NO AL SESSISMO, NO AL RAZZISMO
Che cosa diciamo noi femministe pacifiste sui fatti di Colonia
di Heidi Meinzolt, WILPF Germania
Siamo indignate da queste
manifestazioni totalmente inaccettabili di perversione maschilista ad opera di
gruppi di uomini, aggravate da eccesso di alcol – sia quella di Capodanno con massiccia
partecipazione di stranieri, sia quello di ieri, di nuovo a Colonia, di
hooligans tedeschi e giovani maschi attivisti di Pegida (movimento contro
l'islamizzazione dell'Occidente!). Il fatto che esista un'estesa ignoranza
verso la violenza di destra, accompagnata
dal fallimento della strategia della polizia di Colonia, è uno scandalo
che non può restare senza risposta da parte dei movimenti pacifisti di donne,
come la WILPF.
Le dighe della
"società basata su valori occidentali" sono crollate. La violenza verbale
è iper-presente nel parlare pubblico. "Rumore di fondo aggressivo" su
tutti i network, lo chiamano gli uni;
"populismo senza limiti", gli altri. Siamo preoccupate dalla
crescente islamofobia supportata da
diversi canali mediatici e dalla paura irrazionale di essere “sommersi” da
influenze straniere. Leader di spicco guidano gente del ceto medio unitamente a
gente di (estrema) destra in quotidiane dimostrazioni per le strade della
Germania. Mentre siamo di fronte ad una evidente mancanza di azione penale, i
leader politici chiedono ora all'unisono una strategia di "tolleranza
zero" - come se ci fosse mai stata tolleranza verso la violenza sessuale o
fosse possibile!
In questo contesto, è
urgente parlare di pace: la pace come pace sociale interna, nonché come posizione
costante contro la guerra. Entrambe si completano a vicenda, soprattutto nella
questione dei profughi. Non facciamo altro che spostare il problema nel futuro,
se costruiamo nuovi muri e fortezze esclusive e cerchiamo più sorveglianza
elettronica per garantire la nostra sicurezza personale. Abbiamo bisogno invece
di coerente perseguimento dei crimini, una particolare attenzione ai movimenti aggressivi
e perpetratori della destra - anche e
soprattutto nei corpi di polizia. Abbiamo bisogno di più formazione con una
chiara focalizzazione sulla giustizia di genere e il funzionamento di una
società umana e aperta.
Quando un mio amico di
Parigi è andato in Place de la République, dopo gli attacchi terroristici, e ha
chiesto "disarmo totale ora!", inizialmente molti hanno reagito con
l'incomprensione, ma poi alcuni sono stati d’accordo. Che cosa c’è di più
logico del rinunciare alle armi, se esse
sono usate proprio per uccidere? La politica di pace inizia con il disarmo -
verbalmente e nella realtà! La violenza deve uscire dalla spirale pericolosa di
violenza e contro-violenza. La prevenzione dei conflitti è costruita su
un'analisi comprensiva delle cause profonde della violenza e nel quadro di una
contro-risposta educativa e socio-politica. Ma anche il diritto concreto al
ricongiungimento familiare per i rifugiati ha un ulteriore significato in
questo contesto, se guardiamo l'alta percentuale di giovani uomini single tra i
rifugiati.
Come donne che facciamo
politica, teniamo presente il fatto che una donna su due ha subito molestie
sessuali sul luogo di lavoro - secondo uno studio dello scorso anno. Il
sessismo quotidiano è ignorato nella nostra società - ha detto Kübra Gümüsay,
giornalista musulmana femminista - e c'è una grande mancanza di sensibilità in
questo senso da parte dei leader (politici) che improvvisamente si sono mutati in
"campioni" del femminismo e della nonviolenza. Abbiamo invece bisogno
immediatamente di donne coraggiose,
sicure di sé a tutti i livelli del processo decisionale, in politica e nella
polizia. Anche questa è prevenzione dei conflitti.
Le donne della WILPF degli
altri paesi europei si chiedono quale follia stia accadendo in Germania. Hanno
ragione a mettere il dito nella piaga: il processo a carico dell’ NSU (National
Socialist Underground, movimento terrorista neonazi responsabile di molti
crimini commessi in Germania dal 2000 ad oggi ndt) procede
lentamente, la commissione parlamentare investigativa fa scarsa luce sugli
ambienti della destra. Esse vedono le evidenti contraddizioni tra il
"paese accogliente," il dibattito populista sul limite di 200mila
profughi ai quali permettere di entrare nei confini tedeschi e gli incendi
quasi quotidiani di case per richiedenti asilo.
Noi, come donne WILPF siamo
d'accordo su queste soluzioni:
-
diciamo no ai bombardamenti in Siria in risposta
agli attentati di Parigi, no alla
fornitura di armi al Medio Oriente, che alimentano guerre e spingono sempre più
persone a fuggire.
-
Chiediamo
invece un netto spostamento degli investimenti pubblici verso una politica
sociale e culturale responsabile qui in Europa, orientata ad un discorso
umanitario sulle migrazioni nel rispetto dei trattati sui diritti umani e
internazionali.
-
Chiediamo
sanzioni contro i responsabili degli atti di violenza nel quadro delle leggi
esistenti.
-
Infine
chiediamo una partecipazione visibile delle donne con alte responsabilità negli
organismi decisionali.
Nessun commento:
Posta un commento