24/03/13

Palestina

Giornata della Terra

In Medio Oriente la tragedia dell'esilio del popolo palestinese è iniziata nel 1948 con la guerra arabo-israeliana; durante tale conflitto più di 700.000 arabi palestinesi abbandonarono o furono espulsi dalle loro città e dai loro villaggi e si videro rifiiutare il diritto al ritorno nelle proprie terre, sia durante sia al termine del conflitto.
In quell'occasione fu creata dalle Nazioni Unite una apposita agenzia (UNRWA), con il compito di assistere i rifugiati palestinesi e i loro discendenti; il loro numero è cresciuto dalla cifra di 914.000 del 1950 a quella di oltre 5 milioni nel 2012. È da notare che la maggior parte di loro vive nei paesi arabi circostanti, e continua a subire le conseguenze delle varie guerre (Iraq, Libano, Siria...) che continuano ad avvenire in quella parte del mondo, essendo quindi costretti a fuggire nuovamente.
I palestinesi continuano ad essere legati alla loro terra di origine; il 30 marzo, infatti, celebrano la “Giornata della Terra”, che ricorda una strage avvenuta nel 1976 durante una manifestazione contro gli espropri.
Il loro legame non si limita alle parti di teritorio che hanno perso; comprende anche il sentimento di perdita delle radici storiche e culturali; per questo chiedono il diritto a ritornare nelle case e nei territori che gli sono stati tolti, ma anche di essere riconosciuti, di avere cittadinanza e pari diritti ovunque si siano stabiliti.

Donne in Nero della Casa delle Donne di Torino

Siria

Tragedie che non finiscono


La guerra in Siria ha compiuto due anni il 15 marzo ma ormai suscita ben poco interesse, eppure i rifugiati e profughi nei paesi vicini sono ormai oltre un milione, di cui il 75% donne e bambini.
Tre milioni sono gli sfollati interni e migliaia di persone continuano ad attraversare i confini ogni giorno.
I paesi circostanti, che accolgono un così grande numero di persone povere e disperate, hanno difficoltà a fornire loro il sostegno necessario: perché sono paesi con popolazioni piccole, hanno scarse risorse e possibilità ridotte di fornire energia, acqua, servizi sanitari ed educativi.
Ma ancora più pesante è l'impatto sulle persone costrette a fuggire perdendo la casa, tutti i loro beni, la rete delle relazioni famigliari, di amicizia, il lavoro, la scuola: in una parola tutto ciò che ha costituito la normalità delle giornate e della vita.
Queste situazioni non si risolvono in breve tempo: quasi sempre non finiscono con l'emergenza e durano decenni.

Donne in Nero della Casa delle Donne di Torino
http://www.casadelledonnetorino.it/

23/03/13

WILPF

Riflettendo su CSW 57: il bene e il male

di Maria Butler e Abigail Ruane
PeaceWomen Enews (Wilpf), Edition 147, March 2013

Due settimane di trattative, eventi, azioni di sensibilizzazione e networking presso la Commissione sullo Status delle Donne (CSW), sono giunti al termine. Migliaia di gruppi di donne e attivisti si sono riuniti a New York per lavorare per l'eliminazione e la prevenzione di tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze. I giochi politici e le manovre durante i negoziati, hanno fatto sì che le Conclusioni concordate venissero contestate e il consenso fosse difficile. Tuttavia, alla fine, gli Stati sono riusciti a evitare di ripetere fallimento dello scorso anno e un accordo è stato raggiunto. Abbiamo certamente visto il bene e il male di negoziati politici sulla parità di genere.

22/03/13

Habemus Papam

Il patriarcato ha vinto su tutta la linea?

di Lidia Menapace
www.italialaica.it

Stavo guardando il tg3 delle 19, come sempre quando sono a casa ed  è arrivata la notizia e la vista della fumata bianca che ha mandato in pezzi tutti i discorsi  sul nuovo papa. Sono rimasta a seguire tutta la trasmissione fino alla fine.
Il nuovo papa mi ha fatto una grande impressione per la sua prestanza e imponenza fisica, soverchiava di tutta la testa i circostanti, era fermo e non emozionato. Ha mostrato subito una grande abilità comunicativa con il parlare  semplice e le battute, ha inaugurato un simbolico gestuale  notevole, come quello di chiedere al popolo che pregasse per lui e lo benedicesse prima che il papa benedicesse il popolo, ho notato che usa abitualmente il linguaggio inclusivo fratelli e sorelle, uomini e donne.

14/03/13

Wilpf Italia


Cara Teresa Mattei...


La WILPF Italia ha appreso con dolore la scomparsa dell’ultima “madre costituente” ancora in vita. Teresa Mattei è stata per noi tutte un simbolo di coerenza, mai incrinata nei suoi lunghi 92 anni. Partigiana nella resistenza, eletta con altre 20 donne all’Assemblea costituente all’età di 25 anni nelle liste del PCI, sappiamo che si era impegnata particolarmente nella redazione dell’art.3 della Costituzione , quello che imprime alla nostra Carta il peculiare carattere programmatico ponendo come primo compito della Repubblica la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese….

Diritto alla salute

QUANDO TUTTE LE DONNE DEL MONDO…….


SONIA MITRALIA, femminista greca e attivista del movimento contro le politiche di austerità nel suo paese è a Roma giovedì 14 marzo alle ore 17.30, presso la Casa Internazionale delle donne (via della Lungara 19) per lanciare una campagna di solidarietà con le donne greche per il diritto alla salute.
Nel corso della recente campagna elettorale in Italia è stata spesso evocata la Grecia. Se non si accettano le politiche di austerità - ci è stato detto - faremo la fine di quel disgraziato paese. Ebbene, la Grecia è “sotto cura” da tre anni, e la terapia è risultata peggiore del male. Oggi il rapporto debito-PIL  ha continuato a crescere e il paese è alla disperazione. 

12/03/13

Teresa Mattei

L'ultima donna "costituente"

 
E' scomparsa ieri Teresa Mattei, l'ultima donna "costituente" sopravvissuta. Forse quella che, per essere la più giovane, ha avuto esperienze istituzionali che possono apparire, per così dire, "strane" proprio perché era una donna. Una donna che non voleva essere da meno di un uomo, fu trasgressiva e pagò la sua autonomia. La ricordo con la stima del "riconoscimento" di valori comuni e mi riprometto di parlarne ancora, per dire di lei, una partigiana che si chiamava "Chicchi"; una comunista ammirata dal democristiano Scalfaro per la fermezza con cui fronteggiò Togliatti; un'educatrice politica che inventò una radio "storica" gestita dai bambini. E tanto altro che mi sta venendo in mente.
Mi fa tristezza che ci abbia lasciato in tempi incerti, senza poter vedere come se ne esce; ma, testarda com'era nonostante la figura esile e la voce soave, resta suo l'invito a proseguire, nei nostri percorsi, a far valere sempre i diritti.
Ciao, Teresa  
 
Giancarla Codrignani, 12 marzo 2013

07/03/13

Per Chavez

Hasta siempre presidente Chavez!


“Un grande amico, che è sempre stato al fianco delle lotte delle donne col suo affetto, il suo  incoraggiamento e il sostegno concreto”, recita il commosso comunicato emesso dalla Fdim, la Federazione democratica internazionale delle donne,  per dare la notizia della morte di Hugo Chavez. Nello stesso comunicato, si ricorda con gratitudine che Chavez nel 2007creò “le condizioni perché la Fdim potesse tenere in Venezuela il suo XIV congresso. Il primo in America Latina, forse il più grande nella storia della Fdim. Di sicuro, il più grande dopo vent’anni.
Difficile dimenticare il colpo d’occhio offerto dalla grande sala Rios Reina del teatro Teresa Carreño di Caracas, dove si aprì quel congresso, traboccante di entusiasmo espresso in ogni lingua e di donne di ogni colore convenute da oltre novanta paesi del mondo. Le delegazioni più numerose erano quelle dei paesi latinoamericani, naturalmente. Sugli spalti più alti e in galleria, in uno scatenato frastuono di cori cadenzati e canti e sventolii di bandiere, stavano le delegate più giovani, le chicas  de la Fdim, con le  t-shirt rosse con su scritto in giallo lo slogan che era un programma per i prossimi cent’anni: “Construyendo el socialismo feminista popular del siglo XXI”.

otto marzo 2013 (3)

WIDF: Viva la giornata internazionale della donna!


Donne di tutto il mondo, in questo otto marzo riaffermiamo il nostro impegno nella lotta antimperialista, per l’uguaglianza dei diritti e la piena emancipazione delle donne, contro la flessibilizzazione dei diritti del lavoro come mezzo per far fronte alla crisi economica adottato dai governi antidemocratici che in realtà scaricano sui lavoratori e le lavoratrici gli effetti della crisi stessa, determinata dalle loro politiche economiche nefaste.
Sosteniamo e solidarizziamo con le mobilitazioni e le lotte dei lavoratori in Europa confidando che esse vinceranno!
Invitiamo tutte le donne ad unirsi in questa giornata di lotta per assicurare un lavoro dignitoso per le donne, l’educazione paritaria e inclusiva,  la tutela della salute in ogni momento della vita, il rispetto dei diritti sessuali e riproduttivi e l’eliminazione di tutte le forme di violenza contro le donne.
Noi donne per avere garantiti i nostri diritti dobbiamo avere accesso a tutti i luoghi decisionali e di potere e conquistare la parità di rappresentanza come fattore decisivo nella costruzione della democrazia.

WIDF - Federazione democratica internazionale delle donne

8 marzo 2013 (2)

EL-FEM: PARITA’ E AUTONOMIA L’8 MARZO E OGNI GIORNO DELL’ANNO!    

Oggi, giornata internazionale della donna 2013, noi donne di tutta Europa protestiamo contro il degrado delle nostre vite, causato dalla crisi capitalistica e dal patriarcato vigente nei nostri paesi! Noi femministe della Sinistra Europea siamo parte di questo movimento internazionale di donne. Noi lottiamo contro le nostre condizioni di vita determinate dai mercati finanziari e chiediamo ai nostri governi e alla UE che venga proibita la speculazione con il denaro pubblico e sia invece aumentata  la tassazione sulle proprietà. Che i programmi di austerità non distruggano intere economie nazionali e mettano a rischio la sicurezza esistenziale di un numero sempre crescente di persone, specie le più vulnerabili,  in maggioranza donne.

8 marzo 2013 (1)

Finché saranno nostre queste ragioni


E con questo son centotrè.  Secondo la tradizione, infatti, risale al 1910 la proposta, fatta da Clara Zetkin alla Casa del Popolo di Copenhagen, di dedicare un giorno dell’anno alle donne e alle loro lotte. Erano anni, quelli inziali del secolo scorso, segnati dalle prime grandi mobilitazioni delle donne lavoratrici che chiedevano condizioni di lavoro meno disumane, ed erano anche gli anni in cui le donne di tutti i ceti sociali manifestavano nelle strade d’Europa per i loro diritti civili e per la pace.
Ci vollero tempo e dimostrazioni e fatica, però, perché la data dell’otto marzo assumesse il significato di massa e la forza simbolica che oggi tutte le riconosciamo.

06/03/13

Fdim/Widf

Grazie, presidente Chavez!


Con profondo rammarico ho ricevuto la notizia della scomparsa del Presidente Chavez. Un grande amico, che è stato sempre al fianco delle lotte delle donne, col suo affetto, incoraggiamento e sostegno.  Egli  è entrato nella storia come eroe del suo popolo, della sua nazione, dell’America intera e dell’Umanità.
Chavez ci ha indicato un cammino di speranza e perseveranza in favore della piena emancipazione dei popoli e delle nazioni, instancabile nella lotta contro le aggressioni e le occupazioni imperialiste.
Diciamo grazie la presidente Chavez per aver creato le condizioni perché la Widf potesse tenere in Venezuela nel 2007 il suo XIV congresso, il più grande nella nostra storia.
In questo momento esprimiamo le nostre condoglianze al popolo venezuelano e ai familiari del presidente Chavez. Il suo esempio di quotidiana dedizione verso il suo popolo proseguirà nelle strade e nelle piazze del Venezuela con le bandiere sempre strette nel pugno di questo combattivo, orgoglioso e coraggioso popolo che con Chavez ha realizzato lo sviluppo e la fine della miseria nel proprio paese.
Grazie, presidente Chavez!
Marcia Campos
Presidente della Widf
San Paolo del Brasile, 6 marzo 2013  

01/03/13

La WILPF a CSW 57

Violenza contro le donne e militarismo


La Women’s international league for peace and freedom (Wilpf) partecipa con un’ampia delegazione di circa settanta donne provenienti da una ventina di paesi del mondo alla 57a Commissione sullo Status delle Donne che i svolgerà presso il quartier generale delle Nazioni Unite a New York dal 4 al 15 marzo 2013. In una dichiarazione ufficiale sul tema centrale di CSW 57, Eliminazione e prevenzione di tutte le forme di violenza contro donne e ragazze,   la Wilpf afferma:
“La violenza contro le donne è una manifestazione dell’esercizio del potere. Le due cose sono intrinsecamente legate e si riscontrano attraverso la coercizione fisica diretta, la base materiale delle relazioni che governano la distribuzione e l'uso delle risorse, i privilegi e l’autorità all'interno della casa e della società. Tali dinamiche investono le formazioni istituzionali e ideologiche della società e, quindi, dettano le norme di genere, le relazioni e l’identità. Militarizzazione e culture del militarismo esacerbano i ruoli di genere, riducendo ulteriormente la parità, e consentendo la legittimazione e la perpetuazione della violenza. Società  e strutture militarizzate rafforzano il controllo e il potere patriarcale, che sono tutti incompatibili con la parità di diritti e la pace. Il mix tossico di dominazione militarizzata e di esclusione dei diritti delle donne ha gravi conseguenze sulla sicurezza umana di tutti.