Liberare Ahed Tamimi!
Da quando è nata a Nabi Saleh (villaggio a nord di Ramallah, in territorio
palestinese occupato) Ahed Tamimi, 16 anni, ha conosciuto il sopruso di un
esercito occupante, l’obbligo di passare attraverso i checkpoint sulla strada per
andare a scuola, il dolore di vedere i propri familiari colpiti a morte o
feriti e la propria casa invasa nel cuore della notte. Il 19 dicembre scorso, Ahed
Tamimi, non ce l’ha fatta più e, quando i soldati sono entrati ancora una volta
nel cortile della sua casa, ha reagito. Ha urlato
esasperata e ha schiaffeggiato uno di loro.
Per l’offesa recata al suo soldato, lo stato d’Israele intende vendicarsi.
Ahed ha passato queste settimane in varie prigioni. La maggior parte del tempo in
una cella di isolamento con videocamera che monitora ogni sua mossa. Oggi deve presentarsi
in tribunale.
In Israele s’invocano punizioni esemplari per Ahed. Il ministro
dell'Istruzione israeliano Neftali Bennett ha detto che lei e la sua famiglia
"dovrebbero passare il resto della loro vita in prigione". Il
giornalista israeliano Ben Caspit si è augurato che venga punita con lo stupro,
dicendo: "dovremmo esigere un prezzo in qualche altra occasione, nel buio,
senza testimoni e telecamere”. Il ministro della Difesa Avigdor Liberman ha
detto che lei e la sua famiglia devono" avere ciò che meritano ".
Non sono solo parole a vanvera. Il maltrattamento delle donne palestinesi
detenute, incluse varie forme di violenza sessuale, è documentato.
Chiediamo che Ahed Tamimi venga rilasciata immediatamente.
Chiediamo che vengano rilasciati i detenuti politici palestinesi, dei quali
molti minorenni, in “detenzione amministrativa” – cioè in indefinita attesa di giudizio
- perché costituirebbero “un pericolo per la vita dei militari dello Stato
ebraico che operano nei territori occupati palestinesi”.
Chiediamo che Israele ponga fine all’occupazione militare e all’espansione
coloniale nei Territori Palestinesi.
Chiediamo che la Palestina sia finalmente libera
e indipendente entro i confini del 1967, nel rispetto delle risoluzioni delle
Nazioni Unite.
AWMR Italia donne della regione mediterranea
#FreeAhed
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