produciamo cose bellissime.  Immagina, popoli diversi, tanta storia riunita insieme in un momento così importante per voi che state lottando per il successo del referendum sugli accordi di pace. Una festa potenzia l’entusiasmo, è un momento molto bello in cui unite festeggeremo la pace: la pace che voi andate a costruire sarà la pace di noi tutte. Inoltre faremo una camminata per Bogotà e alla fine di essa proporremo un Patto internazionale e interistituzionale da sottoscrivere tra la nuova presidente della Fdim e le istituzioni colombiane. L’abbiamo chiamata Caminata de Lucha de las Mujeres , sfileremo con i vestiti tipici dei nostri paesi, le nostre bandiere e le colombiane marceranno con le bandiere del Sì, con l’allegria e il sorriso del Sì,  il Sì agli Accordi di pace. Penso che sarà un’opportunità di incontrare le donne e la cittadinanza di Bogotà, di far vedere che la lotta è una festa, che noi donne del mondo vogliamo la pace, che stiamo dalla parte di quanto è stato concordato per costruire un mondo di uguaglianza.

Quale significato ha il congresso per le donne della Colombia e quelle del mondo?
Prima di tutto, che i sacrifici valgono la pena, che quando si lotta, prima o poi si è libere.  Poi, ricordando tutte le conquiste che abbiamo ottenuto e quelle che ancora vogliamo ottenere usciremo più forti, più fiduciose, più unite, perché solo con l’unità e la sorellanza internazionale raggiungeremo il nostro obiettivo finale e sconfiggeremo l’imperialismo.

Quali azioni  intraprenderà il congresso in difesa dei dialoghi di pace?
Ci sarà una dichiarazione a sostegno dei dialoghi di pace e avremo un evento di solidarietà dentro il Congresso. E’ stato concordato tra il governo e la insurgencia che sarà uno dei momenti più alti del congresso. Il documento che uscirà lo sottoporremo a tutti gli organi ufficiali in Colombia e in ciascuno dei nostri paesi, perché il mondo sappia ciò che stiamo sostenendo in Colombia.

Quale messaggio puoi mandare come presidente uscente alle donne si uniscono ad una nuova forma di lotta politica?

Diciamo loro di unirsi a noi perché la lotta è per sempre: oggi vogliamo la pace, domani l’uguaglianza e dopodomani occupare il posto che ci spetta in parlamento, fino alla presidenza. Mi resta solo da mandare un bacio alle donne che arrivano e a quelle che già ci stanno. E ora andiamo al nostro congresso!