"Unite per l'uguaglianza di genere, la pace nel mondo e la giustizia sociale per tutte e tutti"
Dal 9
al 12 agosto 2019 si è riunito a Windhoek (Namibia) il consiglio direttivo della Federazione democratica internazionale
delle donne (WIDF/FDIM) con il motto: "Uguaglianza
di genere, pace nel mondo e giustizia sociale per tutte e tutti".
Vi hanno partecipato delegate da Cuba, Argentina, El Salvador, Russia, Cipro, Turchia,
Grecia, Portogallo, Spagna, Angola, Namibia, Mozambico, Guinea Bissau,
Zimbabwe, Vietnam, Palestina, Libano, Iraq.
Al termine dei lavori è stata votata una
risoluzione finale che, tenendo conto della situazione delle
donne nelle diverse regioni del mondo, dei problemi comuni e della necessaria solidarietà nella lotta per i diritti di tutte, traccia le linee guida per l'azione politica delle organizzazioni affiliate alla Federazione nel prossimo anno.
#FDIM #WIDF #Namibia 🇳🇦
#FDIM #WIDF #Namibia 🇳🇦
«La
Federazione Democratica Internazionale delle Donne (FDIM/WIDF), organizzazione
non governativa fondata nel dicembre 1945, con statuto consultivo presso
l'ECOSOC delle Nazioni Unite dal 1969, dà la priorità e mobilita le affiliate e
le associate per intraprendere azioni che promuovano, rendano visibili e mantengano
vivi e vigenti i principi fondanti, la tenace lotta per un mondo di pace, per
lo sviluppo e la solidarietà con tutte le lotte e le giuste cause dei popoli e
delle donne, contro la violenza di genere, contro ogni tipo di discriminazione
di classe sociale, razza, sesso, orientamento sessuale, genere e nazionalità e
contro il sistema capitalistico e patriarcale.
Il
nostro incontro si svolge nel contesto di una situazione mondiale critica,
segnata dalla politica delle potenze imperiali che mettono in pericolo la
pace e la stabilità del mondo, nonché i diritti sociali economici e politici
conquistati nel corso degli ultimi decenni. Gli ultimi anni hanno costituito una
tappa particolarmente convulsa per il mondo; lo sviluppo storico del
capitalismo, le nuove forme di espansione e il dominio imperiale sono entrati
in una crisi sistemica inevitabile e indiscutibile, la cui dimensione comprende
l’ambito economico, politico, sociale, energetico , ambientale, alimentare, tra
gli altri.
In
questa situazione, il movimento delle donne è parte fondamentale nella lotta
contro il patriarcato, l'imperialismo e il neoliberismo.
Pertanto,
noi organizzazioni riunite in questo comitato direttivo internazionale dichiariamo quanto segue:
Chiediamo
che cessino nel mondo i femminicidi, le sparizioni forzate, la discriminazione
e la violenza di genere, che costituiscono una grave violazione dei diritti
umani e dei trattati internazionali; che si riconosca la complessità e l'entità
di questo fenomeno che si presenta con facce diverse: abuso sessuale, stupro e
incesto, maltrattamenti nella relazione, minacce e insulti, molestie e
coercizioni sessuali, sfruttamento e traffico sessuale, schiavitù e violenza psicologica
ed economica; che s’intraprenda un’azione legale efficace contro gli autori del
crimine di femminicidio.
Rifiutiamo
tutte le forme di discriminazione e violenza contro le donne, l'esclusione, il
traffico e la tratta di donne e ragazze, lo sfruttamento sessuale, la
prostituzione, la pornografia e le reti pedofile tramite Internet che hanno
costi elevati per la salute globale delle donne colpite. Allo stesso modo, il
costo sociale della violenza di genere comprende l'inazione della società, che
non adotta misure per difendere i diritti delle donne. In molti casi esse non
riescono ad usufruire dei loro diritti sessuali e riproduttivi e non possono
accedere all'aborto.
Denunciamo la
crescita vertiginosa delle reti di
traffico e tratta gestite da persone che sequestrano e sfruttano vite umano,
particolarmente di donne, giovani, ragazze e ragazzi.
Ci
pronunciamo contro il terrorismo, il traffico di stupefacenti, la criminalità
organizzata, la tratta e il traffico di esseri umani e rifiutiamo qualsiasi
forma di discriminazione e violenza, ponendo l'accento su donne, ragazze,
ragazzi, popolazioni indigene, afro-discendenti, persone con disabilità o con
diverso orientamento sessuale e di genere.
Chiediamo
l'accesso alla terra, alla proprietà, alla casa, ad uguale retribuzione per
uguale lavoro, per il diritto alla salute, all’istruzione, all’integrità
personale, alla vita privata, a non essere sottoposte a trattamenti crudeli e
disumani, alla sicurezza e assistenza sociale, al lavoro dignitoso, al
miglioramento tecnico e culturale e alla protezione dei propri diritti sessuali
e riproduttivi.
Esigiamo
che non si trascurino i pericoli specifici che la popolazione femminile
affronta in situazioni di conflitto, con l'installazione di basi e
interventi militari in paesi e nazioni impoveriti dal neoliberismo.
Chiediamo
che si metta fine all'occupazione israeliana dei territori palestinesi, dove la
popolazione palestinese continua ad essere aggredita in casa sua. Respingiamo
il cosiddetto accordo del secolo, chiediamo la libertà dei prigionieri di
guerra, in particolare donne e malati, e la costituzione dello Stato
palestinese indipendente con capitale Gerusalemme.
Sosteniamo
la lotta della popolazione del Sahara occidentale per il diritto alla propria autodeterminazione.
Riaffermiamo
la solidarietà con la Repubblica Bolivariana del Venezuela e il suo governo, di
fronte all'escalation dell'aggressione imperialista.
Chiediamo
la revoca definitiva del blocco economico, finanziario e commerciale del
governo degli Stati Uniti contro Cuba e la restituzione al popolo cubano del
territorio della base navale statunitense di Guantanamo.
Esprimiamo
la nostra solidarietà alle donne e al popolo della Namibia e degli altri paesi vicini che
subiscono gli effetti di una siccità crudele che ha colpito negativamente non
solo la loro economia ma anche le condizioni di vita delle famiglie.
Richiamiamo l'attenzione del mondo sulla necessità di adottare misure urgenti per affrontare gli effetti devastanti del cambiamento climatico.
Richiamiamo l'attenzione del mondo sulla necessità di adottare misure urgenti per affrontare gli effetti devastanti del cambiamento climatico.
Esigiamo il rispetto del diritto di accesso delle popolazioni all'acqua e proclamiamo la cura e la protezione dell'ambiente quale condizione indispensabile per garantire la sopravvivenza della specie umana.
Chiediamo che si metta fine alla occupazione turca di una parte di Cipro, che dura da oltre 45
anni, e sosteniamo la continuazione dei negoziati che portino alla federazione
delle due zone, con uguaglianza politica e in conformità con la risoluzione del
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella prospettiva di riunificare
l'isola.
Respingiamo
la condanna ingiusta di Luis Ignacio Luis Da Silva e sosteniamo la richiesta
del popolo brasiliano di ripristinare la democrazia nel paese.
Condanniamo
la militarizzazione imperialista del pianeta, siamo preoccupate per le
aggressioni imperialiste, difendiamo l’idea di un mondo pacificato e senza armi
nucleari, chiediamo l'eliminazione di tutte le basi militari straniere nel
mondo.
Riconosciamo
le lotte di tutte le donne del mondo e facciamo nostre le loro rivendicazioni. Invitiamo
tutte le donne rivoluzionarie, di sinistra e progressiste del mondo a unirsi
per lottare per preservare la pace e salvaguardare la specie umana, non smettere di lottare per
un mondo migliore, più giusto ed equo, contro il patriarcato, il capitalismo e
le loro nuove forme di sfruttamento. Oggi l'unità tra le donne è più necessaria
che mai, in un mondo sempre più globalizzato nel quale le oligarchie
imperialiste, in primis il governo degli Stati Uniti, cercano di impossessarsi
della ricchezza e sottomettere i più poveri.
L'unica
alternativa è costruire società più giuste, stabilire un ordine internazionale
più equo, basato sul rispetto dei diritti di tutte e tutti, assicurare lo
sviluppo sostenibile alle nazioni e mettere i progressi della scienza, della
tecnologia e dei mass media al servizio della salvezza del pianeta e della
dignità umana.
Mentre
c'è una escalation bellicista e imperialista a livello mondiale, è anche vero
che l'umanità progressista si mobilita sempre di più, si attrezza per resistere
e procedere verso nuovi successi.
Uniamoci
e mobilitiamo la nostra forza per realizzare la nostra grande missione che è
quella di difendere la pace nel mondo, raggiungere l'autodeterminazione dei
popoli e il pieno esercizio dei nostri diritti.»
Namibia,
Windhoek, 12 agosto 2019
http://www.fdim.org.sv/elementor-858/
Trad. en.
Trad. en.
From 9 to 12 August 2019, the WIDF World
Steering Committee met in Windhoek, Namibia, under the motto: "Gender
equality, world peace and social justice for all women and all".
The women taking part in the meeting came from Cuba,
Argentina, El Salvador, Russia, Cyprus, Turkey, Greece, Portugal, Spain,
Angola, Namibia, Mozambique, Guinea Bissau, Zimbabwe, Vietnam, Palestine,
Lebanon, Iraq.
The final resolution which was approved in
Windhoek takes into account the situation of women in different regions of the
world and traces the guidelines for actions to be undertaken by the affiliated organizations,
for common problems to be addressed and solidarity in the struggle for all
women and men’s rights.
WIDF World Steering Committee Resolution (Windhoek,
Namibia, 12 August 2019)
The Women’s International Democratic Federation
( WIDF), non-governmental organization founded in December 1945, with United
Nations ECOSOC consultative status since 1969, gives priority and mobilizes affiliated
and associated organizations to take action by making the founding principles
visible and in force; by promoting a tenacious struggle:
· for
a world of peace, development and solidarity with all people’s and women’s struggles
and their just causes;
· against
gender-based violence, any kind of class, race, sex, sexual orientation, gender
and nationality discrimination; the capitalist and patriarchal system.
Our meeting is held in the context of a very
critical world situation which is marked by new policies of the imperialist
powers that endanger the peace and stability of the world, as well as the
social economic and political rights women won over the last decades. The last
few years are a particularly hectic passage for the world. The historical development
of capitalism, as well as its new forms of expansion and imperial domination,
have entered into an inevitable and indisputable systemic crisis, which
includes the economic, political, social, energy, environmental, food, and
others.
In this difficult situation women's movements
play a fundamental role in the struggles that take place everywhere against
patriarchy, imperialism and neoliberalism.
Therefore, we organizations gathered in this World
Steering Committee declare the following:
We demand that feminicides, enforced
disappearances, discriminations and gender-based violence, which is a serious violation of human rights and
international treaties, cease in the world; we want that the complexity and
extent of this phenomenon is recognized, which presents itself with different
faces: sexual abuse, rape and incest, ill-treatment of relationships, threats
and insults, harassment and sexual coercion, exploitation and sexual
trafficking, slavery and psychological violence and economic; We call for
effective legal action to be taken against the feminicide perpetrators.
We refuse all forms of discrimination and
violence against women, exclusion, trafficking in women and girls, sexual
exploitation, prostitution, pornography and Internet pedophile networks which
have high costs for global health of women affected.
At the same time we consider the social costs
of gender violations caused by the ineptitude of society, which does not adopt
measures to defend the rights of women. Women in many parts of the world cannot
exercise their reproductive and sexual rights, nor have access to legal and
safe abortion.
We denounce the dizzying growth of human trade
and trafficking networks, managed by individuals and groups that seize and
exploit human lives, particularly women, young people, girls and boys.
We declare ourselves against terrorism, drugs
trade, organized crime and we reject any form of discrimination and violence,
with an emphasis on women, girls, boys, indigenous peoples, Afro-descendants,
persons with disabilities or with different sexual and gender orientation.
We demand women's right of access to land,
property, housing, equal pay for equal work, decent work, health, education,
technical and cultural improvement, social security and assistance, personal
integrity, privacy; not to be subjected to cruel and inhuman treatment , to
their sexual and reproductive rights being protected.
We demand that the specific dangers that the
female population faces in situations of conflict are not neglected, following
the installation of military bases and interventions in countries and nations
impoverished by neoliberalism.
We call for an end to the Israeli occupation of
the Palestinian territories, where the Palestinian population continues to be
attacked in their own homes. We reject the so-called agreement of the century.
We demand freedom for palestinian prisoners, especially women and sick people,
and establishment of the independent Palestinian state with capital East
Jerusalem.
Faced with the escalation of imperialist
aggression, we reaffirm our solidarity with the Bolivarian Republic of
Venezuela and its legitimate government.
We demand the definitive revocation of the
economic, financial and commercial blockade of the US government against Cuba
and the restitution of the US naval base of Guatanamo to the Cuban people.
We call for an end to the occupation of a part
of Cyprus by Turkey, which has lasted for over 45 years, and we support the
continuation of the negotiations that will lead to the federation of the two
areas and to their political equality, in accordance with the UN resolution in
the prospect of reunification of the island.
We reject the unfair condemnation of Luis
Ignacio Luis Da Silva and support the request of the Brazilian people that
democracy be restored in their country.
We express our solidarity with the people of
Namibia and other neighboring countries who suffer the effects of a cruel
drought that negatively affected not only their economy but also the families’
conditions of life.
We draw attention to the need for urgent
measures to be adopted by governments and international organizations to
address the devastating effects of climate change.
We affirm that environmental care and
protection are indispensable conditions for guaranteeing the survival of HUMAN
SPECIES. We demand respect for the people’s
right to water.
We condemn the imperialist militarization of planet,
we are concerned about the growing imperialist aggression, we defend the idea
of a world in peace and without nuclear weapons, we call for the elimination of
all military foreign bases in the world.
We recognize the struggles of all women in the
world and make their claims our own.
We invite all the revolutionary, left and
progressive women in the world to unite and fight together to preserve peace
and the human species, not to stop fighting for a better world, more just and
equitable, against patriarchy, capitalism and their new forms of exploitation. Today,
unity among women is more necessary than ever, in such increasingly globalized
world where the imperialist oligarchies, primarily the US government, try to
seize the resources and subdue the poorest.
The only alternative is to build more just
society, to establish a fairer international order, based on respect for the
rights of all women and men , to ensure sustainable development for nations; so
that the advances in science, technology and the media are at the service of
the salvation of the planet and human dignity.
While there is an imperialist wars escalation worldwide,
it is also true that progressive humanity is increasingly mobilized, equipped
to resist and move towards new successes.
Let us join and mobilize our strength to carry
out our great mission which is to defend peace in the world, achieve the
self-determination of peoples and the full exercise of our rights.
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