09/03/16

OTTO MARZO / GRECIA

Federazione delle Donne Greche (OGE) 


Ciò che è stato conquistato non è scontato ... 

Ciò che è andato perso non è perduto per sempre





La Federazione delle donne greche (OGE), in occasione dell’otto marzo, Giornata internazionale della donna, si rivolge a tutte le donne lavoratrici, disoccupate, lavoratrici autonome, giovani e  immigrate invitandole ad organizzare la lotta contro le politiche governative  che ledono il loro diritto alla sicurezza sociale, alla maternità, al lavoro, al tempo libero e al soddisfacimento di tutti i bisogni del nostro tempo.

Il governo SYRIZA-ANEL, supportato da grandi gruppi imprenditoriali,  ci chiede di dimenticare l’allungamento di 5 anni dell'età pensionabile per uomini e donne, i diritti previdenziali delle donne occupate in lavori faticosi e insalubri; di cancellare dalla nostra memoria i diritti del lavoro e assicurativi e di accontentarsi di lavori flessibili, insicuri e sottopagati a tempo determinato; lavorare in fabbrica, in ufficio, in negozio, nei campi senza alcuna misura di protezione sanitaria; di perdere i nostri diritti, in modo che le grandi imprese possano continuare a fare profitti sempre maggiori.



Queste politiche aumentano la nostra povertà, disoccupazione, insicurezza dei figli e delle nostre famiglie, oltre generare guerra e profughi.
Rafforziamo la nostra solidarietà con i rifugiati che affrontano quotidianamente i mari, si arrampicano sulle recinzioni, sono sfruttati dai trafficanti di esseri umani, e affrontano ogni sorta di repressione. Protestiamo contro l’imperialismo criminale della NATO e dell’UE, che  ha reso il Mediterraneo in un mare di morti. Essi sono responsabili dello sradicamento di milioni di persone dalla loro terra, delle migliaia di rifugiati intrappolati mentre  tentano raggiungere i paesi UE, sperando in un futuro migliore. E’ la linea politica imperialista barbarica della NATO, degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, che ha spinto centinaia di migliaia di persone provenienti dal Medio Oriente, Asia e Africa a diventare profughi. Essi sono responsabili degli interventi imperialisti in Siria, Iraq, Afghanistan, Libia, Mali, così come della creazione dei "jihadisti", dello sfruttamento e la rapina delle risorse naturali dell'Africa e del Medio Oriente. Chiediamo che il nostro paese si  disimpegni immediatamente dai piani imperialisti.
In queste circostanze, tutte le donne lavoratrici sono chiamate all'organizzazione della lotta contro i nostri sfruttatori, perché il nostro futuro dipende dalla nostra partecipazione.
Tocca a noi! Non possiamo permettere che i nostri figli, la prossima generazione, siano privati dei loro diritti! Non possiamo scendere a compromessi con continue riduzioni dei salario, delle pensioni e dei diritti sociali!  
Non possiamo restare con le braccia incrociate, a guardare la NATO, l'UE e il governo che coinvolgono la nostra gente nei piani imperialisti, che danno origine a nuovi rischi di generalizzazione dei conflitti nella nostra regione!
La lotta delle lavoratrici nelle fabbriche tessili di New York contro lo sfruttamento, l'8 marzo 1857, ci ha a mostrato la via.
Organizziamo la nostra lotta di massa e collettiva contro i monopoli, le politiche dell'UE e del governo.

VIVA L’OTTO MARZO!

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