Ripudiamo il colpo di stato orchestrato dall'impero e dalle élites della regione americana contro il popolo boliviano e il presidente Evo Morales
La
Confederazione delle Donne Brasiliane (CMB), affiliata alla Federazione
Internazionale Democratica Femminile (WIDF), condanna categoricamente il colpo
di stato perpetrato in Bolivia dalle élites economiche locali e regionali, supportate
dal governo degli Stati Uniti, contro il legittimo presidente Evo Morales.
Tra
i progressi e le battute d'arresto della lotta popolare latinoamericana, il
colpo di stato che ha portato il presidente Evo Morales fuori dal governo
boliviano è senza dubbio uno dei contraccolpi più violenti degli ultimi tempi. Il
10 novembre, il malcontento di quelle élites si è tradotto nell'ultimatum
ant-patriottico e antidemocratico lanciato al governo popolare.
Noi
crediamo che la leadership di Evo Morales abbia assicurato alla Bolivia un
governo che ha rappresentato gli interessi della maggioranza della popolazione,
dei popoli indigeni, dei lavoratori/lavoratrici e dei giovani; esso ha operato
per assicurare la fine dell'analfabetismo, per realizzare urgenti politiche sociali
in un paese ricco ma disuguale, conseguire risultati costituzionali storici
come la nazionalizzazione delle risorse energetiche nazionali più strategiche, il
rafforzamento dell’economia pubblica.
La
Bolivia è il paese in cui le donne sono la maggioranza in parlamento. È il
paese che ha drasticamente ridotto la povertà.
A
questo punto, chiediamo che sia rispettata la democrazia e sia fermata l’ondata
di violenza e razzismo scatenati nei confronti dei settori sociali più
vulnerabili. Chiediamo
alle forze politiche e sociali di non regredire rispetto ai progressi sociali e
culturali raggiunti.
Sollecitiamo
le organizzazioni internazionali e i governi democratici della regione
americana a contribuire al ripristino della democrazia e delle garanzie per
tutti di una vita in pace, giustizia sociale e convivenza democratica nel paese
fratello.
San
Paolo del Brasile, novembre 2019
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