24/08/17

INDIA / TRIPLO TALAQ


"La sentenza sul triplo talaq è un passo avanti verso

 l’uguaglianza delle donne indiane”




La Corte Suprema (CS) dell'India ieri ha dichiarato incostituzionale il “triplo talaq”, pratica islamica che consente agli uomini di ripudiare istantaneamente la moglie pronunciando tre volte la parola talaq , cioè "divorzio". Da almeno un decennio erano in corso campagne di protesta e battaglie legali da parte di associazioni laiche e femminili, nonché singole donne vittime di tale usanza che, tra l’altro, sottrae gli uomini all’obbligo del sostentamento della moglie ripudiata e dei figli, previsto invece dalla legge civile nazionale.
La CS di Delhi, composta da giudici appartenenti a ciascuna delle principali confessioni dell'India (induismo, cristianesimo, islam, sikhismo e zoroastrianismo) ha finalmente sentenziato a maggioranza ieri che il triplo talaq è inammissibile in quanto “non è parte integrante della pratica religiosa e viola la morale costituzionale" ed è "manifestamente arbitrario consentire a un marito di rompere un matrimonio per capriccio".
La pratica del triplo talaq (già bandita in Pakistan, Bangladesh e in gran parte del mondo islamico) ha potuto persistere in India perché protetta dal comune timore delle comunità musulmana, indù e cristiana di indebolire i privilegi legati alla “religious personal law”, cioè la legislazione basata sulla tradizione religiosa in materia di matrimonio, divorzio, eredità e adozione.
La sentenza è stata salutata come una vittoria del movimento laico e delle donne e come una giornata storica per i 90 milioni di donne indiane musulmane, delle quali almeno una su dieci è stata vittima di questa pratica.
Ma anche come un compromesso: i giudici infatti si sono limitati a condannare la pratica del triplo talaq senza interferire con il resto della “personal law” che, in nome della preservazione delle usanze religiose, impedisce in India una codificazione civile uniforme.
Già le organizzazioni laiche hanno preparato un disegno di legge in materia di divorzio per garantire la parità di diritti ai 90 milioni di donne musulmane, delle quali almeno una su dieci è stata vittima sia del “triplo talaq” che degli abusi connessi col “nikah halala”, cioè il matrimonio obbligato per la donna ripudiata che volesse ricongiungere col primo marito. (A.D.)
“Innanzitutto la Federazione Nazionale delle Donne Indiane (NFIW) si congratula con tutte le donne e gli uomini che si sono opposti alla pratica barbara del “talaq” istantaneo e del "halala" ad esso connesso (per il ricongiungimento dopo il “triplo talaq”). L’odierna sentenza della Corte Suprema è un passo avanti cruciale verso l'uguaglianza delle donne e la giustizia, sancite dalla Costituzione.
In quanto organizzazione che esige una legge o delle modifiche per tutte le “leggi personali religiose”, la NFIW accoglie favorevolmente la sentenza della Corte Suprema secondo cui il triplo talaq è incostituzionale, come primo passo verso il riconoscimento che tutte le “leggi personali religiose” negano la giustizia e sono discriminatorie verso le donne. La NFIW saluta anche il fatto che si sia chiesto al Governo Centrale di promulgare una legge contro il triplo talaq entro sei mesi.
La NFIW è invece delusa dal fatto che la Corte Suprema non abbia menzionato il diritto al divorzio delle donne musulmane, che ha una procedura difficile e molto lunga. La procedura dovrebbe essere uguale a quella degli uomini
Chiediamo che il governo centrale, invece di limitarsi a considerare una sola comunità, utilizzi questa opportunità per porre fine all'ingiustizia e alla discriminazione insite in tutte le “leggi personali religiose” nei confronti delle donne.
Il governo indiano deve garantire tutti i diritti, compreso quello al sostentamento, ad ogni donna divorziata di qualsiasi religione. Noi chiediamo che sia garantita alle donne che sono state vittime di triplo talaq negli anni recenti e che devono affrontare ogni sorta di difficoltà, la possibilità di accedere alla corte per avere giustizia
La NFIW chiede che il governo centrale avvii consultazioni ad ampio spettro con tutti i soggetti interessati, incluse le organizzazioni delle donne.


RESPONSE of NFIW on SC verdict on Triple Talaq,
First of all the National Federation of Indian Women congratulates all those women and men who stood against the barbaric practice of instant triple talaq and the practice of “ halala” to reunite with the husband after the proclamation of instant talaq . Today’s SC verdict is a crucial step towards women’s equality and justice as enshrined in the Constitution.
As an organisation demanding codification or amendments in all religious personal Laws, NFIW welcomes the Hon’ble SC’s position that triples talaq is unconstitutional. It is recognition that all Religious Personal Laws denies justice and are discriminatory towards women. NFIW also welcomes the fact that it has asked the Central Govt to make a law against triple talaq within 6 months.
NFIW is disappointed to the fact that the Hon’ble SC has not said anything about the Muslim women’s right to divorce which is very difficult and a very long drawn process. The process should be as same as for men
We demand that the Central Govt that instead of limiting and targeting one community, use this opportunity to put an end to the injustice and discrimination involved in all religious personal laws against women.
The Union govt will have to ensure all rights including maintenance to every divorced woman in all religion. We demand to ensure a window for women who have been victims of triple talaq in recent years and already suffering all sorts of difficulties, to approach the court for justice
NFIW demands that the Central government should initiate wide range consultations with all stake holders including women organisations.

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