Assata Shakur, al secolo JoAnne Chesimard, militante del movimento di liberazione afro americano negli anni ‘70, è deceduta il 26 settembre a L’Avana, all’età di 78 anni.
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Assata Shakur Foto: thewisdomdaily |
Condannata negli Usa all’ergastolo, era riuscita ad evadere dalla prigione nel 1984, mediante un’azione a cui prese parte anche l’italiana Silvia Baraldini, e ad espatriare.
Si rifugiò a Cuba, dove le fu concesso asilo politico e dove ha vissuto al sicuro dalle persecuzioni statunitensi (sulla sua testa l'Fbi aveva messo una taglia da un milione di dollari), continuando ad incarnare gli ideali della liberazione nera che aveva abbracciato fin dal suo primo attivismo nel Black Panther Party.
Il suo motto era: "Non abbiamo nulla da perdere se
non le nostre catene". Il suo esempio continuerà a ispirare chi lotta per
la dignità e la libertà dei popoli oppressi e per la giustizia in tutto il
mondo.