12/02/25

Ucraina / Trump alla ricerca di una soluzione che non trova

Cos’altro ci vuole perché lo “Stato profondo” americano riconosca la nuova realtà e concluda che ha cessato di essere un unico polo di potere perché il mondo è diventato multipolare? 


di Endre Simó, presidente della Comunità Ungherese per la Pace

 Pur non rinunciando al desiderio di sconfiggere strategicamente la Russia, la nuova amministrazione americana ha avviato un’indagine diplomatica con Mosca. Vorrebbe porre fine al conflitto in Ucraina perché costa troppo e ostacola l'avvento dell'età dell'oro promessa al suo popolo. Ma l’appetito del mondo finanziario è troppo grande per abbandonare il sogno di smembrare la Russia, poiché vorrebbe preservare con ciò il dominio mondiale per molti altri secoli.

In America, due mondi si combattono per il futuro. L'uno vuole spazzare via tutto e tutti, l'altro, seppure con riluttanza, è propenso a riconoscere la trasformazione del mondo e sente che si avvicina il giorno in cui sarà necessario mettersi d'accordo. Tra i due, Donald, cercando di essere allo stesso tempo retrogrado e pioniere, ha sposato il fuoco con l'acqua. Cammina sul ghiaccio sottile, sapendo cosa c'è in gioco da quando gli hanno sparato all'orecchio. Non è facile convincere una élite abituata al dominio del mondo a cedere. Tanto più che lui stesso appartiene ad essa.

Nello spirito del business as usual, Trump vede l’Ucraina come un oggetto da spartire. Tracciamo una linea, da lì è tuo, da qui è nostro, dice. Ha anche suggerito ciò che dovrebbe appartenere ai russi, dato che è stato loro fino al ‘91. E mentre dice di essere pronto a fare un "grande favore" ai russi, sta facendo affari con Zelenskyj, promettendo più sostegno militare in cambio di terre rare. 

Si professa messaggero di pace, ma allo stesso tempo vuole dare più slancio che mai all'industria militare, adora il progetto americano della "cupola di ferro", annetterebbe il Messico, il Canada, la Groenlandia, il Canale di Panama, comprerebbe Gaza, sottoscriverebbe contratti di "affitto" con i palestinesi, sfratterebbe coloro che si rifiutassero di servire i ricchi della progettata Riviera di lusso. Dov'è la pace, la democrazia, il diritto internazionale, il rispetto dei diritti umani, chi ha a cuore qui la sovranità dei popoli? Potremmo chiedercelo se non conoscessimo il carattere del capitale finanziario.

L’ex sostenitore del libero scambio è passato a un’economia autarchica. Impone dazi anche ai propri alleati, e ancora di più agli altri! Il nuovo presidente americano vuole placare i litigi dei suoi padroni sul piano economico, ma deve affrontare ovunque una comprensibile opposizione.

L’espansione del capitale americano nel mondo è così limitata che non può essere attuata senza mezzi militari. Ma anche chi è interessato alla produzione di armi non vuole scomparire in un mondo in fiamme. Accresce il senso di insicurezza il fatto che la Russia possieda iper-armamenti che l’altra sponda dell’oceano non ha.

Il buon senso imporrebbe di raggiungere un compromesso con la Russia, ma il capitale non cresce con il buon senso. Se solo non fosse a rischio anche quello che ha accumulato finora. Tuttavia, con la trasformazione del mondo, inclusa la prevista perdita dell’Ucraina, c’è proprio il pericolo che le sue risorse diminuiscano.

Ma come si può fermare questo processo, si chiede lo Stato profondo. Lasciando da parte la guerra mondiale, ci resta la possibilità di guerre regionali e locali, guerre commerciali, compreso il dollaro come arma.

La logica imperiale non può accettare la consapevolezza che la maggioranza dell’umanità non pensa in termini di imperialismo, non progetta il proprio futuro ridistribuendo il mondo, ma cerca una cooperazione pacifica nello spirito del “vivere su un unico pianeta”.

Trump lo percepisce, ma non riesce a liberarsi dell’abitudine. Continua a sostenere la logica imperialista americana, ed è proprio qui che risiede la sua debolezza: invece della sicurezza reciproca, vuole spartirsi l’Ucraina. Sa che se alzasse la barriera per garantire la parità di sicurezza, suonerebbe l’allarme sul dominio americano del mondo. Come si può governare il mondo riconoscendo la sicurezza degli altri? Intraprendere la via del compromesso, è come ammettere di non poter più seguire la via della logica imperiale. Ma la Cabala gli permetterebbe di percorrerla o sarebbe condannato al destino di Kennedy? O preferirebbero provare qualcos'altro? Ad esempio, inviare truppe in Ucraina, imporre ulteriori sanzioni o fomentare rivoluzioni colorate in Russia, nelle ex repubbliche sovietiche e persino nell’ondeggiante fianco orientale della NATO? O tutti insieme?

Cosa può fare la leadership russa in questa situazione? Aspettare senza scendere a compromessi sui suoi obiettivi in Ucraina: denazificazione, smilitarizzazione, rendere l'Ucraina neutrale. Con una pazienza basata sulla forza si può promuovere la maturazione e il riconoscimento della necessaria riconciliazione. A patto che l'altra parte non usi la violenza per superare le proprie contraddizioni interne e non metta tutto su un unico cavallo, mettendo a rischio l'esistenza fisica di tutti noi.

Per quanto ottimisti si possa essere, purtroppo è necessario tenere conto che la situazione potrebbe peggiorare. La battaglia tra gli attuali detentori del potere americano non è ancora stata decisa. Fare in modo di scongiurare l’irreparabile, possiamo piuttosto aspettarcelo dall’Oriente.

Da parte russa, già nel dicembre 2021 hanno chiarito che, per quanto importante sia l’Ucraina, la storia non riguarda solo l’Ucraina, ma anche la costruzione di un ordine mondiale completamente nuovo per la sicurezza e la cooperazione. Da anni esiste un pensiero comune sul sistema di sicurezza e cooperazione eurasiatico. È vero, non con l’Occidente, ma con coloro che non sono più disposti a unirsi in blocchi, a subordinarsi a un centro, a ridursi alla periferia e a diventare succubi di altri, e vogliono invece svilupparsi liberamente. Partendo dai loro interessi nazionali, cercano la cooperazione con gli altri.

Cos’altro ci vorrà perché lo “Stato profondo” riconosca la nuova realtà e concluda che ha cessato di essere un unico polo di potere perché il mondo è diventato multipolare?

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