04/10/22

Lettera dalle donne iraniane: «Vi chiediamo di far eco alla voce del nostro popolo»

 

Mentre il regime islamico teocratico di Teheran ha indossato una maschera antimperialista, tenendo però nascosti tutti gli accordi stretti con gli imperialisti; mentre gli Stati Uniti, l'Unione Europea e i loro alleati versano lacrime di coccodrillo; mentre monarchici screditati e vecchi Mujaheddin cercano di rivendicare a sé la direzione delle proteste, prosegue in IRAN il coraggioso movimento di protesta ispirato dalle donne e dal loro slogan "Donna, vita, libertà", in un crescendo sempre più turbolento e pericoloso. 

Appello dell’Organizzazione democratica delle donne iraniane (DOIW) alla Federazione democratica internazionale delle donne (WIDF)

Care compagne e sorelle,

Vi abbiamo scritto di recente del movimento che si è diffuso in tutto l'Iran in seguito all'uccisione della 22enne Mahsa Amini. Negli ultimi 17 giorni, da quando il popolo iraniano ha iniziato a chiedere la fine del dispotismo teocratico in Iran, il regime ha messo in moto le sue forze per reprimerne le giuste richieste. I video pubblicati sui social media testimoniano la brutalità delle forze di sicurezza, che vanno dalle sparatorie direttamente contro i manifestanti ai violenti pestaggi di civili disarmati. Alcuni hanno chiamato la sera di ieri la notte del terrore, quando il regime ha attaccato l'Università Sharif di Teheran. Molti studenti sono rimasti feriti e un numero imprecisato è stato portato via.

Vengono arrestati ex prigionieri politici. Neda Naji è stata una degli studenti e attivisti civici arrestati in casa, mentre durante la notte era in corso l'attacco all'università. Nella prigione di Evin, le detenute politiche hanno organizzato un sit-in per mostrare la loro solidarietà alla rivolta. Negli stessi giorni Nika Shakarami, 17 anni, scomparsa durante le proteste del 20 settembre a Teheran, è stata uccisa in prigione. Le forze di sicurezza hanno seppellito il suo corpo, nel giorno che sarebbe stato il suo compleanno, in un remoto villaggio lontano da casa sua, senza che nessuno dei suoi familiari fosse presente.

Il bilancio delle vittime è in aumento. Alcuni dei morti hanno appena 15 anni. Ai manifestanti, che sono principalmente giovani donne e uomini, si uniscono sempre più madri che hanno perso i propri figli. Hanno bisogno del sostegno delle organizzazioni progressiste internazionali, in particolare delle donne.

Nel frattempo, il regime ha indossato una maschera antimperialista, mentre tiene nascosti tutti i suoi accordi con gli imperialisti. Gli Stati Uniti, l'Unione Europea e i loro alleati versano lacrime di coccodrillo. I monarchici screditati e l'Organizzazione dei Mujaheddin cercano di rivendicare a sé la direzione delle proteste.

In mezzo a tutto questo il movimento del popolo iraniano, questa volta ispirato dalle donne e dal loro slogan "Donna, vita, libertà", prosegue in una situazione turbolenta e sempre più pericolosa. Ci auguriamo che possa farlo con il sostegno delle donne progressiste del mondo e della WIDF.

Vi chiediamo di dar eco alla voce del nostro popolo e a chiedere la fine della repressione delle donne e del popolo iraniano. La lotta di ciascuna donna è lotta di tutte le donne.

In solidarietà

L'Organizzazione Democratica delle Donne Iraniane (DOIW)

03.10.2022

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