28/11/11

EL-Fem: No violenza contro le donne

25 nov 2011:  Sinistra Europea per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Per i movimenti femministi di tutto il mondo il 25 novembre è una giornata di lotta, denuncia, e resistenza contro la violenza sulle donne, da quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999 l’ha proclamata "Giornata internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le donne ". Questo fenomeno rivela  l'oppressione patriarcale e l'esistenza di culture machiste e misogine nelle diverse società e la loro persistenza anche nel cuore della modernità capitalistica, là dove la democrazia e i diritti universali sono formalmente riconosciuti.

La violenza contro le donne è molto diffusa e non sembra affatto diminuire.
Una donna su tre nel mondo e una donna su quattro in Europa è esposta a questo tipo di violenza.
Le donne subiscono la violenza dagli uomini. Naturalmente non tutti gli uomini usano violenza contro
le donne, ma in ogni caso si tratta di una violenza di genere, praticata cioè da uomini contro donne e
ragazze. Gli uomini usano la violenza per mantenere o rafforzare il loro potere sulle donne o per riguadagnarlo nel caso in cui l'abbiano perso.
Questo tipo di violenza è stata a lungo invisibile, è avvenuta nell’ombra e in assenza di conseguenze penali. Infatti, essa trovava corrispondenza nei valori dominanti, in tradizioni e leggi fino al punto che tale fenomeno veniva considerato naturale e normale. Oggi è un crimine, ma la violenza continua ad essere considerata dagli individui, istituzioni e stati come una questione di ordine strettamente privato e non come un crimine rilevante per la
sfera pubblica.
Le donne sono vittime di violenza nella vita quotidiana e nelle loro case. Violenza contro le donne viene commessa da partner o familiari e questo fenomeno è presente in tutte le classi sociali.
 La violenza contro le donne assume forme differenti: violazione del diritto all'autodeterminazione, matrimoni forzati, molestie sessuali o psicologiche, sfruttamento o discriminazione. E’ un fattore particolarmente importante per quanto riguarda le donne immigrate e aggiunge sofferenza agli ostacoli che queste donne incontrano per vivere a pieno titolo all'interno dei confini europei.
Le donne subiscono leggi, tradizioni, pratiche religiose costruite sulla loro sottomissione al genere maschile, in cui la sottomissione è spesso presentata come naturale o voluta da Dio.
Nelle guerre moderne dal 70 all’80 per cento delle vittime sono civili, la maggior parte donne. Esse sono torturate e umiliate nei campi profughi e nelle carceri. Sono sistematicamente violentate, poiché questa pratica viene usata come arma in numerosi conflitti. Vi è, infatti, un legame profondo tra militarismo e oppressione patriarcale.
-          Per queste ragioni, come Sinistra Europea chiediamo:
la separazione della sfera religiosa da quella politica, la laicità come fondamento di ogni
stato o comunità sociale e politica. Perciò noi intendiamo difendere i diritti delle
donne all’autodeterminazione, alla contraccezione e all'aborto. In particolare  lottiamo contro la
pretesa dello Stato Vaticano di determinare le condizioni delle donne, la loro libertà, la loro sessualità e la sessualità e la libertà sessuale delle persone lgbtiq.
L'adozione di leggi penali contro le mutilazioni sessuali e i matrimoni forzati.
L'approvazione a livello europeo e l’applicazione di leggi che mettano fine alla violenza
contro le donne e i bambini. Al centro di queste leggi devono essere comprese la prevenzione e la
individuazione dei prodromi (sintomi premonitori) di violenze, con finanziamenti adeguati per
aiutare le vittime di questo tipo di violenza e assicurare i pieni diritti alle donne immigrate, senza alcun riferimento al loro status giuridico e amministrativo in Europa.
La limitazione e il controllo delle armi di proprietà individuale, che possono essere utilizzate
contro le donne.
-          I diritti delle donne non possono giustificare  nuove guerre o ulteriori restrizioni ai diritti di immigrazione.
La  conversione immediata in legge europea delle linee guida per il diritto civile alla
residenza delle vittime della tratta e la trascrizione di essa nelle legislazioni  nazionali.

La Sinistra Europea considera fondamentale non solo la lotta per modificare le relazioni tra le classi, l'abolizione dello sfruttamento e dell'oppressione, ma anche la lotta contro le strutture patriarcali della società e le conseguenze sociali e culturali di esse.
La crisi economica, sociale e culturale che morde l'Europa rivela il fallimento del capitalismo neoliberista e offre un'occasione di speranza, che invece della barbarie del profitto e del capitale si possa andare verso una nuova società socialista  rispettosa  della natura e capace di creare le condizioni per realizzare la rivoluzione delle donne.
La Sinistra Europea combatte la violenza sessista, che deriva dal machismo e dalla dominazione patriarcale.

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