04/08/17

VENEZUELA/Costituente

Cronaca di una giornata di voto popolare 





By Berta Joubert-Ceci posted on August 1, 2017
(trad.@awmr.italia)

Domenica 30 luglio, il suono della sveglia al mattino presto ha dato il via alla giornata del voto per l'elezione dei/delle delegati / e alla Assemblea Costituente che si assumeranno la grande responsabilità di rappresentare il popolo nella modifica della vigente Costituzione Bolivariana creata nel 1999 sotto la guida del defunto presidente Hugo Chávez.
l popolo chavista e bolivariano è sceso dai cerros, ha guadato fiumi, ha percorso strade di montagna, a piedi o in bicicletta, superando ogni ostacolo frapposto dall'opposizione fascista, deciso a recarsi a votare per la Costituente.

Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) e gli organismi statali competenti avevano istituito migliaia di seggi elettorali in tutto il paese, tra cui anche i siti di emergenza per gli/le elettori/trici che non potevano esprimere il loro voto nella loro località a causa di interruzioni di strade e anche chiusure dei seggi elettorali da parte della controrivoluzione. In effetti, alcuni siti non si son potuti aprire in quartieri dominati da amministrazioni - sindaci e governatori – dell’opposizione. Il più grande centro di emergenza a Caracas è stato il Poligono, dove sono arrivati migliaia di elettori che eroicamente hanno sfidato la violenza controrivoluzionaria e sono riusciti ad esprimere il proprio voto.

Al momento della stesura di questo articolo, i seggi sono ancora aperti, quindi dovremo evitare di menzionare il numero di elettori. Tuttavia, attraverso varie trasmissioni televisive e social network, è possibile percepire l'enorme entusiasmo della gente e vedere le lunghissime file che garantiscono l'ampia partecipazione popolare.


Grazie a questo cyberspazio, Workers World-Mundo Obrero è stato in grado di parlare direttamente con voci che comunicano questo entusiasmo. Jacobo Torres, candidato alla Costituente per la componente dei lavoratori ha detto a WW-MO: "La gente ha vinto il terrore e ha confidato nella pace; il 31 luglio vedrà una bella alba bolivariana, antimperialista e profondamente chavista!"

La compagna Yosmary Guevara, portavoce nazionale di UNAMUJER e coordinatrice della Fuerza Bolivariana de Mujeres ha commentato così la presenza delle donne rivoluzionarie: "Oggi è un giorno glorioso, in cui l'amore della popolazione si è riversato nelle strade ... E’ il momento del popolo, è l’ora di difendere l'eredità del comandante Chavez. Noi non vogliamo più violenza. No al fascismo, non al terrorismo arruolato dall'impero. Le donne patriote chaviste, anti-imperialiste e profondamente femministe, sono in lotta permanente  alla testa del nostro eroico popolo".

E un giovane cittadino della strada, Javier Ochoa da Yaracuy, ha riassunto ciò che altri milioni pensano: "Il Venezuela non si arrende; oggi più che mai è in lotta per rivendicare la dignità di un popolo che dice No al cedimento e Sì alla pace. Il Venezuela continua ad essere  un esempio di lotta nella regione, per i popoli consapevoli di tutto il mondo".

La Costituente, potere popolare
In generale, un'Assemblea Costituente  è un meccanismo politico  pacifico e democratico elementare per risolvere intense crisi politiche, di modifica della Magna Carta in direzione del miglioramento della società. Nel caso del Venezuela, questa crisi è dovuta agli attacchi terroristici quotidiani da parte della destra fascista - la parte più estrema della opposizione di destra al governo bolivariano - che ha cercato di rovesciare il governo dal 1° aprile seminando nel paese la morte, la distruzione e la crisi economica.

Con l'articolo 348 della vigente Costituzione, che sancisce il diritto del Potere Esecutivo di convocare una Assemblea Costituente, il presidente Nicolás Maduro l’ha convocata il 1 ° maggio, in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori.

L'aspetto più significativo di questa azione è che qui il presidente ha convocato il potere del popolo sovrano, che d'ora in poi disegnerà il futuro della rivoluzione. Il popolo al potere! Ciò è estremamente importante. Non è una legge imposta dall'alto, né solo un rimedio alla crisi. È la ricerca di una profonda trasformazione delle basi della rivoluzione. Dalle basi economiche finora fondate sulle rendite petrolifere, alla trasformazione delle strutture statali. Questa è l'importanza cruciale dello sviluppo di questa Costituente. Questo è ciò che è in gioco.

Inoltre, lo scopo dell’Assemblea Costituente  è, oltre a ricercare la pace per il popolo contro gli attacchi fascisti, garantire anche le conquiste della rivoluzione bolivariana, elevare a livello costituzionale le Missioni ed ampliare il sistema di giustizia per sradicare l'impunità dei crimini contro le persone e contro il paese in generale: per esempio, la corruzione, il contrabbando, la speculazione, il narcotraffico, ecc.
Crimini che l’oligarchia di destra ha commesso contro la popolazione povera. Dal furto di dollari a prezzi preferenziali per l’importazione di prodotti essenziali, fino all’accaparramento di alimenti, medicine e altre merci per provocare la penuria  e creare un clima di esasperazione tra le masse, con la speranza che ciò spinga la popolazione a ribellarsi contro il governo bolivariano.
Grazie al voto universale, diretto, segreto e volontario, queste votazioni eleggeranno 364 candidate/i a rappresentare i territori del paese e 173 per settori sociali differenti.  Che sono: lavoratrici e lavoratori; studenti, persone con disabilità, popolazioni indigene, pensionati e pensionate, imprenditori e imprenditrici, comuni e consigli comunali. Questa divisione in settori è una grande novità e assicura il coinvolgimento degli interessi di ciascuno di questi gruppi.

L’agenda imperialista
Ma la destra controrivoluzionaria non agisce da sola, bensì al servizio del suo vero padrone,  l’imperialismo statunitense che dalla salita di Chavez al potere ha tentato – senza riuscirci – di capovolgere il processo bolivariano. Basta solo ricordare il tentato golpe del 2002 e, davanti al suo fallimento, il sabotaggio petroliero del 2003.
Sono  anche risaputi gli esborsi di enormi somme di denaro con cui il governo statunitense, attraverso il Dipartimento di Stato e le sue agenzie fautrici di destabilizzazione nel continente con la NED e l’USAID, foraggiano le organizzazioni venezuelane di opposizione. Un lungo elenco di azioni politiche ostili del governo Usa nei riguardi del Venezuela ha ontrassegnato tutte le amministrazioni statunitensi, tanto repubblicane quanto democratiche.
Dal governo di Obama si sono venute intensificando le ostilità, arrivando ora al tentativo di intervento massiccio, comprese le minacce militari, contro la rivoluzione bolivariana.
Figure chiave dell’opposizione si sono incontrate con Trump e altri politici degli Usa con il proposito di aumentare gli sforzi per abbattere il presidente Maduro.  Perfino la destra venezuelana residente negli Usa chiede pubblicamente e scopertamente l’intervento armato statunitense.
Ciò ha dato i suoi frutti da aprile, quando la controrivoluzione ha intensificato i suoi attacchi, che da allora sono diventati quotidiani, con incendi di edifici, distruzione di proprietà statali dove si forniscono servizi pubblici come i centri materno-infantili; con le  guarimbas, con gli ostacoli al libero transito, gli attacchi a polizia e guardia nazionale bolivariana e perfino con l’uccisione di persone percepite come chaviste, facendole sparire e alcune bruciandole vive – un macabro e crudele richiamo al loro carattere razzista e fascista che ricorda il KKK degli Stati Uniti del sud.
Ora, all’ordine del giorno è isolare il Venezuela accusandolo di essere antidemocratico per aver convocato l’Assemblea Costituente. Trump ha minacciato apertamente il governo bolivariano di imporre gravi sanzioni economiche se si fosse convocata l’Assemblea Costituente; oltre ad imporre sanzioni a 13 alti funzionari del governo, militari e del PDVSA.
La CIA ha inoltre annunciato che stava lavorando unitamente con i governi di Messico e Colombia in questa campagna contro il Venezuela. Anche Panama e Perù fanno parte di questa alleanza ostile. La campagna mediatica di disinformazione a livello internazionale, capeggiata dagli Usa, occulta la vera faccia terrorista e assassina dell’opposizione venezuelana, e nello stesso tempo nasconde la realtà fortemente democratica del popolo chavista e della sua scelta sovrana di una Costituente.
Il risultato di una Costituente che difenda il pieno diritto alla sovranità popolare, alla sua difesa delle ricchezze della nazione perché siano utilizzate a favore del benessere della maggioranza e non per arricchire le transnazionali, insieme alla possibilità che si stabilisca una base realmente socialista, sono un rischio che Exxon, Wall Street e le sue corporazioni non sono disposte a correre.
Per questo il governo Usa utilizza i suoi strumenti  nella regione, sia dentro che fuori del Venezuela, oltre a tutte le organizzazioni a livello internazionale che rispondano agli interessi yanqui, come l’infame Organizzazione degli Stati Americani, attraverso il suo portavoce di destra Luis Almagro.
Anche mezzi come la sospensione dei voli verso il Venezuela sono stati imposti. Senza preavviso, le linee Avianca di Colombia e Delta degli Usa hanno lasciato centinaia di passeggeri a terra nell’aeroporto di Caracas lo scorso 26 luglio sospendendo le operazioni.
Ma le sanzioni statunitensi non finiscono in Venezuela. Il 27 luglio la Commissione affari esteri della Camera dei Rappresentanti ha approvato il cosiddetto “Acta Nica” con cui impone sanzioni al Nicaragua per aver sostenuto il governo venezuelano.

Appoggio internazionale popolare
Tuttavia la convocazione dell’Assemblea Costituente ha suscitato un grande moto di solidarietà tra i popoli rivoluzionari. Compresi i governi dei paesi dei Caraibi che, per quanto piccoli in termini geografici, hanno dimostrato il loro gigantesco valore in termini di dignità difendendo la sovranità venezuelana e opponendosi alle manovre interventiste imperialiste.
La difesa dell’autodeterminazione del popolo bolivariano da parte dei movimenti popolari, soprattutto in America Latina, è stata realmente un successo. Sono stati indetti sit in, forum, manifestazioni, si sono tenute trasmissioni radiotelevisive. Le reti sociali sono piene di messaggi ed espressioni di solidarietà.
Tutti questi movimenti hanno rimarcato la rilevanza della Rivoluzione bolivariana come esempio di risveglio dei popoli. E con la crescente minaccia del capitalismo nella sua fase di decadenza, ma non per questo meno virulento, che cerca di recuperare le perdite causate dalle conquiste dei movimenti sociali, essi guardano alla Costituente e alla rivoluzione bolivariana come al trionfo oppure – nell’ipotesi peggiore – al fallimento dei movimenti popolari. E per questo sentono sulla propria pelle gli attacchi interventisti del capitale globale.

Sì alla Costituente! Viva la rivoluzione bolivariana e la solidarietà internazionale!

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