27/05/15

COREA


In viaggio per la pace  da Pyongyang al 38° parallelo

Quando è in atto la diplomazia delle donne

Una delegazione di 30 donne provenienti da 15 paesi – fra le quali la leader femminista statunitense Gloria Steinem  e i due premi Nobel della Pace Mairead Maguire dell’Irlanda and Leymah Gbowee della Liberia -  si è recata a Pyongyang per un simposio internazionale di pace organizzato in collaborazione con le donne della Corea del Nord.  Partito da Pechino, il gruppo delle trenta ha fatto sosta a Pyonyang per il simposio e da lì, il 24 maggio, giornata internazionale delle donne per la pace e il disarmo, si è recata a sud con l’intento di attraversare la zona demilitarizzata che al 38° parallelo separa le due Coree da oltre sessant’anni.
Con la loro azione le trenta donne hanno voluto richiamare i due governi alla necessità di mettere fine alle ostilità e firmare finalmente un accordo di pace permanente, come preludio indispensabile alla riconciliazione e riunificazione del paese. La tregua firmata nel 1953, infatti, servì a fermare la sanguinosa guerra fra il Sud ed il Nord – sostenuti rispettivamente dagli Stati Uniti e dall’ex Unione Sovietica - costata la vita a quasi quattro milioni di coreani, ma non mise fine al conflitto: la militarizzazione della zona di confine, le esercitazioni di guerra, dure schermaglie, infiltrazioni e defezioni hanno continuato a dividere le famiglie coreane e a tenere il paese in uno stato di ostilità permanente.
La marcia della delegazione è stata salutata festosamente dalle donne nordcoreane allineate in abiti tradizionali colorati lungo il percorso verso la frontiera sud, a oltre la quale c’erano ad aspettare centinaia di attivisti della pace, a loro volta impegnati nello sforzo di riconciliazione delle due parti.


Al di là delle inevitabili tensioni che hanno accompagnato la storica impresa – il governo della Corea del Sud ha fermato le donne nordcoreane al check point di  Panmunjom, il villaggio di confine in cui nel ‘53 fu firmata la tregua, e ha negato al gruppo delle trenta il permesso di attraversare a piedi il villaggio - le protagoniste la considerano un successo:  "Abbiamo realizzato quello che tutti dicevano non si potesse fare, cioè una marcia  per la pace, per la riconciliazione e i diritti umani, concordata con entrambi i governi" - ha dichiarato Gloria Steinem - "Abbiamo messo in atto la nostra diplomazia di cittadine, per richiamare la necessità di porre le basi per la riunificazione coreana mettendo fine formalmente alla guerra con un trattato di pace permanente”.  

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