17/10/11

Vinie Burrows / Dieci anni di guerra in Afghanistan è troppo!

Vinie Burrows (seconda da sin,) al congresso della Women's International Democratic Federation nel 2007 a Caracas. Con lei sono: Ada Donno, Lia Amato e due delegate statunitensi al congresso.

Intervento di Vinie Burrows, rappresentante della Fdim-Widf presso le Nazioni Unite, alla manifestazione in Times Square, New York,  in occasione del 10° anniversario della guerra in Afghanistan

Fratelli e Sorelle, le Nonne Indignate sono qui, sono sempre presenti là dove si lotta per la pace e la giustizia, per i diritti degli immigrati, contro il razzismo, il sessismo e l’omofobia…
Esse coducono la loro giusta lotta cantando le loro canzoni. Esse cantavano alla veglia per Troy Davis, cantavano con i giovani che occupavano  Wall Street, SONO QUI ANCHE OGGI.
Io le applaudo e vi applaudo perché siamo tutti qui

Il mio nome è Vinie Burrows, sono un'attrice e faccio parte delle Brigate delle Nonne per la pace.

DIECI ANNI DI GUERRA IN AFGHANISTAN E’ TROPPO.
Questo non è un anniversario che celebriamo.
Noi piangiamo. piangiamo i nostri figli e figlie che sono morti laggiù.
Ricordiamo commossi le decine di migliaia di veterani di Afghanistan e Iraq che ritornano fra noi, feriti nel corpo e nello spirito. Piangiamo per centinaia di migliaia
 di morti afghani e iracheni, uomini donne, bambini e combattenti.

Intanto qui, le scuole vengono chiuse, gli insegnanti vengono licenziati, ospedali e cliniche sono state chiuse, le case sono precluse, i disoccupati si contano in numero che cresce  paurosamente, specialmente tra i giovani delle minoranze: neri, latini, giovani nativi americani.
Raccontano che negli Stati Uniti non ci sono soldi
Ma la guerra in Afghanistan divora $ 330 milioni di dollari al giorno, ogni giorno da dieci anni.

Recenti stime confermano che il costo totale delle guerre in IRAQ E AFGHANISTAN sarà in totale $ 4,4 trilioni di dollari.
Non c’è dubbio, né i Democratici né i Repubblicani hanno la volontà politica di fermare il massacro sanguinoso e l’immenso spreco di risorse umane e materiali che sono inghiottite da una guerra insensata.
Siamo NOI POPOLO, il 99 per cento della popolazione,  che possiamo obbligare  il governo ad agire per la pace, per la giustizia economica e sociale.
I popoli del mondo hanno in sé sessi un grande potere ed è ora che  esercitiamo questo nostro potere. E’ per questo che  sosteniamo il Movimento dei giovani che occupano WALL STREET. Essi forse hanno tratto ispirazione dalla PRIMAVERA ARABA, ma hanno dato il via ad un movimento che ora si replica in centinaia di comunità in tutti gli USA.

Occupano Boston, occupano  Sacramento, occupano Portland Oregon, occupano Las Cruces, occupano Albuquerque, occupano Santa Fè  e così via: e con il nostro sostegno, continueranno.
Siamo il 99 per cento, siamo le persone che lottano quotidianamente per il pane, la casa, l’istruzione e per il lavoro, per il quale ricevono un salario di sussistenza.

Siamo parte del 99 per cento che si confronta  anche con il retaggio storico dell’occupazione da parte di potenze straniere. Il Columbus Day è qui,  e i nostri fratelli e sorelle indigeni possono dirci che cosa quella occupazione ha significato: le loro terre rubate, espropriate. Dobbiamo riconoscere la realtà vera e poi andare avanti a cercare le giuste soluzioni.

Grandmothers for peace negli USA

I miei antenati africani hanno appreso in prima persona che cosa ha significato l’occupazione dell’Africa,  da quando le potenze europee del 19° secolo hanno fatto a pezzi quel continente per il loro profitto.
Noi siamo quei 99 su cento che vedono che la nostra aria, le nostre acque sono inquinate da corporazioni avide che ignorano la TERRIBILE CATASTROFE che attende gli Stati Uniti quando pretendono di scherzare con Madre Natura. Il cambiamento climatico può essere una catastrofe terribile che pende su noi e devasterà la fragile terra, nostra casa, se non
Costringiamo le imprese avide a cambiare le loro pratiche avide.


In conclusione, queste sono le durature esigenze di noi tutti che ci organizziamo per la giustizia sociale, per i diritti delle donne, dei bambini, degli anziani, delle famiglie dei lavoratori, delle persone di colore, degli immigrati, delle nazioni native americane, che fin troppo bene sanno che cosa l’occupazione significhi veramente.

Le nonne indignate, le nonne contro la guerra, le brigate delle nonne per la pace oggi sono tutte unite con le famiglie, con le donne di Code Pink, con i militari contro la guerra
per dire:  
Basta con la GUERRA IN AFGHANISTAN
Ritirare le truppe ORA
E prendersi cura dei reduci che tornano a casa!

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