1975-2015/ 40 °anniversario dell'Anno Internazionale della donna
Quest’anno ricorre
il 40 ° anniversario dell'Anno internazionale della donna, proclamato
dalla Assemblea generale delle Nazioni
Unite, che promossero nel 1975 la prima Conferenza internazionale e le successive
Decadi delle Nazioni Unite per le donne (l’ultima fu aperta a Pechino venti
anni fa). Per l’occasione del quarantennale, il Consiglio
Nazionale del Movimento Democratico delle Donne portoghesi (MDM) in un comunicato auspica la piena realizzazione del dettato costituzionale
nel proprio paese, nel ricordo di quell'evento storico, e il ritorno ai “percorsi di Aprile”, avviati in Portogallo con la
Rivoluzione dei garofani rossi e che conducono ai diritti delle donne.
Il 1975 fu proclamato Anno internazionale della donna (AID) dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il 7 gennaio di quest'anno, una risoluzione del Consiglio dei Ministri (portoghese ndt) presieduto da Vasco Gonçalves ne ha ratificato la celebrazione in Portogallo "considerando l'alto significato e la tempestività degli obiettivi che l'Anno internazionale della donna si prefigge, vale a dire l'eliminazione di ogni discriminazione di diritto e di fatto nei confronti delle donne, la crescita della partecipazione delle donne alla trasformazione sociale."
L’MDM ebbe la grande opportunità di partecipare
quell’anno sia alla Conferenza di Città del Messico, sia di far parte nel
proprio paese della Commissione per le celebrazioni dell’AID che aprì nuovi orizzonti di lotta e di uguaglianza delle donne a tutti i livelli
della società.
Trascorsi 40 anni, l’MDM considera importante rilanciare
gli obiettivi dell’AID riportando alla memoria collettiva la lettura dei
propositi politici che animarono la Rivoluzione dell’Aprile 1974, propositi che
non sono stati compresi e in parte sono stati dimenticati.
Infatti, se 40 anni fa la condizione discriminata delle
donne era una preoccupazione per il governo, oggi il governo non può cavarsela
solo con discorsi giustificativi nei confronti delle politiche attuate in anni di
governo del Paese.
Sono ben note le discriminazioni vessatorie e ingiuste
sul posto di lavoro, il disprezzo per la funzione sociale di maternità /
paternità, le discriminazioni nella remunerazioni e nelle carriere che recano
disagi alla grande maggioranza delle donne di tutte le età e
professioni. Sono le donne che ricevono salari più bassi, riforme e
pensioni. Sono le donne che soffrono fisicamente, ma anche per la vergogna
di vivere la penuria, la povertà e la fame in famiglia.
Nonostante il grande valore dimostrato dalle donne, la
loro riconosciuta competenza e qualità
nell’esercizio delle loro attività professionali e la loro maggiore partecipazione politica, in realtà la disoccupazione e precarietà del lavoro, il mancato sviluppo della carriera, il congelamento e la riduzione dei salari, la deregolamentazione degli orari, causano malessere, scoraggiamento, sconforto e anche rivolta, in tutte le dimensioni della loro vita e riflettono un’enorme regressione sociale e di civiltà.
nell’esercizio delle loro attività professionali e la loro maggiore partecipazione politica, in realtà la disoccupazione e precarietà del lavoro, il mancato sviluppo della carriera, il congelamento e la riduzione dei salari, la deregolamentazione degli orari, causano malessere, scoraggiamento, sconforto e anche rivolta, in tutte le dimensioni della loro vita e riflettono un’enorme regressione sociale e di civiltà.
Poiché è essenziale che il governo assuma le misure
politiche e di bilancio che occorrono per porre fine alla mortificazione e
l'umiliazione delle donne, il Consiglio Nazionale dell’MDM, riunito il 17
gennaio 2015 ha
deciso di chiedere udienza alla Presidente dell'Assemblea nazionale della
Repubblica, al fine di presentare un appello ai deputati perché sia rispettato
il dettato costituzionale e si torni a percorrere la via dell’Aprile
convergente con la spinta principale di dell’Anno Internazionale della Donna e
con le successive Conferenze delle Nazioni Unite sui diritti delle donne.
Il Movimento
Democratico delle Donne
Lisbona, 19 gennaio 2015
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