FDIM e AWMR Italia-Donne della regione mediterranea
Fermare l’escalation della violenza
salvaguardare l’unità e la sovranità dell’Ucraina
L'escalation della violenta rivolta in Ucraina, con il rischio di un nuovo bagno di sangue nel cuore dell’Europa, simile a quello che travolse la Jugoslavia, non possono lasciarci indifferenti né mute. La drammatica complessità della situazione, che i mass media pregiudizialmente schierati con la cosiddetta opposizione nazionalista non ci aiutano certo a decifrare, non giustifica il silenzio: poiché tacere, in queste ore, significa farsi corresponsabili di quanto sta accadendo.
L’obiettivo degli oppositori “nazionalisti” che hanno messo a ferro e fuoco Kiev e altre città ucraine, fin dal primo momento è stato, con tutta evidenza, l’abbattimento del governo ucraino “oligarchico” e la presa violenta del potere. In testa agli oppositori in rivolta si sono distinte formazioni estremiste neo fasciste e neonaziste che hanno sparato sulla folla, compiuto esecuzioni sommarie di poliziotti, dato l'assalto alle sedi dei partiti e dei sindacati e agli uffici amministrativi.
L'Unione Europea e gli Stati Uniti non sono stati a guardare: hanno anzi soffiato sul fuoco della rivolta, contribuendo a rendere reale e concreto lo spettro di un ritorno del fascismo e del nazismo nel cuore dell'Europa. I gruppi armati che abbiamo visto agire alla testa della rivolta dispongono di notevoli quantità di armi, con tutta probabilità fornite dall’estero, di campi di addestramento e sui loro siti si dichiarano senza alcuna remora nostalgici dei loro antecedenti ucraini collaboratori delle SS, che durante la seconda guerra mondiale si distinsero per il loro zelo nel partecipare ai massacri di centinaia di migliaia di ebrei, comunisti e inermi cittadini.
Da questa opposizione “nazionalista” e dalle ingerenze straniere, senza peraltro tacere la colpevole responsabilità dell’oligarchia al potere, l'Ucraina è stata trasformata in un campo di battaglia, a vantaggio degli interessi geo-politici di Stati Uniti, NATO e UE, che verosimilmente stanno puntando alla sua frammentazione in diversi stati da subordinare a vari protettorati.
Di fronte a questo disegno criminoso, esprimiamo la nostra solidarietà alle organizzazioni di donne e alle le forze democratiche che in Ucraina si battono coerentemente per una riforma costituzionale in senso parlamentare e democratico, per la salvaguardia dell’unità del paese e della sua sovranità.
20 febbraio 2014