13/01/16

KURDISTAN /Appello Internazionale

Basta con gli aiuti e la complicità con ISIS! Basta con la repressione e le uccisioni dei curdi!

Appello internazionale lanciato dalla rete di solidarietà col popolo curdo 

Inviare le adesioni a  info@retekurdistan.it 

Il governo turco sta perseguendo una politica criminale nella regione curda del paese, in Siria e nel Medio Oriente in generale. Nonostante sostenga il contrario, tutte le prove indicano che sta continuando il supporto e la complicità con i signori della guerra, gli assassini dell’ISIS, consentendo che il petrolio  venga commercializzato attraverso la Turchia, permettendo che il proprio territorio venga usato per il transito di miliziani che da tutto il mondo si uniscono alle file dell’organizzazione e fornendo all’occorrenza rifugio e cure mediche ai miliziani dell’ISIS, fornendo armi all’ISIS e a una serie di gruppi takfiri settari. Se è così, tutto questo contribuisce alla complicità con un movimento che minaccia il futuro dei popoli del Medio Oriente e persino del mondo intero.


La Turchia sta conducendo anche una feroce campagna di repressione contro i curdi nel proprio territorio, mentre fino alla primavera del 2015 era impegnata in un processo di negoziati con l’articolato movimento curdo di quel paese. Dalla fine di luglio, molte città curde sono sotto assedio da parte delle forze speciali, della polizia e da ultimo, da parte di decine di migliaia di soldati dell’esercito che, imponendo di volta in volta un coprifuoco totale della durata di una settimana, dieci giorni o anche di durata maggiore, accompagnato da interruzione della corrente elettrica e cessazione di ogni possibilità di comunicazione, attaccano zone intensamente popolate, eseguono operazioni di perquisizione casa per casa e uccidono civili, compresi bambini e persone anziane e anche alcuni giovani militanti che hanno scavato trincee per difendere queste zone. Alcuni rapporti fanno notare che la situazione già tragica all’inizio, con numeri elevati di vittime, ha subito un’accelerazione pochi giorni fa. Di questo passo, e dato che si parla persino della possibilità che questa azione repressiva possa durare fino a un mese, la prospettiva del numero di vittime può arrivare a migliaia.
Tutto questo deve finire. Il governo turco sta giocando con il fuoco. Le sue politiche di sostegno e complicità con l’ISIS e di negazione dei diritti elementari del popolo curdo non solo nel proprio territorio, ma anche nel Rojava, che è nel Kurdistan siriano, sono inaccettabili. Ci sono ampie prove che mostrano l’assistenza turca all’ISIS in diverse forme, dalle immagini satellitari fornite dal Ministero della Difesa della Federazione Russa, ai ripetuti avvertimenti e dichiarazioni di diversi rappresentanti dell’amministrazione USA, nonostante la Turchia sia uno dei maggiori alleati e componente della NATO.
Chiediamo al governo turco di cessare qualsiasi assistenza alla banda assassina chiamata ISIS e di smettere di reprimere e massacrare i cittadini curdi.
Raccomandiamo che venga costituita una commissione di inchiesta internazionale indipendente, composta da noti intellettuali, giuristi e difensori dei diritti democratici, per investigare sulle affermazioni relative alle pratiche del governo turco in queste aree.


Primi firmatari:
Noam Chomsky, Professor, MIT, Cambrigde, MA, USA
Michael Löwy Professor Emeritus CNRS, Francia
Tariq Ali, Editor, New Left Review, Londra, Regno Unito
Joan Cocks, Mount Holyoke College, USA
Bertell Ollman Professor of Political Science,  New York University, NYC, US
Robert Brenner History Department,UCLA, Los Angeles, CA.
Nancy Holmstrom Professor Emerita,Università di Rutgers
Greg Albo, York University, Canada
Suzi Weismann Politics Department,St. Mary’s College, Moraga, CA.
Fred Moseley Department of Economics, Mount Holyoke College, MA
Eleni Varikas Professor Emeritus,University Paris VIII, Francia
Guglielmo Carchedi, University of Amsterdam (in pensione)
Raquel Varela, Universidade Nova de Lisboa,Lisbona Portogallo
David Laibman, Editor, Science and Society, Brooklyn, NY, USA


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