13/11/23

FDIM/WIDF – DICHIARAZIONE DI MADRID

 


Dal 6 al 9 novembre si è riunito a Madrid il Comitato Direttivo 2023 della Federazione Democratica Internazionale delle Donne (FDIM/WIDF) per la valutazione e implementazione delle deliberazioni del XVII congresso (Caracas 2022).

Ai lavori del CD – all’insegna del motto “La FDIM dice Basta! Noi donne esigiamo la pace e l’uguaglianza, la fine delle guerre e delle discriminazioni!” – hanno preso parte 35 delegate provenienti dalle aree regionali d’America e Caraibi, Asia, Africa, Regione Araba ed Europa. Il logo disegnato con i colori della bandiera palestinese simboleggiava la profonda partecipazione della FDIM/WIDF alla lotta di resistenza della Palestina contro l’occupazione israeliana.

I lavori si sono conclusi con l’approvazione del Piano d’Azione da realizzare nei prossimi due anni e della Dichiarazione finale che qui sotto riportiamo.

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Il CD internazionale dellaWIDF/FDIM si è riunito dal 7 al 9 novembre 2023 a Madrid, nel contesto di una drammatica acutizzazione della crisi geopolitica globale, di cui in questo momento le nostre sorelle palestinesi e l’intera popolazione della Palestina stanno subendo gli effetti più atroci.  

Neppure per un momento, durante lo svolgimento dei lavori, abbiamo potuto distogliere il nostro sguardo dal feroce bombardamento e attacco di terra condotto dall’esercito israeliano contro la Striscia di Gaza e dalle atrocità tremende che esso continua a causare: in un mese è stata superata la cifra spaventosa di diecimila morti, dei quali oltre un terzo sono bambini. Più della metà delle case di Gaza sono state distrutte. Dei 2,3 milioni di abitanti della piccola Striscia di Gaza, un milione e mezzo sono sfollati. Quartieri, ospedali, scuole sono stati rasi al suolo; attraverso le reti sociali ci giungono immagini sconvolgenti.

Ma l’assordante propaganda occidentale e israeliana, manipolando l’informazione, cerca di impedirci di ascoltare le voci di donne, bambini e uomini palestinesi che da decenni subiscono la violenza brutale di un'occupazione militare permanente, ed ora la minaccia di una guerra di sterminio totale.

Le nostre sorelle del Centro Regionale Arabo della WIDF/FDIM hanno scritto: «Rivolgiamo un appello in nome della solidarietà umana alle donne di tutto il mondo che credono nella libertà, nella giustizia, nella pace e nell'umanità, affinché continuino a protestare – in tutte le possibili forme politiche e mediatiche – contro la guerra di sterminio che si sta conducendo contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza, perché amplifichino la voce della Palestina in ogni forum e contribuiscano a ripristinare il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione».

La WIDF/FDIM ascolta il grido delle sorelle e dei fratelli palestinesi. Non li lasciamo soli a difendere la propria vita e la propria dignità di popolo, partecipiamo alle imponenti mobilitazioni di solidarietà con il popolo di Gaza che si stanno moltiplicando ad ogni latitudine.

Siamo con le donne palestinesi che lottano contro una triplice oppressione: di classe, di genere e coloniale. Non può esserci una Palestina Libera senza la libertà delle donne, come non potrà esserci libertà per le donne palestinesi senza una Palestina libera dall'occupazione israeliana. Patriarcato e colonialismo sono due facce della stessa moneta.

Esigiamo la fine immediata dell'aggressione sionista, la fine della pulizia etnica e del genocidio del popolo palestinese! Esigiamo non solo tregua per i palestinesi sotto le bombe, ma anche giustizia, fine della Nakba che dura da 75 anni, uno Stato nazionale palestinese entro i confini del 1967 con Gerusalemme come capitale, secondo le risoluzioni inapplicate delle Nazioni Unite.

Sappiamo che l’escalation estrema dell’aggressione alla Palestina, come la sequenza di conflitti sanguinosi provocati nella regione medio-orientale (Libano, Iraq, Siria, Bahrein, Sudan…), come pure la guerra in corso in Ucraina ed altre guerre ad altre latitudini, sono effetti della volontà perversa degli Usa e i loro alleati dell’UE di imporre attraverso il loro braccio armato della NATO un ordine mondiale basato sul loro assoluto dominio economico e militare.

L’espansionismo della NATO capeggiato dagli Stati Uniti, che come una piovra estende i suoi tentacoli in ogni continente, è il principale fattore scatenante di destabilizzazione e guerre nel mondo. Poiché, infatti, non accettano che la loro supremazia sia messa in questione dalla crescita di altre potenze che possano contrastarla o dalla resistenza di paesi e popoli che vogliano sottrarsi al loro impero economico, essi spingono per spostare sempre più la competizione sul piano militare”.

Ciò innesca una folle corsa al riarmo che esacerba le tensioni internazionali e causa i rischi di nuove guerre, compreso quello di una catastrofica conflagrazione nucleare, che il preoccupante indebolimento del sistema delle Nazioni Unite e l’allarmante venir meno di strumenti internazionali di trattativa e riequilibrio non riescono più ad arginare come avveniva in passato.

L’aumento senza precedenti delle spese militari, che sottrae una quantità enorme risorse che potrebbero essere investite per il benessere dell’umanità e nella salute del pianeta, ha ripercussioni durissime immediatamente percepibili: da una parte con l’aggravamento della crisi ambientale planetaria, che ha raggiunto livelli allarmanti,  dall’altra con il peggioramento delle condizioni di vita nelle aree del mondo già indebolite dalla preesistente crisi sociosanitaria dovuta alla pandemia, che colpisce specialmente le classi popolari, le donne, le generazioni più giovani. 

Nelle società capitalistiche le politiche neoliberiste imposte negli ultimi decenni hanno prodotto ovunque una polarizzazione estrema nella distribuzione delle risorse, sia sul piano globale che all’interno dei paesi, inducendo la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, a fronte dell’inasprimento delle diverse forme di sfruttamento economico e della povertà relativa e assoluta.

Molti paesi, compresi gli Stati Uniti e stati europei, sono attraversati da crisi verticali delle loro istituzioni politiche le quali, sempre più assoggettate ai monopoli economici finanziari privati, sono divenute deboli e remissive di fronte al revanscismo delle forze neofasciste e reazionarie, suprematiste, neocolonialiste.

Questo è il quadro nel quale verosimilmente ci troveremo a svolgere la nostra azione nel futuro immediato. Le disuguaglianze, lo sfruttamento, la povertà, la violenza, la precarietà di vita e di lavoro sono destinati ad aumentare.  

I diritti delle donne – anche quelli che sembravano acquisiti e indiscutibili – sono sotto attacco da parte delle destre, sia nella loro versione neoliberista che quella neofascista. Oltre alle politiche finanziarie neoliberiste che hanno precarizzato il lavoro, indebolito l’educazione pubblica, privatizzato e quasi annichilito i sistemi sanitari pubblici, le donne si trovano a dover contrastare un furioso attacco diffuso contro i loro diritti all’autodeterminazione nelle scelte che riguardano la loro vita, la sessualità e la maternità.

Tutto ciò, tuttavia, non avviene senza suscitare contraddizioni e senza incontrare l’opposizione dei movimenti delle masse popolari, femministe e progressiste.


Il mondo sta entrando in una nuova fase inarrestabile, nella quale, a fronte della situazione di grave tensione internazionale determinata dalla aggressività imperialista euro-atlantista, cresce la spinta al riequilibrio delle forze e al multipolarismo.

I movimenti che lottano ovunque nel mondo per affermare la soggettività, libertà e responsabilità delle donne non possono essere fermati.

La FDIM è pronta a raccogliere le nuove sfide e a contrastare i venti di destra che spirano sul pianeta, le vecchie e nuove forme patriarcali di fascismo, colonialismo, razzismo, suprematismo e militarismo. 

Riaffermiamo il nostro rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali e il nostro sostegno alle iniziative nella direzione del disarmo e di una transizione negoziata verso l’azzeramento degli arsenali nucleari.

Sosteniamo relazioni internazionali pacifiche, paritarie, fondate sui valori di uguaglianza, solidarietà e sostenibilità, e su un’idea di sicurezza comune non militarizzata.

C’impegniamo a promuovere azioni comuni delle donne per un nuovo ordine mondiale multicentrico, basato sul rispetto della legalità internazionale.

Rifiutiamo la prepotenza delle sanzioni economiche unilaterali, dal blocco contro Cuba a quelle che colpiscono i paesi che si sottraggono all’ordine imperiale anglo-americano.

Investiamo in un radicale sovvertimento delle attuali strutture di dominio capitalistiche e patriarcali, nell’affermazione dei diritti delle classi oppresse, a cominciare dal diritto al lavoro, dalla eliminazione di ogni forma di povertà e di cittadinanza negata.

Ci battiamo contro la violenza dei trafficanti di esseri umani, per i diritti e la sicurezza delle popolazioni migranti, contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere, traffico e sfruttamento sessuale, razzismo e xenofobia, militarismo e guerra.

Ci preoccupa fortemente il cambiamento climatico, ci sta a cuore la salute dell’ambiente perché vogliamo lasciare alle generazioni che verranno un Pianeta vivibile.

Siamo donne femministe, pacifiste, democratiche, ecologiste. Abbiamo un grande patrimonio di idee e pratiche per realizzare il futuro che vogliamo per il Pianeta.  La nostra forza nasce dalla nostra storia e dal nostro impegno che si rinnova generazione dopo generazione, giorno dopo giorno.

È cruciale perciò far crescere la nostra WIDF/FDIM, perché possa continuare a far sentire forte la parola delle donne nei consessi internazionali, sia nei forum sociali che nelle sedi istituzionali: c’è bisogno più che mai dell’azione positiva e propositiva della WIDF/FDIM nell’ambito del sistema delle Nazioni Unite.

Nella sua esistenza pluridecennale la WIDF/FDIM si è prodigata nello sforzo di promuovere la migliore comprensione reciproca e la collaborazione tra le donne di tutto il mondo, la sua azione è stata sempre orientata verso l’azione con uno scambio aperto e costruttivo di idee e di esperienze.

Oggi più che mai c’è bisogno di promuovere alleanze estese con le organizzazioni e le reti di donne nazionali, regionali e internazionali, femministe e progressiste, per un’azione incisiva nell’orizzonte comune della lotta per la pace, l’uguaglianza, la giustizia sociale e climatica, per seppellire una volta per tutte l’ordine patriarcale, capitalistico e imperialistico.

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