“I diritti delle donne contro la destra, il fascismo e l’imperialismo”
È stata una Assemblea femminista molto partecipata e combattiva quella
che si è tenuta il 22 ottobre ad Atene, nell’ambito del VI Forum europeo delle
Forze di Sinistra Verdi e Progressiste per la Pace, la Giustizia sociale e
climatica (21-23 ottobre 2022). Il Forum, organizzato da European Left e Transform!Europe in collaborazione con i
partner greci, ha riunito esponenti di partiti politici, esperti e militanti
dei movimenti sociali e della società civile di tutta l’Europa, per ragionare
insieme sull’urgenza di riportare la pace nel continente europeo e costruire
una strategia politica alternativa per l’Europa, nel quadro di una transizione globale
ad un ordine mondiale multipolare fondato sulla giustizia sociale e climatica e
una vera sicurezza umana demilitarizzata.
Da sin.: Aida Sopi Niang, Ada Donno,Gabriela Lopez, Elisa Giustinianovich, Cristina Simò |
Gloria Inés Ramirez |
Gabriela Lopez dei Socialisti Democratici d’America (DSA) ci ha
riferito sugli ultimi sviluppi dell’attacco della destra conservatrice al
diritto all’aborto negli Stati Uniti e sulla situazione determinatasi dopo la
recente sentenza della Corte Suprema che, abolendo la storica sentenza Roe v.
Wade con cui nel 1973 veniva legalizzato l'aborto negli Usa, ha di fatto aperto
la strada alla negazione dell’aborto nei singoli governati dalla destra.
Aida Sopi Niang, vicesindaca di Dakar per il partito Liberare il popolo (Yewi Askan Bii), ha
aperto uno squarcio illuminante sui nuovi orizzonti delle lotte per i diritti
delle donne in Africa, nel contesto della storica lotta per liberarsi dai
retaggi del colonialismo e del neocolonialismo.
Elisa Giustinianovich, che come delegata del movimento femminista 8M di Punta Arenas ha fatto parte dell’Assemblea Costituente incaricata di redigere il testo della nuova Costituzione cilena, si è interrogata sulla lezione da trarre dal risultato negativo del referendum che il 4 settembre scorso ha bocciato una proposta straordinariamente innovatrice riguardo ai diritti delle donne e delle comunità indigene, con la quale il Cile avrebbe segnato l’uscita definitiva dalla triste eredità della dittatura militare di Pinochet.
Il secondo panel si è concentrato sulla realtà europea, dove particolarmente i diritti delle donne sono sotto attacco da parte dell’estrema destra, sia che si trovi all’opposizione sia al governo. Dell’impatto negativo sui diritti delle donne della destra al governo hanno parlato sia Jeannette Escanilla, parlamentare del Vänsterpartiet (partito della sinistra svedese) e personalmente molto attiva sul fronte della resistenza del popolo palestinese, sia Fotini Kouvela (già responsabile delle Pari Opportunità nel governo di Syriza in Grecia). Skevi Koukouma, dell’Associazione Pancipriota delle donne (POGO) e vicepresidente della FDIM in Europa, ha invece raccontato l’azione energica di opposizione delle forze di sinistra a Cipro, nella situazione drammaticamente complicata dalla divisione dell’isola a causa dell’occupazione turca, mentre Toni Morillas, direttrice dell’Istituto per la Donna in Spagna, non ha nascosto luci ed ombre del processo di acquisizione dei diritti da parte delle donne spagnole e sulla costante mobilitazione richiesta alle forze progressiste e al movimento femminista per consolidarli.Sia dagli interventi delle relatrici , sia dal vivace dibattito che è seguito, è emerso un allarme diffuso riguardo all’impatto negativo dei governi di destra sui diritti delle donne, nel contesto di una più generale involuzione politica in Europa. Un impatto temuto che non ha a che vedere con le capacità delle donne di difendere i propri diritti, ma con la crisi economica capitalistica terribilmente accelerata e complicata dalla guerra in Ucraina; con la conseguente “normalizzazione” della destra postfascista e la sua integrazione nelle istituzioni e perfino nei governi dei paesi europei, che ha lo scopo, da una parte, di rovesciare la narrazione storica europea del secondo dopoguerra, dall’altra di sostenere la rinnovata aggressività di un ordine mondiale unipolare che si presenta in economia con la faccia del neoliberismo, in politica internazionale con quella del suprematismo razzista e militarista.
Da sin. Fotini Kouvela, Skevi Koukouma, Katerina Papatheodorou, Cristina Simò |
Da qui la nostra preoccupazione profonda che – come abbiamo voluto ricordare nell’Assemblea – ci riporta con la memoria all’anno 1945, al momento in cui centinaia di donne che erano sopravvissute ai lager nazisti, che avevano fatto la resistenza in Europa ed erano diventate simbolo della lotta antifascista, come Dolores Ibarruri, si riunirono a Parigi nel congresso di fondazione della FederazioneDemocratica Internazionale delle Donne e fecero un giuramento solenne: “mai più fascismo, mai più guerra”. E noi che siamo le figlie e le nipoti di quelle donne intendiamo onorare quel giuramento.
Nel suo commento conclusivo, Cristina Simó Alcarez del MDM (Spagna) ha lanciato la proposta di un piano d’azione da costruire a partire da un prossimo incontro delle donne europee da tenersi nel febbraio 2023 in Italia, nel contesto delle mobilitazioni dell’8 marzo. Proposta accolta dall’Assemblea femminista e restituita nella sessione plenaria di chiusura del VI Forum Europeo da Marta Martin Moran, che ha letto la dichiarazione conclusiva qui sotto riportata.
DICHIARAZIONE FINALE
Il fascismo e i suoi alleati non passeranno!
Vogliamo aprire questa dichiarazione finale dell’Assemblea Femminista
del VI Forum Europeo (Atene, 21-23 ottobre 2022) esprimendo la nostra condanna
per lo stupro che una ragazza di 19 anni ha subito l’11 ottobre presso la
stazione di polizia di Omonia per mano di due poliziotti.
Non può essere che chi dovrebbe proteggerci diventi il nostro
carnefice!
Da questo VI Forum delle Forze di Sinistra, Verdi e Progressiste di
Atene vogliamo inviare tutta la nostra
solidarietà a tutte le donne del mondo che subiscono abusi e oppressioni,
vittime di guerre, blocchi o sanzioni, ma che nonostante tutto continuano a
resistere. Continuiamo e continueremo.
Il patriarcato, principale alleato del capitalismo, rinsalda la destra,
l'estrema destra, l'imperialismo e il fascismo, che sono facce diverse della
stessa medaglia.
L'alleanza criminale tra patriarcato e capitale ci vuole senza diritti
e al loro servizio per soddisfare le necessità di cura, sessuali e riproduttive
e continuare a trattarci come manodopera a basso costo.
Di fronte a questa aggressione è urgente dare una risposta europea,
globale e unitaria! Avendo ben chiaro che non si può essere femministe senza
essere anche antifasciste, antimperialiste e anticolonialiste.
Per questo, dall'Assemblea delle donne di questo Forum decidiamo di
incamminarci verso un 8 marzo 2023 che affermi la centralità del sistema di
assistenza pubblica e di tutti i servizi sociali, e dica NO alla guerra e agli
investimenti in armamenti.
Noi ci opponiamo all'incremento della spesa militare a detrimento degli
investimenti nel sistema di assistenza pubblica!
Per avviare il nostro percorso di realizzazione degli impegni assunti in
questo Forum, proponiamo, in vista di un 8 marzo che sia ancora una volta giornata
di grande mobilitazione femminista in Europa, un incontro europeo delle donne
da tenersi nel febbraio 2023 in Italia, dove purtroppo da oggi si è insediato
un governo capeggiato dal partito neofascista, profondamente patriarcale e intenzionato
a privare le donne delle loro conquiste.
Non vogliono ascoltarci, ma ci faremo sentire.
Come femministe antifasciste e antimperialiste, diremo loro chiaramente
che i nostri corpi non sono territorio di conquista e, per quanto ci provino,
il fascismo e i suoi alleati, il patriarcato e il capitale, non passeranno!
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