11/07/16

EUROPA / BREXIT

European Women's Lobby

L'EUROPA CHE VOGLIAMO? UN'EUROPA FEMMINISTA!



Bruxelles, 28 giugno 2016.  Noi della Lobby europea delle donne (EWL), siamo preoccupate e costernate per l'esito del referendum del Regno Unito. Le attiviste per i diritti delle donne inglesi erano parte fondante della nostra organizzazione e sono state in prima linea nell'esigere con successo accordi migliori per le donne nell'Unione europea negli ultimi 25 anni.
Cinque decenni di azione dell'UE sono stati quasi certamente determinanti per far avanzare la parità di genere nel nostro continente. Con la pressione della EWL, delle nostre associate e alleate, l'UE ha emesso leggi che garantiscono la parità di retribuzione a parità di lavoro, l'uguaglianza sul posto di lavoro e diritti minimi sul congedo di maternità. Tuttavia, nonostante i progressi c'è ancora una lunga strada da percorrere per il raggiungimento dell'uguaglianza, come abbiamo visto dai risultati del Gender Equality Index 2014 .


Mentre l'UE è lungi dall'essere perfetta, è un quadro internazionale essenziale che offre alle femministe la legislazione, i finanziamenti e le opportunità di connettersi e innovare. L'UE fornisce uno spazio internazionale di fondamentale importanza per le organizzazioni delle donne per affrontare la disuguaglianza e la discriminazione nei confronti delle donne. Il progresso futuro verso l'uguaglianza per tutte le donne nell'Unione europea e oltre può essere raggiunto solo attraverso gli sforzi congiunti di attiviste, responsabili politiche e istituzioni all'interno dell'UE.
Uomini e donne di tutta Europa subiscono le conseguenze di disuguaglianze, l'austerità e la globalizzazione, che li fa sentire arrabbiati e impotenti. L'austerità è stata un disastro per l'Europa, e un disastro ancora maggiore per le donne che sono state doppiamente colpite da tagli ai servizi pubblici, quali le scuole e l'accesso ai servizi sanitari, dal lavoro precario a tempo parziale e dalla disoccupazione. La situazione è ancora peggiore per le donne appartenenti a minoranze etniche e migranti; per le donne disabili; per le donne LGBT e per le donne più giovani.
Per di più, le donne sono state praticamente assenti dal confronto che ha preceduto il referendum, così come sono state emarginate dalla discussione circa il tipo di Europa che stiamo costruendo. Non per niente le donne hanno votato in numero uguale per l'uscita dall'Unione europea nel referendum in UK: non potevano più vedere ciò che l'Unione europea - o il loro governo - stava facendo per rendere la loro vita migliore, e nessuno lo metteva in vista. Il posto delle donne in una economia post-Brexit deve essere centrale. Abbiamo bisogno di un confronto circa l'impatto sulle donne di austerità e tagli di posti di lavoro nel settore pubblico, che tendono a colpire soprattutto le donne.
Vediamo che le donne che hanno il coraggio di parlare - attiviste, giornaliste, politiche - vengono messe a tacere con violenza e minacce di stupro e di violenza. Jo Cox è stata uccisa per quello in cui credeva. Il dibattito che ha preceduto il referendum è avvenuto in un clima di paura, odio e violenza. gli attacchi razzisti sono aumentati dal momento che sono stati annunciati i risultati, i partiti tradizionali hanno cercato di neutralizzare i populisti copiando la loro retorica. Ciò a sua volta è servito solo a trascinare il dibattito al seguito delle posizioni estremiste, contribuendo ad un livello terrificante di razzismo e di odio verso gli altri.
Questa non è l'Europa che vogliamo, e pensiamo che non sia il tipo di Europa che la maggior parte delle persone in Gran Bretagna vogliono. E' tempo per tutti i progressisti di levarsi in piedi e contare; e unirsi nella lotta per l'Europa che vogliamo.
L' EWL si sta muovendo. Stiamo lanciando un'iniziativa per mappare i partiti politici e movimenti di estrema destra di tutta Europa per meglio comprendere e denunciare la misogina e il nucleo violento dei loro messaggi e intenzioni. Vogliamo trarre da tale azione proposte di azioni per contrastarli, con i nostri alleati progressisti.
Lavoreremo in direzione della nostra visione di un'Europa basata sul benessere, l'uguaglianza, la giustizia sociale. Prevediamo una società in cui il contributo delle donne in tutti gli aspetti della vita sia premiato e riconosciuto - nella leadership, nella cura e nella produzione; tutte le donne abbiano libertà di scelta, e libertà dallo sfruttamento; e nessuna donna sia lasciata indietro. Vogliamo un'Europa costruita sulla comprensione poiché - come detto Jo Cox nel suo primo discorso - "Abbiamo più cose in comune di quante ci dividano".
Siamo pronte a lottare per questa visione dell'Europa unite, compreso il Regno Unito!

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