UNA SICUREZZA COMUNE PER L'UNIONE EUROPEA E LA RUSSIA
Si è svolta ad Helsinki la Conferenza su NATO e Russia nella regione
del Mar Baltico, organizzata dalla rete internazionale No guerra – No NATO con
la partecipazione di WILPF Finlandia, Donne per la pace finlandesi, Donne per la pace svedesi, Svenska Kvinnors Vänsterförbund / donne
svedesi di Sinistra, Comitato dei 100 in Finlandia, Comitato per la Pace
finlandese, Psicologi finlandesi per la Responsabilità Sociale, Artisti per la
Pace (PAND), Istituto di Educazione alla Pace, Unione per la Pace di Finlandia,
Medici per la responsabilità sociale, e con il supporto della GUE -Sinistra Europea.
Al termine dei lavori è
stata approvata la seguente dichiarazione
comune:
Dichiarazione sulla sicurezza comune per l'Unione
europea e la Russia
Helsinki, 6 Settembre
2015: .
In Svezia, prima delle
elezioni parlamentari nel 2014, il governo svedese ha firmato l'Host Nation
Agreement (accordo della nazione ospite) con la NATO. L'implicazione di questa
firma è che la NATO, in tempi di crisi e di guerra, sarà in grado di dispiegare
equipaggiamenti e personale militare per l’addestramento sul suolo svedese. Dal
momento che le armi nucleari non sono direttamente menzionate in questo
accordo, potrebbero benissimo essere incluse nel processo, costringendo la
Svezia a supportare la politica nucleare della NATO.
In Finlandia, il
'Protocollo d'intesa di Host Nation Support' - il preludio all'accordo - è poco
conosciuto dal pubblico e, probabilmente, anche dalla maggior parte dei
politici. Si dice che sia solo una parte di "una pianificazione e
revisione dei processi" che riguardano la Finlandia. Si compone di 57
punti che portano a un coinvolgimento estremamente impegnativo nella NATO.
Mentre perfino al culmine
della Guerra Fredda, la Finlandia e la Svezia sono rimaste neutrali, esse sono
ora, senza tanta discussione e né dibattito pubblico, forzate ad allontanarsi
dalla neutralità in un rapporto molto più stretto con l'Alleanza NATO e ad
avvicinarsi pericolosamente alla piena adesione alla NATO. Questo processo
aumenta la tensione nella regione del Baltico in quanto implica un aumento
delle esercitazioni di guerra e, di conseguenza, della corsa agli armamenti.
Avvicinarsi alla NATO
significa un budget molto maggiore della difesa. Se Svezia e Finlandia, infine,
aderiscono alla NATO, questo si tradurrà in un raddoppio della spesa militare –
che si riflette sulle richieste già esistenti di aumento del bilancio militare
al 2% del Pil.
Gli sviluppi di cui sopra
sono in corso mentre vi è un aumento allarmante di migrazioni di massa di
persone in fuga dai paesi in guerra. Siamo convinti e crediamo che le guerre
devono essere immediatamente fermate in Siria e altrove. In Siria oggi il 50%
della popolazione è profuga all'interno e all'esterno del paese. Le risorse
devono essere utilizzate per gli aiuti umanitari, per un’adeguata assistenza
sociale e per sradicare le ragioni che costringono i cittadini a diventare
profughi di guerra. Bisogna raggiungere la sicurezza lavorando all'unisono con
la parte avversaria, poiché non c’è una soluzione militare al conflitto.
Dobbiamo creare un clima di sicurezza per tutti con gli strumenti di una giusta
politica estera e della diplomazia, la prevenzione e la risoluzione dei
conflitti civili, il dialogo e i negoziati, la cooperazione internazionale e
gli aiuti esteri.
Abbiamo bisogno di un
nuovo Accordo di Helsinki. Come
quello che ha avuto luogo quarant'anni fa e ha portato all'OSCE -
l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. Un nuovo accordo
di questo tipo dovrà vedere attivamente
partecipi le persone nella diplomazia
dei popoli, la società civile e il movimento per la pace.
Facciamo appello ai
leader svedesi e finlandesi perché rifiutino l'idea di un accordo come l’Host
Nation Support con la NATO.
Nel 2016, programmeremo
una conferenza su NATO / UE in Svezia e ci attiveremo in occasione del vertice
della Nato in Polonia.
(trad. Awmr Italia)
Testo
originale:
No to War – No to NATO Statement
On Common Security for the European Union and Russia
In Sweden
before the Parliamentary elections in 2014, the Swedish Government signed the Host
Nation Agreement with NATO. The implication of this signature was that
NATO, in times of crisis and war, will be able to deploy military equipment and
staff for training on Swedish soil. Since nuclear weapons are not directly
mentioned in this Agreement, they might very well be included in the process,
forcing Sweden
to support the NATO nuclear policy.
In Finland ,
the ‘Memorandum of Understanding of Host Nation Support’ – the prelude to the
Agreement – is little known by the public and, probably, also to most
politicians. It is said that it is only a part of “a planning and review
process” that concerns Finland .
It consists of 57 points leading to an extremely profound commitment to NATO.
While even during the height of the Cold War, Finland
and Sweden
remained neutral, they are now, without much public discussion and debate,
being forced further away from neutrality into a much closer relationship with
the NATO Alliance and perilously close to full NATO membership. This process
heightens tension in the Baltic Region as it encompasses an increase in war
exercises and, consequently, the arms race.
Getting closer to NATO means a much increased defence budget. If Sweden and Finland finally join NATO this will
result in a doubling of the military expenditure – reflected in the already
existing demands to increase the military budget to 2% of the GDP.
The developments above are taking place while there is an alarming
increase of mass migration of people fleeing countries at war. We are convinced
and believe that wars must be immediately stopped in Syria and everywhere else. In Syria today 50%
of the population are refugees in and outside the country. Resources must be
used for humanitarian aid, adequate social welfare and eradicating the reasons
forcing citizens becoming war refugees. We must achieve security by working in
unison with the various adversaries as there is no military solution in such a
conflict. We have to create a climate of security for all with the tools of a
just foreign policy and diplomacy, civil conflict prevention and resolution,
dialogue and negotiations, international co-operation and foreign aid.
We need a new Helsinki Agreement. Helsinki
I that took place forty years ago led to the OSCE – the Organisation for
Security and Co-operation in Europe . A new
such Agreement will have to incorporate people to people diplomacy, civil
society and the peace movement as active participants.
We call on the Swedish and Finnish leaders to reject the idea of a Host
Nation Support Agreement with NATO.
In 2016, we will plan a Conference on NATO/EU in Sweden and will be active at the NATO Summit in Poland .
The Conference on NATO and Russia
in the Baltic Sea Area.
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