23/08/19

DICHIARAZIONE DI WINDHOEK (NAMIBIA)


"Unite per l'uguaglianza di genere, la pace nel mondo e la giustizia sociale per tutte e tutti"


Dal 9 al 12 agosto 2019 si è riunito a Windhoek (Namibia) il consiglio direttivo  della Federazione democratica internazionale delle donne (WIDF/FDIM) con il motto: "Uguaglianza di genere, pace nel mondo e giustizia sociale per tutte e tutti".

Vi hanno partecipato delegate da Cuba, Argentina, El Salvador, Russia, Cipro, Turchia, Grecia, Portogallo, Spagna, Angola, Namibia, Mozambico, Guinea Bissau, Zimbabwe, Vietnam, Palestina, Libano, Iraq.

Al termine dei lavori è stata votata una risoluzione finale che, tenendo conto della situazione delle donne nelle diverse regioni del mondo, dei problemi comuni e della necessaria solidarietà nella lotta per i diritti di tutte, traccia le linee guida per l'azione politica delle organizzazioni affiliate alla Federazione nel prossimo anno.

#FDIM #WIDF #Namibia 🇳🇦

«La Federazione Democratica Internazionale delle Donne (FDIM/WIDF), organizzazione non governativa fondata nel dicembre 1945, con statuto consultivo presso l'ECOSOC delle Nazioni Unite dal 1969, dà la priorità e mobilita le affiliate e le associate per intraprendere azioni che promuovano, rendano visibili e mantengano vivi e vigenti i principi fondanti, la tenace lotta per un mondo di pace, per lo sviluppo e la solidarietà con tutte le lotte e le giuste cause dei popoli e delle donne, contro la violenza di genere, contro ogni tipo di discriminazione di classe sociale, razza, sesso, orientamento sessuale, genere e nazionalità e contro il sistema capitalistico e patriarcale.


Il nostro incontro si svolge nel contesto di una situazione mondiale critica, segnata dalla politica delle potenze imperiali che mettono in pericolo la pace e la stabilità del mondo, nonché i diritti sociali economici e politici conquistati nel corso degli ultimi decenni. Gli ultimi anni hanno costituito una tappa particolarmente convulsa per il mondo; lo sviluppo storico del capitalismo, le nuove forme di espansione e il dominio imperiale sono entrati in una crisi sistemica inevitabile e indiscutibile, la cui dimensione comprende l’ambito economico, politico, sociale, energetico , ambientale, alimentare, tra gli altri.
In questa situazione, il movimento delle donne è parte fondamentale nella lotta contro il patriarcato, l'imperialismo e il neoliberismo.

Pertanto, noi organizzazioni riunite in questo comitato direttivo internazionale dichiariamo quanto segue:

Chiediamo che cessino nel mondo i femminicidi, le sparizioni forzate, la discriminazione e la violenza di genere, che costituiscono una grave violazione dei diritti umani e dei trattati internazionali; che si riconosca la complessità e l'entità di questo fenomeno che si presenta con facce diverse: abuso sessuale, stupro e incesto, maltrattamenti nella relazione, minacce e insulti, molestie e coercizioni sessuali, sfruttamento e traffico sessuale, schiavitù e violenza psicologica ed economica; che s’intraprenda un’azione legale efficace contro gli autori del crimine di femminicidio.

Rifiutiamo tutte le forme di discriminazione e violenza contro le donne, l'esclusione, il traffico e la tratta di donne e ragazze, lo sfruttamento sessuale, la prostituzione, la pornografia e le reti pedofile tramite Internet che hanno costi elevati per la salute globale delle donne colpite. Allo stesso modo, il costo sociale della violenza di genere comprende l'inazione della società, che non adotta misure per difendere i diritti delle donne. In molti casi esse non riescono ad usufruire dei loro diritti sessuali e riproduttivi e non possono accedere all'aborto.

Denunciamo la crescita vertiginosa delle reti di traffico e tratta gestite da persone che sequestrano e sfruttano vite umano, particolarmente di donne, giovani, ragazze e ragazzi.
Ci pronunciamo contro il terrorismo, il traffico di stupefacenti, la criminalità organizzata, la tratta e il traffico di esseri umani e rifiutiamo qualsiasi forma di discriminazione e violenza, ponendo l'accento su donne, ragazze, ragazzi, popolazioni indigene, afro-discendenti, persone con disabilità o con diverso orientamento sessuale e di genere.

Chiediamo l'accesso alla terra, alla proprietà, alla casa, ad uguale retribuzione per uguale lavoro, per il diritto alla salute, all’istruzione, all’integrità personale, alla vita privata, a non essere sottoposte a trattamenti crudeli e disumani, alla sicurezza e assistenza sociale, al lavoro dignitoso, al miglioramento tecnico e culturale e alla protezione dei propri diritti sessuali e riproduttivi.

Esigiamo che non si trascurino i pericoli specifici che la popolazione femminile affronta in situazioni di conflitto, con l'installazione di basi e interventi militari in paesi e nazioni impoveriti dal neoliberismo.
Chiediamo che si metta fine all'occupazione israeliana dei territori palestinesi, dove la popolazione palestinese continua ad essere aggredita in casa sua. Respingiamo il cosiddetto accordo del secolo, chiediamo la libertà dei prigionieri di guerra, in particolare donne e malati, e la costituzione dello Stato palestinese indipendente con capitale Gerusalemme.

Sosteniamo la lotta della popolazione del Sahara occidentale per il diritto alla propria autodeterminazione.

Riaffermiamo la solidarietà con la Repubblica Bolivariana del Venezuela e il suo governo, di fronte all'escalation dell'aggressione imperialista.

Chiediamo la revoca definitiva del blocco economico, finanziario e commerciale del governo degli Stati Uniti contro Cuba e la restituzione al popolo cubano del territorio della base navale statunitense di Guantanamo.

Esprimiamo la nostra solidarietà alle donne e al popolo della Namibia e degli altri paesi vicini che subiscono gli effetti di una siccità crudele che ha colpito negativamente non solo la loro economia ma anche le condizioni di vita delle famiglie.
Richiamiamo l'attenzione del mondo sulla necessità di adottare misure urgenti per affrontare gli effetti devastanti del cambiamento climatico.
Esigiamo il rispetto del diritto di accesso delle popolazioni all'acqua e proclamiamo la cura e la protezione dell'ambiente  quale condizione indispensabile per garantire la sopravvivenza della specie umana. 

Chiediamo che si metta fine alla occupazione turca di una parte di Cipro, che dura da oltre 45 anni, e sosteniamo la continuazione dei negoziati che portino alla federazione delle due zone, con uguaglianza politica e in conformità con la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella prospettiva di riunificare l'isola.
Respingiamo la condanna ingiusta di Luis Ignacio Luis Da Silva e sosteniamo la richiesta del popolo brasiliano di ripristinare la democrazia nel paese.
Condanniamo la militarizzazione imperialista del pianeta, siamo preoccupate per le aggressioni imperialiste, difendiamo l’idea di un mondo pacificato e senza armi nucleari, chiediamo l'eliminazione di tutte le basi militari straniere nel mondo.

Riconosciamo le lotte di tutte le donne del mondo e facciamo nostre le loro rivendicazioni. Invitiamo tutte le donne rivoluzionarie, di sinistra e progressiste del mondo a unirsi per lottare per preservare la pace e salvaguardare la specie umana, non smettere di lottare per un mondo migliore, più giusto ed equo, contro il patriarcato, il capitalismo e le loro nuove forme di sfruttamento. Oggi l'unità tra le donne è più necessaria che mai, in un mondo sempre più globalizzato nel quale le oligarchie imperialiste, in primis il governo degli Stati Uniti, cercano di impossessarsi della ricchezza e sottomettere i più poveri.

L'unica alternativa è costruire società più giuste, stabilire un ordine internazionale più equo, basato sul rispetto dei diritti di tutte e tutti, assicurare lo sviluppo sostenibile alle nazioni e mettere i progressi della scienza, della tecnologia e dei mass media al servizio della salvezza del pianeta e della dignità umana.

Mentre c'è una escalation bellicista e imperialista a livello mondiale, è anche vero che l'umanità progressista si mobilita sempre di più, si attrezza per resistere e procedere verso nuovi successi.

Uniamoci e mobilitiamo la nostra forza per realizzare la nostra grande missione che è quella di difendere la pace nel mondo, raggiungere l'autodeterminazione dei popoli e il pieno esercizio dei nostri diritti.»

Namibia, Windhoek, 12 agosto 2019

http://www.fdim.org.sv/elementor-858/

Trad. en.




From 9 to 12 August 2019, the WIDF World Steering Committee met in Windhoek, Namibia, under the motto: "Gender equality, world peace and social justice for all women and all".

The women taking part in the meeting came from Cuba, Argentina, El Salvador, Russia, Cyprus, Turkey, Greece, Portugal, Spain, Angola, Namibia, Mozambique, Guinea Bissau, Zimbabwe, Vietnam, Palestine, Lebanon, Iraq.

The final resolution which was approved in Windhoek takes into account the situation of women in different regions of the world and traces the guidelines for actions to be undertaken by the affiliated organizations, for common problems to be addressed and solidarity in the struggle for all women and men’s rights.

WIDF World Steering Committee Resolution (Windhoek, Namibia, 12 August 2019)
The Women’s International Democratic Federation ( WIDF), non-governmental organization founded in December 1945, with United Nations ECOSOC consultative status since 1969, gives priority and mobilizes affiliated and associated organizations to take action by making the founding principles visible and in force; by promoting a tenacious struggle:
·     for a world of peace, development and solidarity with all people’s and women’s struggles and their just causes;
·       against gender-based violence, any kind of class, race, sex, sexual orientation, gender and nationality discrimination; the capitalist and patriarchal system.
Our meeting is held in the context of a very critical world situation which is marked by new policies of the imperialist powers that endanger the peace and stability of the world, as well as the social economic and political rights women won over the last decades. The last few years are a particularly hectic passage for the world. The historical development of capitalism, as well as its new forms of expansion and imperial domination, have entered into an inevitable and indisputable systemic crisis, which includes the economic, political, social, energy, environmental, food, and others.

In this difficult situation women's movements play a fundamental role in the struggles that take place everywhere against patriarchy, imperialism and neoliberalism.
Therefore, we organizations gathered in this World Steering Committee declare the following:

We demand that feminicides, enforced disappearances, discriminations and gender-based violence, which is  a serious violation of human rights and international treaties, cease in the world; we want that the complexity and extent of this phenomenon is recognized, which presents itself with different faces: sexual abuse, rape and incest, ill-treatment of relationships, threats and insults, harassment and sexual coercion, exploitation and sexual trafficking, slavery and psychological violence and economic; We call for effective legal action to be taken against the feminicide perpetrators.

We refuse all forms of discrimination and violence against women, exclusion, trafficking in women and girls, sexual exploitation, prostitution, pornography and Internet pedophile networks which have high costs for global health of women affected.
At the same time we consider the social costs of gender violations caused by the ineptitude of society, which does not adopt measures to defend the rights of women. Women in many parts of the world cannot exercise their reproductive and sexual rights, nor have access to legal and safe abortion.

We denounce the dizzying growth of human trade and trafficking networks, managed by individuals and groups that seize and exploit human lives, particularly women, young people, girls and boys.
We declare ourselves against terrorism, drugs trade, organized crime and we reject any form of discrimination and violence, with an emphasis on women, girls, boys, indigenous peoples, Afro-descendants, persons with disabilities or with different sexual and gender orientation.

We demand women's right of access to land, property, housing, equal pay for equal work, decent work, health, education, technical and cultural improvement, social security and assistance, personal integrity, privacy; not to be subjected to cruel and inhuman treatment , to their sexual and reproductive rights being protected.

We demand that the specific dangers that the female population faces in situations of conflict are not neglected, following the installation of military bases and interventions in countries and nations impoverished by neoliberalism.

We call for an end to the Israeli occupation of the Palestinian territories, where the Palestinian population continues to be attacked in their own homes. We reject the so-called agreement of the century. We demand freedom for palestinian prisoners, especially women and sick people, and establishment of the independent Palestinian state with capital East Jerusalem.

Faced with the escalation of imperialist aggression, we reaffirm our solidarity with the Bolivarian Republic of Venezuela and its legitimate government.
We demand the definitive revocation of the economic, financial and commercial blockade of the US government against Cuba and the restitution of the US naval base of Guatanamo to the Cuban people.

We call for an end to the occupation of a part of Cyprus by Turkey, which has lasted for over 45 years, and we support the continuation of the negotiations that will lead to the federation of the two areas and to their political equality, in accordance with the UN resolution in the prospect of reunification of the island.
We reject the unfair condemnation of Luis Ignacio Luis Da Silva and support the request of the Brazilian people that democracy be restored in their country.

We express our solidarity with the people of Namibia and other neighboring countries who suffer the effects of a cruel drought that negatively affected not only their economy but also the families’ conditions of life.
We draw attention to the need for urgent measures to be adopted by governments and international organizations to address the devastating effects of climate change.
We affirm that environmental care and protection are indispensable conditions for guaranteeing the survival of HUMAN SPECIES.  We demand respect for the people’s right to water.

We condemn the imperialist militarization of planet, we are concerned about the growing imperialist aggression, we defend the idea of a world in peace and without nuclear weapons, we call for the elimination of all military foreign bases in the world.

We recognize the struggles of all women in the world and make their claims our own.

We invite all the revolutionary, left and progressive women in the world to unite and fight together to preserve peace and the human species, not to stop fighting for a better world, more just and equitable, against patriarchy, capitalism and their new forms of exploitation. Today, unity among women is more necessary than ever, in such increasingly globalized world where the imperialist oligarchies, primarily the US government, try to seize the resources and subdue the poorest.
The only alternative is to build more just society, to establish a fairer international order, based on respect for the rights of all women and men , to ensure sustainable development for nations; so that the advances in science, technology and the media are at the service of the salvation of the planet and human dignity.

While there is an imperialist wars escalation worldwide, it is also true that progressive humanity is increasingly mobilized, equipped to resist and move towards new successes.
Let us join and mobilize our strength to carry out our great mission which is to defend peace in the world, achieve the self-determination of peoples and the full exercise of our rights.

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