UIKI ONLUS Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia *
Dalle donne kurde alle donne italiane:
la ricerca della libertà è un compito di tutte le donne
Roma, 8 marzo 2014
Nel giorno dell'8 marzo, Giornata Internazionale delle donne, vogliamo salutare tutte le donne, italiane, kurde, europee, di tutti i paesi, con le parole del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan: "Per me, la libertà delle donne è più importante della terra e della cultura. Una donna deve essere una combattente per la libertà." "Un popolo non può essere libero se le donne non sono libere. Una rivoluzione non è una rivoluzione se non riesce a liberare le donne. Un’organizzazione che non riesce ad organizzare le donne non è un’organizzazione."
L'assunzione di responsabilità e l'autorganizzazione delle donne kurde in Siria e in Turchia mostra in concreto come sia stato colto questo messaggio che intende dare coraggio alle donne contro la cultura patriarcale e contro lo sfruttamento capitalista, che vede uno sbilanciamento in peggio per le donne, espulse dai processi produttivi e sfruttate a casa. Anche il sistema dell'autonomia democratica che prevede un bilanciamento di genere e la copresidenza, cioè una doppia presidenza di un uomo e una donna negli organismi elettivi e di rappresentanza della società civile, è una dimostrazione pratica di quanto siano importanti questi concetti per il popolo kurdo, e di quanto possano essere validi per la società in generale.
Il sacrificio di tre donne kurde attiviste per la pace, Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Soylemez, uccise a Parigi nel gennaio 2013, non sia vano: queste tre donne hanno pagato con la vita la loro scelta di libertà, ma molte donne proseguono sulla loro strada, dando forza a un'idea e a un processo di trasformazione sociale che non ha confini.
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