Awmr Italia – Donne della regione mediterranea
No alla guerra, no ai rigurgiti neonazisti nel cuore dell’Europa
Nei giorni scorsi, mentre la Federazione internazionale democratica delle donne, fondata nel 1945 all’indomani della vittoria sul nazifascismo, era riunita a Mosca e ribadiva l’impegno a proseguire la lotta per l’emancipazione delle donne e la libertà dei popoli, nella città ucraina di Odessa, 40 persone sono state bruciate vive nella Casa dei Sindacati che era stata assaltata e assediata da gruppi paramilitari di estrema destra, sostenitori del governo insediatosi a Kiev con un golpe fomentato e appoggiato dagli Usa e dall’UE. E' inaccettabile l'indifferenza dinanzi a questo nuovo atto di barbarie che ricorda le operazioni di “pulizia etnica” ricomparse in Europa alla fine del XX secolo. Chiediamo alle istituzioni internazionali la condanna senza ambiguità del massacro e delle operazioni punitive che il governo golpista di Kiev compie contro le popolazioni russofone.
Non si può restare indifferenti di fronte all’escalation di violenze in Ucraina e alla minaccia gravissima rappresentata dai rigurgiti neonazisti nel cuore dell’Europa, fomentati da chi sta spingendo sulla contrapposizione con la Russia, sulle sanzioni economiche e sullo scontro militare. Appare chiaro, dietro tutto ciò, il piano di Washington: dopo avere esteso sempre più ad est la Nato, approfittare di una nuova guerra fredda per rafforzare l’influenza militare ed economica degli Usa in Europa e coinvolgere gli alleati europei in azioni militari non solo sul fronte dell’est, ma anche su altri fronti che gli Usa vanno aprendo in altre regioni del mondo.
In prossimità delle elezioni europee chiediamo alle forze politiche democratiche e ai candidati al Parlamento europeo di respingere questi piani di guerra; di opporsi all’aumento delle spese militari e rifiutare l’invio di truppe della Nato in Ucraina a supporto dei golpisti neonazisti; di fare ogni sforzo per raggiungere una soluzione negoziata e pacifica della crisi ucraina, sulla base della legalità internazionale e della autodeterminazione dei popoli.
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