Il 2 dicembre 2023 a Roma è venuta a mancare Marisa Cinciari Rodano, partigiana e attivista, donna straordinaria che ha avuto un ruolo di primo piano nella storia delle lotte per i diritti e la libertà delle donne, sia sul piano nazionale che internazionale.
Nata a Roma il 21 gennaio 1921, è stata attiva nella
resistenza antifascista fin dagli anni del liceo e dell’Università. Viene
arrestata nel maggio 1943 per attività sovversiva e detenuta per qualche tempo
nel carcere femminile delle Mantellate. Entra nei Gruppi di difesa della donna
che nel periodo della lotta di liberazione nazionale svolgono attività di
controinformazione, assistenza ai combattenti partigiani e alle famiglie dei
caduti, mobilitazione delle donne nei luoghi di lavoro, organizzazione di
manifestazioni e scioperi contro la guerra e contro la fame.
I Gruppi di difesa della donna, riconosciuti
ufficialmente nel 1944 dal CLN, pubblicano e diffondono i primi numeri del
foglio clandestino Noi donne, che in seguito diventerà il periodico dell’UDI, con l’obiettivo di incoraggiare e
organizzare le donne alla resistenza contro i nazifascisti. Si attivano anche
nelle elezioni amministrative locali e partecipano con proprie rappresentanti
alle giunte popolari formate nelle zone liberate e nelle repubbliche
partigiane.
Marisa è attiva nella lotta clandestina della capitale
nel periodo dall’8 settembre 1943 al 4 giugno 1944 in quella che lei stessa
definisce la sua “resistenza senza armi”. Nel 1944 sposa l’intellettuale
comunista Franco Rodano e dopo la liberazione si iscrive al Partito Comunista
Italiano.
Nel dicembre 1945 è la più giovane tra le delegate
italiane al congresso fondativo della Federazione Democratica internazionaledelle Donne (FDIF), a Parigi, insieme a Camilla Ravera, Ada Prospero Gobetti e
numerose altre donne che negli anni seguenti sarebbero divenute altrettante
protagoniste della storia politica italiana.
Dopo la nascita della repubblica, viene dapprima
eletta consigliera comunale a Roma e poi entra in Parlamento come deputata (dal
1948 al 1968) e senatrice (fino al 1972). È la prima donna nella storia
italiana a ricoprire la carica di vice presidente della Camera dei deputati
(dal 1963 al 1968).
Viene eletta parlamentare europea (dal 1979 al 1989) e
svolge un lavoro politico intensissimo occupandosi prevalentemente della
politica comunitaria verso le donne, dei diritti delle donne e cooperazione
allo sviluppo.
È stata rappresentante del Parlamento Europeo alla Conferenza del Decennio della donna dell’ONU a Nairobi (1985), ha fatto parte della delegazione italiana nella quarta Conferenza mondiale della donna dell’ONU a Pechino (1995) e nella Commissione per lo Status della donna dell’ONU a New York (dal 1996 al 2000). Ha raccontato il suo lungo impegno di attivista politica, culturale e sociale, sempre dalla parte delle donne e delle classi popolari, nel libro autobiografico Memorie di una che c'era.
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