24/10/11

I diritti umani degli indignados

Chi si preoccupa dei diritti umani degli indignados?

di Magalys Arocha
Federazione delle Donne Cubane

Grecia, Spagna, Portogallo, Italia, Cile, Israele, Stati Uniti ... la gente ha manifestato nelle strade il suo disaccordo, la sua frustrazione, la sua rabbia contro il (dis)ordine economico neoliberista dominante, per cui un governo mette in atto tagli draconiani per compiacere un insaziabile Fondo monetario internazionale, che a sua volta "salva" i poteri finanziari che hanno causato la crisi, o considera l'istruzione come un privilegio o un'altra delle sue merci.


La protesta contro il ladrocinio istituzionalizzato ha avuto un alto costo in morti e feriti, senza che per questo gli organismi internazionali abbiano emesso alcuna risoluzione, né i grandi mass media abbiano alzato il dito accusatore, o che la NATO schieri i suoi missili per "ripristinare la democrazia". Alcuni sì e altri no. Approcci selettivi e doppi discorsi che demonizzano  Libia e Siria, mentre in Occidente brandiscono bastoni e gas lacrimogeni contro i cittadini inermi.

Il 15 ottobre, in risposta ad una chiamata globale, milioni di persone sono scese in piazza in 951 città in 82 paesi. Una moltitudine senza distinzione di genere, razza o credo politico che  richiede un cambiamento globale e riceve  sfratti, repressione brutale e smisurata, in mezzo ad un silenzio complice ed una schiacciante impunità.

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