Federazione delle Donne Greche (OGE)
Ciò che è stato conquistato non è scontato ...
Ciò che è andato perso non è perduto per sempre
La Federazione
delle donne greche (OGE), in occasione dell’otto marzo, Giornata internazionale
della donna, si rivolge a tutte le donne lavoratrici, disoccupate, lavoratrici
autonome, giovani e immigrate
invitandole ad organizzare la lotta contro le politiche governative che ledono il loro diritto alla sicurezza
sociale, alla maternità, al lavoro, al tempo libero e al soddisfacimento di
tutti i bisogni del nostro tempo.
Il governo SYRIZA-ANEL, supportato da
grandi gruppi imprenditoriali, ci chiede di dimenticare
l’allungamento di 5 anni dell'età pensionabile per uomini e
donne, i diritti previdenziali delle donne occupate in lavori faticosi e
insalubri; di
cancellare dalla nostra memoria i diritti del lavoro e assicurativi e di accontentarsi
di lavori flessibili, insicuri
e sottopagati a
tempo determinato; lavorare in fabbrica, in
ufficio, in negozio, nei
campi senza alcuna misura di
protezione sanitaria; di perdere i
nostri diritti, in modo che le grandi imprese possano continuare a fare
profitti sempre maggiori.
Queste politiche aumentano la nostra povertà, disoccupazione, insicurezza dei figli e delle nostre famiglie, oltre generare guerra e profughi.
Rafforziamo la
nostra solidarietà con i rifugiati che affrontano quotidianamente i mari, si arrampicano sulle
recinzioni, sono sfruttati dai trafficanti di esseri umani, e affrontano ogni sorta di
repressione. Protestiamo
contro l’imperialismo criminale della NATO e dell’UE, che ha reso il Mediterraneo in un mare di morti. Essi sono responsabili
dello sradicamento di milioni di persone dalla loro terra,
delle migliaia di rifugiati intrappolati mentre tentano raggiungere i paesi UE, sperando in un
futuro migliore. E’ la linea
politica imperialista barbarica della NATO, degli Stati Uniti e dell'Unione
Europea, che ha spinto centinaia di migliaia di persone provenienti dal Medio
Oriente, Asia e Africa a
diventare profughi. Essi sono
responsabili degli interventi imperialisti in Siria, Iraq, Afghanistan, Libia, Mali, così come della
creazione dei "jihadisti", dello sfruttamento e la rapina delle
risorse naturali dell'Africa e del Medio Oriente. Chiediamo che il nostro paese si disimpegni immediatamente dai piani
imperialisti.
In queste circostanze,
tutte le donne lavoratrici sono chiamate all'organizzazione della lotta contro i
nostri sfruttatori, perché il nostro futuro
dipende dalla nostra partecipazione.
Tocca a noi! Non possiamo
permettere che i nostri figli,
la prossima generazione, siano privati dei
loro diritti! Non possiamo scendere
a compromessi con continue riduzioni dei salario, delle pensioni e dei diritti
sociali!
Non possiamo restare con le braccia incrociate, a
guardare la NATO, l'UE e il governo che
coinvolgono la nostra gente nei piani
imperialisti, che danno origine a nuovi rischi di generalizzazione dei
conflitti nella nostra regione!
La lotta delle lavoratrici nelle fabbriche tessili
di New York contro lo sfruttamento, l'8 marzo 1857,
ci ha a mostrato la via.
Organizziamo la
nostra lotta di massa e collettiva contro i monopoli, le politiche dell'UE e del governo.
VIVA L’OTTO
MARZO!
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