31/12/23

2024: anno cruciale per le Global Women for Peace united against NATO!

Bruxelles, 6 luglio 2023: le Global Women for Peace united against NATO davanti al Parlamento Europeo

Care Donne Globali per la Pace unite contro la NATO!

con il passaggio dall’anno vecchio al 2024, la nostra lotta contro la NATO e tutti i despoti che in essa navigano diventa sempre più giustificata, più mirata e più urgente. Il 2023 è stato un anno orribile sotto tanti aspetti, eppure ci siamo ritrovate e la nostra forza si è moltiplicata.

Dobbiamo lottare più duramente, gridare più forte e agire, agire, agire: non abbiamo altra scelta. È in gioco letteralmente tutto. Forze oscure convergono per renderci tutti più poveri. Si fa guerra alla memoria. L'universo morale si è capovolto. Più di mezzo milione di persone a Gaza stanno morendo di fame, si calcola che 100 milioni di rifugiati climatici stiano lottando per la sopravvivenza, la guerra minaccia di estendersi nel Medio Oriente e la maggior parte della popolazione mondiale ha paura di svegliarsi.

Noi della rete Global Women for Peace united against NATO c’impegneremo ancor più nell’anno che viene per affrontare tutti questi problemi. Con il vostro aiuto e sostegno, ci attiveremo soprattutto nei mesi che ci separano dall’evento che stiamo preparando per il 75° anniversario della NATO a Washington DC dal 9 al 12 luglio 2024.

In vista di tale evento vi chiediamo di incoraggiare le vostre reti a firmare la nostra Dichiarazione per la Pace che trovate sul nostro sito: https://womenagainstnato.org/declaration/  e a condividere la nostra ultima pubblicazione “NATO CLIMATE KILLER”.

Auguri di buon anno 2024!






 

05/12/23

CARISSIMA MARISA

Saluto di Maura Cossutta, presidente della Casainternazionale delle donne di Roma, a Marisa Rodano (Chiesa di San Giovanni a Porta Latina – 4 dicembre 2023)

Marisa Cinciari Rodano - Foto ANPC Nazionale

Carissima Marisa, ti porto l’abbraccio di tutte le donne della Casa Internazionale delle donne, delle tue amiche, delle compagne che ti hanno conosciuto e che ti hanno tanto amato.

Ti abbiamo festeggiato proprio nella Casa per i tuoi 100 anni, con tanti ricordi, con le tue interviste, con il corto bellissimo realizzato da Noi Donne, dove, con il tuo sorriso dolce e con il tuo modo di parlare calmo e sereno, ci hai raccontato la tua vita. Una vita straordinaria. Sei stata protagonista delle lotte per i diritti e per le libertà delle donne e sei stata protagonista della storia della nostra Repubblica, democratica e antifascista.

Democratica proprio perché antifascista.

E tu la scelta antifascista l’hai fatta. Istintivamente, fin da bambina, quando mal sopportavi i privilegi di una famiglia borghese, e poi da ragazza quando ti sentivi a disagio nelle adunate vestita con la divisa dei Giovani Balilla. Ma l’hai fatta poi consapevolmente, al liceo, grazie all’incontro con insegnanti antifascisti. Ed è stato così per tanti altri giovani, come mio padre, che divenne proprio al liceo un giovane antifascista. Una scelta di vita definitiva, dall’impegno attivo nella Resistenza come staffetta, fino alla clandestinità.

 È stata una scelta di libertà - la tua - per la libertà di tutti. Ma anche scelta di coraggio, di rottura con la tua famiglia, che tu hai raccontato in modo semplice, senza enfasi: «Per me - hai detto - è stato normale perché era giusto».

Questa tensione ideale non l’hai mai perduta ed è diventata passione per la politica, sempre intesa come politica alta, strumento per cambiare il mondo.

Ci hai raccontato le tue esperienze, quelle che hanno lasciato il segno nella tua vita, penso al carcere e all’incontro con le carcerate - “quasi tutte colpevoli di aver abortito”, ai Gruppi di Difesa della Donna e poi all’UDI, che hai fondato (ed è tua l’invenzione della mimosa come simbolo della Giornata Internazionale della donna, per il primo 8 marzo dopo la Liberazione). E poi nelle istituzioni (sei stata la prima vicepresidente della Camera, senatrice, europarlamentare) e sempre nel movimento delle donne, di cui hai seguito tutti i passaggi, dalle battaglie per la parità, per l’emancipazione e poi per la liberazione delle donne.

Quindi donna partigiana, donna della Resistenza, donna della Repubblica, donna delle istituzioni e del movimento.

Donna del Novecento, che hai attraversato con i suoi orrori e con le sue straordinarietà, prima fra tutte la rivoluzione delle donne, con tutte le sue conquiste, dal diritto di voto alla democrazia paritaria, che le femministe chiamano democrazia sessuata.

Donna del Novecento, ma anche contemporanea, che ha sempre mantenuto lo sguardo sul mondo. Ieri, per la difesa dei diritti delle donne africane, nella Conferenza di Nairobi e poi di Pechino, per la difesa del popolo Sahrawi. E oggi, contro tutte le guerre, per la pace.

Cattolica “ma molto di sinistra” - ti definivi così - hai contribuito a costruire il Partito Comunista Italiano, insieme a tante donne con cui sei sempre rimasta in contatto. Sempre con spirito unitario, aperto, sottolineando le diversità ma mai “contro”. Sempre vicino alle donne, senza giudizio, senza pregiudizio (qualità preziosa quanto rara).

Cattolica, madre di 5 figli, hai fatto la battaglia per il divorzio e per l’aborto, sempre denunciando il dominio della cultura e dell’organizzazione sociale patriarcale. Alle ragazze ti sei sempre rivolta dicendo loro di non chiudersi nel privato, di non pensare solo alla famiglia, ma di tenere stretti i loro sogni.

Oggi eri preoccupata, molto preoccupata. Per la perdita della memoria, delle ragioni stesse alla base della nostra democrazia; per il fascismo e il nazismo dentro i confini dell’Europa; per l’arretramento delle condizioni di vita delle donne; per i venti di guerra.

Allora, carissima Marisa, noi ci impegniamo a rispettare questa storia, ed a seguire il tuo esempio, perché ci hai insegnato che per tutti, ma soprattutto per noi donne, la difesa della democrazia e la speranza del cambiamento ha bisogno di ognuno e ognuna di noi.

Grazie Marisa, sarai sempre una di noi.

02/12/23

Addio, Marisa Rodano!

Il 2 dicembre 2023 a Roma è venuta a mancare Marisa Cinciari Rodano, partigiana e attivista, donna straordinaria che ha avuto un ruolo di primo piano nella storia delle lotte per i diritti e la libertà delle donne, sia sul piano nazionale che internazionale.


Nata a Roma il 21 gennaio 1921, è stata attiva nella resistenza antifascista fin dagli anni del liceo e dell’Università. Viene arrestata nel maggio 1943 per attività sovversiva e detenuta per qualche tempo nel carcere femminile delle Mantellate. Entra nei Gruppi di difesa della donna che nel periodo della lotta di liberazione nazionale svolgono attività di controinformazione, assistenza ai combattenti partigiani e alle famiglie dei caduti, mobilitazione delle donne nei luoghi di lavoro, organizzazione di manifestazioni e scioperi contro la guerra e contro la fame.

I Gruppi di difesa della donna, riconosciuti ufficialmente nel 1944 dal CLN, pubblicano e diffondono i primi numeri del foglio clandestino Noi donne, che in seguito diventerà il periodico  dell’UDI, con l’obiettivo di incoraggiare e organizzare le donne alla resistenza contro i nazifascisti. Si attivano anche nelle elezioni amministrative locali e partecipano con proprie rappresentanti alle giunte popolari formate nelle zone liberate e nelle repubbliche partigiane.

Marisa è attiva nella lotta clandestina della capitale nel periodo dall’8 settembre 1943 al 4 giugno 1944 in quella che lei stessa definisce la sua “resistenza senza armi”. Nel 1944 sposa l’intellettuale comunista Franco Rodano e dopo la liberazione si iscrive al Partito Comunista Italiano.

Nel dicembre 1945 è la più giovane tra le delegate italiane al congresso fondativo della Federazione Democratica internazionaledelle Donne (FDIF), a Parigi, insieme a Camilla Ravera, Ada Prospero Gobetti e numerose altre donne che negli anni seguenti sarebbero divenute altrettante protagoniste della storia politica italiana.

Dopo la nascita della repubblica, viene dapprima eletta consigliera comunale a Roma e poi entra in Parlamento come deputata (dal 1948 al 1968) e senatrice (fino al 1972). È la prima donna nella storia italiana a ricoprire la carica di vice presidente della Camera dei deputati (dal 1963 al 1968).

Viene eletta parlamentare europea (dal 1979 al 1989) e svolge un lavoro politico intensissimo occupandosi prevalentemente della politica comunitaria verso le donne, dei diritti delle donne e cooperazione allo sviluppo.

È stata rappresentante del Parlamento Europeo alla Conferenza del Decennio della donna dell’ONU a Nairobi (1985), ha fatto parte della delegazione italiana nella quarta Conferenza mondiale della donna dell’ONU a Pechino (1995) e nella Commissione per lo Status della donna dell’ONU a New York (dal 1996 al 2000). Ha raccontato il suo lungo impegno di attivista politica, culturale e sociale, sempre dalla parte delle donne e delle classi popolari, nel libro autobiografico Memorie di una che c'era.