Campagna “Perché sono i miei figli”
La donna libanese ha diritto di dare ai figli la sua nazionalità. La Rencontre nationale pour éliminer la discrimination contre la femme in Libano prosegue la sua campagna per il diritto delle donne sposate con stranieri di trasmettere la cittadinanza ai loro figli. Un sit-in è stato organizzato nel pomeriggio di venerdì 1 febbraio 2013, sulla rotonda di Kola all’entrata di Beyrut: circa 150 donne e molti bambini hanno scandito slogan che chiedevano la parità di diritti e la necessità di cambiare una legge che risale al 1925, gridando a viva voce: "Non chiediamo e non elemosiniamo, noi rivendichiamo il diritto di cittadinanza". In prima fila tra i manifestanti c’erano anche Linda Matar e Marie Nassif-Debs, della direzione della Rencontre nationale.
Prima del sit-in, la responsabile delle donne di Tariq Jadida, Salwa Hableh, ha letto un comunicato del quale sono state distribuite copie ai passanti. Nel comunicato, l'Assemblea Nazionale a norma dell'articolo 7 della Costituzione illustra il diritto delle donne libanesi a dare la loro nazionalità ai figli. Fa appello a tutti i libanesi perché sostengano la campagna per la parità dei diritti, compresa le modifiche da apportare al paragrafo 1 dell'articolo I della legge sulla nazionalità (risalente al 1925), in modo che sia formulato come segue: "è considerato libanese chiunque sia nato da un padre libanese o da madre libanese."
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