15/10/11

Dichiarazione di Atene (11 settembre 2011)

Dichiarazione finale

Noi donne delle Organizzazioni Europee aderenti alla WIDF abbiamo tenuto una riunione in Atene il 10 e 11 settembre 2011 e dopo una discussione svoltasi con amicizia e solidarietà, abbiamo deciso quanto segue.
La crisi capitalistica verificatasi contemporaneamente nei centri imperialisti è attribuita ai profitti in eccesso che non possono essere investiti per produrre profitti ancora maggiori; alla sovrapproduzione di beni che non possono essere venduti in modo tale da garantire un tasso di profitto soddisfacente per i capitalisti. Questo accade perché la legge e la forza trainante del capitalismo è l’accumulazione del capitale, il profitto.
La crisi porta alla distruzione parziale di capitale e di forza-lavoro. Ciò è dovuto, da un lato, alla chiusura delle aziende e alla usura delle macchine e dall'altro all'esistenza di migliaia di disoccupati fra i lavoratori.

La propaganda sulla "crisi del debito" nasconde deliberatamente la verità circa il carattere della crisi nascondendo la sua reale sostanza.
Nel nostro incontro abbiamo concluso che la strategia dell’Unione Europea è quella di  assicurarsi forza lavoro più economica al fine di sostenere e di rafforzare la competitività del capitale europeo contro le altre potenze imperialiste.
Le donne lavoratrici e appartenenti agli strati popolari sono costituite da forza-lavoro ausiliario, a buon mercato e flessibile. Esse sono obbligate a lavorare fino alla fine della loro vita, e su di loro incombe anche l'onere della cura per i bisogni familiari, e a  pagare per i servizi sociali in settori chiave della loro vita.

L'organizzazione europea WIDF rivendica senza compromessi:
• posti di lavoro permanenti e stabili per tutte le donne.
• nessuna discriminazione salariale nei confronti delle donne.
• l'età pensionabile femminile a 55 anni. Mantenimento di 5 anni di differenza dell'età pensionabile per uomini e donne per il riconoscimento minimo del ruolo sociale della maternità.
• tutela della maternità. Il rispetto dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne per ciascuna di esse e per tutte le generazioni. Gravidanza, maternità e allattamento, servizi sociali, permessi, dovranno essere gli stessi e uguali per le donne che lavorano nel settore pubblico come in quello privato, per le lavoratrici autonome e quelle agricole.
• scuole materne e campi estivi gratuiti per tutti i bambini.
• assistenza sanitaria e stato sociale assolutamente gratuiti.
• istruzione totalmente gratuita per tutti.

Tuttavia, è molto difficile ottenere obiettivi a livello individuale, se la lotta non è rivolta verso cambiamenti “radicali”. Quindi, dobbiamo abbattere le cause che creano tutti i "mali" dei lavoratori, soprattutto delle donne che subiscono lo sfruttamento di classe e l'oppressione doppia; per essere più precisi, al giorno d'oggi la lotta deve essere diretta contro i monopoli e il loro potere in Europa e in tutto il mondo. Oggi una maggiore cooperazione e coordinamento del movimento anti-monopolista e antimperialista a livello nazionale e internazionale è più che mai necessario. La lotta coordinata del movimento delle donne con il movimento dei lavoratori, il movimento antimperialista, per la pace, e ancora con il movimento sindacale, con il movimento giovanile, con i contadini poveri e coi lavoratori autonomi a livello nazionale, nonché il coordinamento della Federazione internazionale democratica delle donne (WIDF), della Federazione sindacale mondiale (FSM), del Consiglio mondiale della pace (WPC) e della Federazione mondiale della gioventù democratica (WFDY) a livello internazionale aprirà la strada alla società del 21° secolo. Una società senza sfruttamento dell'uomo sull'uomo porterà l'uguaglianza per le donne e l'emancipazione della classe lavoratrice e degli strati popolari!
Tutte le partecipanti hanno dichiarato la loro ferma decisione a compiere ogni possibile sforzo per il successo del 15° Congresso della WIDF (aprile 2012, San Paolo del Brasile).

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