In marcia contro la Monsanto
Il 25 maggio a San Paolo, lungo l’Avenida Paulista, si è svolta la Marcia Internazionale contro la Monsanto Company , l'industria agricola e biotecnologica multinazionale statunitense, leader mondiale nella produzione dell’erbicida glifosato, venduto sotto il marchio Roundup.
Il Brasile è il secondo paese al mondo nell’acquisto dei prodotti della Società, secondo solo agli Stati Uniti. Nel 2012, la filiale brasiliana ha fatturato 3,4 miliardi di dollari.
Al grido di: "Monsanto Fuori dai nostri corpi e dai nostri campi! " i manifestanti - cittadini contrari all'uso di pesticidi e OGM e movimenti della società civile organizzata - hanno voluto informare i passanti circa il veleno entrato nel cibo prodotto dalla società americana e dimostrare che anche la società brasiliana sta all’erta e attiva nella lotta internazionale per una sana alimentazione.
Ma cresce a livello mondiale, con cortei e proteste in tutto il pianeta, il movimento contro la transnazionale Monsanto che esercita un controllo della produzione alimentare del pianeta, senza alcuna protezione sociale, acquistando terreni in paesi poveri, soprattutto in Africa, per estendere ovunque l’agroalimentare transgenico monsatanico, contribuendo all’aumento della fame e della miseria nel mondo, concentrando i profitti del commercio alimentare internazionale con l’uso di pesticidi che diffondono malattie come infiammazioni della pelle, problemi respiratori, impotenza, malformazioni fetali, depressione, danni ai nervi, fegato e ai reni, cancro.
Un giorno o l’altro – dicono gli organizzatori della marcia - il controllo planetario non sarà effettuato attraverso minacce di attacchi militari, ma con il rifiuto di fornire cibo ai popoli "ribelli".
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