In viaggio per la pace da Pyongyang al 38° parallelo
Quando è in atto la diplomazia delle donne
Una delegazione di 30
donne provenienti da 15 paesi – fra le quali la leader femminista statunitense Gloria
Steinem e i due premi Nobel della Pace Mairead
Maguire dell’Irlanda and Leymah Gbowee della Liberia - si è recata a Pyongyang per un simposio
internazionale di pace organizzato in collaborazione con le donne della Corea
del Nord. Partito da Pechino, il gruppo
delle trenta ha fatto sosta a Pyonyang per il simposio e da lì, il 24 maggio,
giornata internazionale delle donne per la pace e il disarmo, si è recata a sud
con l’intento di attraversare la zona demilitarizzata che al 38° parallelo separa
le due Coree da oltre sessant’anni.
Con la loro azione le
trenta donne hanno voluto richiamare i due governi alla necessità di mettere
fine alle ostilità e firmare finalmente un accordo di pace permanente, come
preludio indispensabile alla riconciliazione e riunificazione del paese. La
tregua firmata nel 1953, infatti, servì a fermare la sanguinosa guerra fra il
Sud ed il Nord – sostenuti rispettivamente dagli Stati Uniti e dall’ex Unione
Sovietica - costata la vita a quasi quattro milioni di coreani, ma non mise
fine al conflitto: la militarizzazione della zona di confine, le esercitazioni
di guerra, dure schermaglie, infiltrazioni e defezioni hanno continuato a
dividere le famiglie coreane e a tenere il paese in uno stato di ostilità
permanente.
La marcia della delegazione
è stata salutata festosamente dalle donne nordcoreane allineate in abiti
tradizionali colorati lungo il percorso verso la frontiera sud, a oltre la
quale c’erano ad aspettare centinaia di attivisti della pace, a loro volta
impegnati nello sforzo di riconciliazione delle due parti.
Al di là delle
inevitabili tensioni che hanno accompagnato la storica impresa – il governo della
Corea del Sud ha fermato le donne nordcoreane al check point di Panmunjom, il villaggio di confine in cui nel ‘53
fu firmata la tregua, e ha negato al gruppo delle trenta il permesso di attraversare
a piedi il villaggio - le protagoniste la considerano un successo: "Abbiamo realizzato quello che tutti
dicevano non si potesse fare, cioè una marcia
per la pace, per la riconciliazione e i diritti umani, concordata con entrambi
i governi" - ha dichiarato Gloria Steinem - "Abbiamo messo in atto la
nostra diplomazia di cittadine, per richiamare la necessità di porre le basi
per la riunificazione coreana mettendo fine formalmente alla guerra con un
trattato di pace permanente”.
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