Saremo in piazza contro la guerra e il riarmo, sì, ma l’otto marzo! In risposta a una chiamata, venuta da una tribuna mediatica improvvisata, a manifestare il 15 marzo prossimo a Roma in nome di un ambiguo e ingiustificato “orgoglio europeo”, una dichiarazione pubblica è stata lanciata da un gruppo di donne per motivare il NO deciso al piano di riarmo europeo.
Il 15 marzo c'è chi ci chiama in piazza per manifestare “l’orgoglio europeo”.
Orgogliose di cosa? Siamo, invece, stanche di guerra: di quelle neocoloniali lontane, in Africa, e di quella più vicina in Ucraina; siamo indignate per la violenza genocida di Israele sul popolo palestinese e per le complicità del governo italiano, della UE e degli USA, che opera attraverso l'invio di armi ad Israele o un silenzioso immobilismo; siamo arrabbiate per la retorica guerresca e la militarizzazione delle coscienze in atto.
Vogliamo denunciare invece la fortezza Europa responsabile della strage di migranti nei Mediterraneo. Ci scandalizzano gli 800 miliardi che l'imperturbabile Presidente della Commissione Europea ha destinato al piano detto ReArmEurope. Per continuare la guerra in Ucraina e per difendere la UE da non si sa quale incombente minaccia? Soldi che verranno sottratti alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali che già le politiche austere fondate sul debito hanno duramente colpito?
Noi non saremo in quella piazza. Non si scherza con la guerra. Non si prende in giro la pace.
Prime firmatarie: Paula Beatriz Amadio, Giuliana Beltrame, Carla Coletti, Ada Donno, Chiara Giunti, Paola Guazzo, Nora Hydez, Alessandra Mecozzi, Sabina Petrucci, Barbara Pettine, Barbara Piccininni, Nicoletta Pirotta, Carla Quaglino, Rosa Rinaldi, Gabriella Rossetti, Patrizia Sentinelli, Gianna Tangolo,…
Per adesioni: femmsdc@gmail.com
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