31/12/16
25/12/16
15/12/16
Turchia/repressione
Ancora solidarietà con l'Assopace turca
"Un attacco feroce ai diritti e alle libertà"
Continuano le attestazioni di solidarietà all'Associazione turca per la pace dopo la decisione del governo turco di metterla fuorilegge, sulla base di accuse pretestuose e infondate. L'AWMR Italia ha fatto pervenire all'Assopace turca e al Consiglio Mondiale della pace una dichiarazione di condanna dell'inaudito atto di repressione del governo Erdogan. Anche l’Organizzazione democratica delle donne iraniane (DOIW) esprime indignazione e condanna:
“L'Organizzazione Democratica delle Donne iraniane (DOIW
) esprime la sua indignazione per la messa al bando delle attività dell'Associazione turca per la Pace da parte del governo Erdogan. E’ un esempio di attacco
feroce ai diritti e alle libertà democratiche, oltre che al movimento dei
lavoratori e alle sue organizzazioni. Ci uniamo alle
altre organizzazioni progressiste, di donne e di lavoratori nella condanna di questo
divieto ed esprimiamo la nostra solidarietà a coloro che lottano per la pace,
la democrazia e la giustizia sociale nel paese nostro confinante. L'Organizzazione Democratica delle Donne iraniane chiede il ritiro immediato del provvedimento e il rispetto dei diritti umani e democratici in Turchia”.
Mina Rastin
Democratic
Organisation of Iranian Women
TURCHIA / REPRESSIONE
Solidarietà con l'Assopace turca
"E' una misura terroristica: il governo turco deve ritirarla"
Attestazioni di solidarietà giungono all’Associazione per la pace di Turchia da ogni parte, contro l’inaudita decisione del governo turco di mettere fuorilegge questa storica associazione, sotto il pretesto delle “misure antiterrorismo”.
La Federazione delle donne greche (OGE), coordinatrice europea della Federazione democratica internazionale delle donne (FDIM/WIDF), scrive:
La Federazione delle donne greche (OGE), coordinatrice europea della Federazione democratica internazionale delle donne (FDIM/WIDF), scrive:
“La Federazione delle donne greche (OGE) condanna la decisione del governo turco di vietare le attività pacifiche dell’Associazione turca per la Pace. Chiediamo l’immediato ritiro di questa decisione terroristica. Esprimiamo la nostra piena solidarietà con gli attivisti del Comitato Turco per la Pace e li assicuriamo che siamo al loro fianco nella lotta contro gli imperialisti responsabili delle invasioni imperialiste e dei rifugiati.
Sollecitiamo le Organizzazioni della WIDF in Europa e nel mondo ad esprimere la loro solidarietà al Comitato turco per la pace (componente del Consiglio Mondiale della Pace)”
Federazione delle donne
greche
Coordinatrice europea della
FDIM/WIDF
TURCHIA
Il governo Erdogan bandisce l'Assopace turca
Nessuno tocchi il movimento per la pace!
L'Associazione per la Pace della Turchia, componente del Consiglio Mondiale della Pace (WPC), è stata messa fuorilegge d’autorità dal governo turco. Un atto repressivo che fa parte di una serie di attacchi, fatti passare dal governo di Erdogan come “misure antiterrorismo”, ai diritti e alle libertà di movimenti sociali e pacifisti in Turchia, Dichiarazioni di solidarietà sono pervenute all'Assopace turca dalle altre associazioni aderenti al WPC: tra queste, i Comitati per la pace di Portogallo (CPPC), Grecia (EEDYE), Irlanda (PANA), Belgio (Intal), Cipro, Palestina, Brasile (CEBRAPAZ), il Peace Council degli Stati Uniti, i Soldati contro la guerra (Repubblica Ceca ) e Movimento Svizzero per la Pace.Nelle dichiarazioni di queste organizzazioni, si esprime “profonda preoccupazione per i motivi e gli obiettivi reali alla base di questo atto autoritario, antidemocratico, basato su motivazioni inaccettabili.
Al termine del settimo incontro
trilaterale tra il Comitato Greco per la Distensione Internazionale e la Pace,
il Consiglio per la pace di Cipro e l’Associazione per la Pace di Turchia, che si
è tenuto a Salonicco (Grecia), sotto gli auspici del Consiglio Mondiale della
Pace, il 9 e 10 dicembre del 2016, nella dichiarazione congiunta rilasciata dai
partecipante si legge: “Il settimo incontro trilaterale denuncia con veemenza
la decisione delle autorità turche di vietare l'Associazione per la Pace di
Turchia, membro storico e prestigioso del Consiglio Mondiale della Pace (WPC) e
ri-eletto nel suo Comitato esecutivo recentemente, in occasione dell’ultima assemblea tenutasi in
Brasile (novembre 2016).
Neghiamo a qualsiasi
governo il diritto di interferire e decidere azioni legali contro qualsiasi
movimento per la pace, soprattutto sotto pretestuose accuse basate su
"leggi anti-terrorismo".
“Chiediamo l’immediato,
completo e incondizionato ritiro della decisione sopra citata e dichiariamo la
nostra piena solidarietà e il sostegno all'Associazione per la Pace di Turchia.”
“Le nostre organizzazioni
hanno deciso di approfondire la collaborazione, anche in risposta alle azioni
dei governi dei nostri paesi, di rafforzare la solidarietà tra i nostri
movimenti e le nostre popolazioni e la nostra intesa nella comune lotta contro
l'imperialismo e la comune aspirazione dei nostri popoli a
vivere in pace.
I partecipanti hanno
convenuto che l’ottavo incontro trilaterale si terrà in Turchia il prossimo
anno.”
06/12/16
Referendum costituzionale
Ha vinto il NO, ha vinto la Costituzione
L’esito del referendum
del 4 dicembre, con la straordinaria affermazione del NO alla proposta
governativa di revisione costituzionale, ci ha restituito la nostra sana e
robusta Costituzione. Il voto popolare ha
respinto ancora una volta il tentativo di stravolgere la carta costituzionale
con l’introduzione di modifiche al sistema di rappresentanza parlamentare che
miravano a concentrare il potere politico nelle mani dell’esecutivo, aumentare
la distanza fra cittadini e istituzioni, ridurre la capacità di esigere i
diritti e rendere più difficile il cammino della democrazia e della
partecipazione delle donne.
La prevalenza del NO fra
gli strati sociali dove più elevata è la disoccupazione e più pesanti sono gli
effetti della crisi capitalistica, come nel Sud Italia e nelle periferie delle
grandi città, fra i giovani e le donne, ha detto con chiarezza che nel voto della maggioranza si è espressa
anche l’insofferenza della popolazione verso
le politiche governative di riduzione dei diritti sociali, di
compressione salariale, privatizzazioni e tagli alla sanità, all'istruzione, al
welfare, che hanno enormemente dilatato le disuguaglianze sociali.L’esito del voto ha detto che la
maggioranza dei cittadini e delle cittadine sono ben consapevoli dell’importanza
di difendere la Costituzione nata dalla
Resistenza, quale garante non solo degli spazi di dialogo sociale e partecipazione
democratica, ma anche della capacità popolare di sostenere e rafforzare i diritti
fondamentali che vi sono inscritti.
Da ora in poi, chiunque
vorrà proporre modifiche alla carta costituzionale dovrà tener conto di questa
volontà. Da parte nostra, continueremo a vigilare e ci impegneremo a non disperdere la carica di entusiasmo, capacità
di giudizio, unità e forza di mobilitazione acquisita in questa lunga campagna
referendaria.
Ripartiamo dalla lotta
per la piena attuazione della Costituzione: democrazia, lavoro, sovranità
popolare, ripudio della guerra, uguaglianza dei cittadini e delle cittadine, diritti
civili e sociali, rimozione degli impedimenti al libero sviluppo della persona
umana.
Continuiamo a far vivere
il protagonismo delle donne, delle giovani, delle lavoratrici che questo NO ci
consegna!
AWMR Italia - Donne della regione mediterranea
01/12/16
Hasta siempre!
Messaggio di cordoglio inviato dalla Awmr Italia alla Federazione delle
donne cubane (FMC) per la scomparsa del Comandante Fidel Castro, avvenuta a L'Avana il 25 novembre 2016
Stimate sorelle e
compagne della FMC
con costernazione abbiamo
appreso della morte dell’amato Comandante Fidel Castro Ruz. Sebbene consapevoli
che la vita di ogni essere umano non può essere illimitata, la notizia ci ha
colpito dolorosamente. Da quando il
compagno Fidel aveva lasciato l’esercizio politico attivo, ci giungevano con puntualità le sue riflessioni, illuminanti e ricche di saggezza, umanità e senso di
responsabilità verso il mondo.
Egli ci lascia in eredità
il suo pensiero insieme al suo grande esempio, essi continueranno ad ispirare
in futuro le donne e gli uomini nel
mondo.
Guidando il popolo cubano
nella ribellione contro l’oppressione colonialista e poi nella rivoluzione
socialista, il compagno Fidel ha aperto la strada ad altri popoli che in
America Latina e negli altri continenti lottano contro l’oppressione e
l’imperialismo, per la giustizia e la dignità. Per questo la sua figura si
staglia gigantesca nella Storia.
E’ vero che la Storia la fanno i popoli, i quali sono
composti di uomini e di donne. Tuttavia noi sappiamo che le singole personalità
possono avere un ruolo determinante in essa. Se nei secoli a venire si parlerà
di un’isola dei Caraibi che, lungamente assediata e minacciata dalla maggiore
potenza militare imperialista del mondo, ha resistito e non si è piegata,
diventando anzi stella polare per i popoli in lotta per l’emancipazione e l’indipendenza,
ciò lo si dovrà a uomini come Fidel Castro, il Che, Camilo Cienfuegos; e a donne come Celia Sanchez e Vilma Espin. L’omaggio
più vero che noi possiamo rendere alla loro memoria oggi, è riaffermare il
nostro impegno e volontà di andare avanti lungo il cammino da loro indicato.
Care compagne della FMC, vi preghiamo di trasmettere i sensi del nostro
cordoglio ai familiari del comandante
Fidel Castro, al governo e al popolo cubano.
A voi inviamo il nostro abbraccio
solidale
Awmr Italia - Donne della Regione Mediterranea
non una di meno
Roma, 26 novembre 2016
siamo marea |
SIAMO MAREA
Il 25 novembre è stata la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il giorno dopo, una marcia di 200mila donne e uomini ha attraversato le vie centrali di Roma come una marea, da piazza Esedra a piazza S.Giovanni, scandendo lo slogan "NON UNA DI MENO". La manifestazione, convocata da Donne in rete contro la violenza, Io decido e UDI, ha visto l'adesione di centinaia di associazioni e gruppi da ogni parte d'Italia. Obiettivo comune: la denuncia dell'inefficacia dei programmi istituzionali nel contrasto alla violenza di genere e al femminicidio.le case delle donne |
Il 27 novembre, presso la facoltà di Psicologia della Sapienza, le donne convenute a Roma si sono riunite in un'assemblea articolata in otto tavoli tematici di discussione, con l'obiettivo finale di formulare un Piano femminista contro la violenza maschile, che porti alla revisione del piano antiviolenza adottato dal governo italiano nel 2015, giudicato inadeguato rispetto alla gravità del fenomeno. In Italia ogni anno decine di donne muoiono per aggressioni violente da parte di mariti o partner, ma all’aumento della violenza non corrisponde una reale presa di coscienza delle istituzioni e della società. Mentre i media continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato, tra vittimismo e spettacolo, le istituzioni politiche si mostrano incapaci di promuovere un piano programmatico adeguato contro la violenza di genere.
https://www.facebook.com/nonunadimeno/
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Le strade libere le fanno le donne che le attraversano |
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