La lotta per un sistema sanitario pubblico e gratuito è una lotta per la vita stessa
Nei giorni 1 e 2 febbraio 2015 l’ufficio di coordinamento europeo della Women’s International Democratic Federation (WIDF) ha tenuto a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, un seminario sui servizi sanitari primari per le donne, con il motto: "La lotta per un servizio sanitario pubblico e gratuito è una lotta per la vita stessa". Al termine dell’incontro, è stata concordata la seguente RISOLUZIONE:
Bruxelles, 2 febbraio 2015
Noi donne riunite a Bruxelles, l’1 e il 2 febbraio 2015, in rappresentanza delle organizzazioni dell'ufficio di coordinamento europeo della WIDF/FDIM, provenienti da Grecia, Cipro, Portogallo, Italia, Regno Unito, Russia, Spagna, Turchia, dopo ampia e approfondita discussione dichiariamo quanto segue:
La questione della salute, specialmente delle donne lavoratrici e loro famiglie, da lunga data è una delle questioni primarie del movimento internazionale delle donne e della WIDF/FDIM.
Nel corso degli ultimi anni si è registrato un graduale aumento della morbilità e deterioramento della salute soprattutto nei ceti popolari. Ciò va attribuito al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, così come ai cambiamenti drammatici nella sanità pubblica e nel sistema di welfare.
Le donne hanno esigenze aggiuntive e specifiche di assistenza sanitaria e di sicurezza sociale, sia nelle loro funzioni biologiche e sociali di madri sia per la loro posizione ineguale nella società.
L'Unione Europea, dal momento che è governata come unione transnazionale dei capitali e degli Stati che la compongono, come un’alleanza fra lupi, considera Sanità e Welfare non come un diritto sociale, ma come una merce da vendere e da cui ricavare profitti.
Per questo, l’attività di business nel settore della sanità è aumentata, mentre il Servizio sanitario pubblico è stato declassato, come imposto dalla strategia dell'UE: una strategia che obbedisce solo al criterio del rapporto "costi-benefici". In questo contesto, la promozione, la tutela e la salvaguardia della salute sono considerati dei costi per il capitale e un danno per la competitività. In questo senso, tutte le misure di prevenzione sanitaria, terapia e riabilitazione, non vengono adottate per coprire le reali esigenze delle famiglie lavoratrici. Il criterio è il profitto del capitale e la competitività delle imprese.
Anche il trattato attualmente in corso di negoziazione tra l'UE e gli USA (TTIP) costituisce una grave minaccia per la sussistenza di un servizio sanitario pubblico gratuito e deve essere contrastato.
Invece la sanità deve essere un bene sociale, un diritto di ogni essere umano e in particolare delle donne. Non può essere responsabilità di una singola famiglia o di un individuo. Deve essere responsabilità e obbligo dello Stato garantire la salute equamente e gratuitamente a ciascuno/a attraverso un sistema sanitario comune esclusivamente pubblico.
Noi rivendichiamo ciò che ci appartiene dando la priorità alla prevenzione sanitaria e al potenziamento del sistema sanitario pubblico; esigiamo tutto ciò che la scienza e la tecnologia ha da offrire oggi al fine di migliorare la vita di tutte le persone, in particolare quella delle donne dei ceti popolari e di coloro che, producendo tutta la ricchezza, sono oppressi dallo sfruttamento.
Chiediamo:
- Un servizio sanitario universale sostenuto dalla fiscalità generale, pubblico e gratuito per tutti.
- Prestazioni mediche di prevenzione gratuite per tutte le donne e i bambini.
- Misure volte a garantire che i medicinali siano forniti ai servizi sanitari da un sistema pubblico e gratuito.
- Cure materno-infantili pre e post natali specialistiche gratuite.
- Ospedali e centri sanitari pienamente dotati del personale necessario per andare incontro alle esigenze degli utenti, impiegato a tempo pieno nelle strutture pubbliche.
- Accesso universale e gratuito ai servizi per la salute riproduttiva, ginecologica, per l’aborto e per la cura delle malattie a trasmissione sessuale (STD).
- Servizi di assistenza sanitaria su luoghi di lavoro, scuole, parchi giochi, palestre ecc. con personale specializzato ed esperto della sicurezza appartenente al sistema pubblico e non privato.
- Servizi di assistenza domiciliare pubblica gratuita.
- Abolizione dei ticket e di ogni forma di business nel settore medico sanitario e di welfare, in quanto questo è l'unico modo per ottenere servizi realmente di alto livello, globali e gratuiti per tutti e soprattutto per le donne ei bambini che ne hanno più bisogno.
La lotta per un servizio sanitario pubblico e gratuito è una lotta per la vita stessa, che continueremo a portare avanti senza compromessi
La risoluzione è stata sottoscritta dalle rappresentati delle organizzazioni europee della WIDF che vi hanno partecipato:
Skevi Koukouma, vicepresidente della WIDF e presidente dell’Organizzazione Pancipriota delle Donne (POGO, Cipro)
Ludmila Kuznetzova dell’Unione Donne di Russia (WUR)
Anita Wright della National Assembly of Women (NAW, Regno Unito)
Ada Donno dell’Awmr Italia - Associazione donne regione mediterranea.
Regina Marques del Movimento Democratico de Mulheres (MDM, Portogallo)
Blanca Rivas Conzalez dell’Associazione Donne per i Socialismo (AMS, Spagna)
Cise Midoglu (dell’UWEF, Turchia)
Mairini Stefanidi della Federazione Donne Greche (OGE) che coordina l’Ufficio Europeo della WIDF