23/03/18

Migranti/WILPF Italia

 Solidarietà  con Proactiva Open Arms


Comunicato di WILPF ItaliaAncora una volta la procura di Catania attacca il lavoro delle organizzazioni umanitarie con il pretesto del traffico di esseri umani, ma la magistratura (e i governi della UE) dovrebbe sapere fin troppo bene che il traffico nasce quando c’è repressione. Curiosamente, si invoca ipocritamente quest’argomento per legalizzare le droghe o la prostituzione, ma nessuno se lo ricorda mai quando si tratta dell’attività più naturale del mondo: spostarsi quando la vita nel proprio paese di origine diventa impossibile.
Da anni ormai abbiamo sotto gli occhi quel che interessa davvero alla “Fortezza Europa”: impedire l’entrata dei migranti, in un’escalation continua di inumanità e di violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani più elementari. Abbiamo visto sottoscrivere accordi con paesi noti per la loro mancanza di rispetto dei diritti umani, come la Turchia e la Libia, al preciso scopo di tenere lontani migranti e rifugiati. Abbiamo visto il governo italiano mandare una missione militare in Niger per questo stesso motivo. Oggi non sarebbe più di “ buon gusto “ costruire lager in qualche paese dell’Europa occidentale, ma è quello che si chiede di fare ad alcuni paesi, pagandoli perché facciano il lavoro sporco, e si chiudono gli occhi quando se ne costruiscono in Ungheria, o quando volontari neofascisti armati fino ai denti pattugliano le frontiere dei paesi balcanici per dare la caccia ai rifugiati e a chi cerca di aiutarli. Oppure si lasciano morire i rifugiati siriani di freddo e di stenti alle porte dell’Europa, o si abbandonano a se stessi i rifugiati della “giungla” di Calais, probabilmente sperando che le intemperie ne tolgano un po’ di mezzo. Anche “ lasciar morire” è genocidio, ed è quello che la UE sta facendo.
In questa violazione sistematica delle leggi e dei principi più elementari di umanità, chi fa scandalo e finisce indagato e processato è chi aiuta i migranti a sopravvivere o a ricongiungersi ai loro familiari: tre volontari indagati a Ventimiglia per aver dato da mangiare a migranti, le ONG che soccorrono i disperati in mare indagate per presunti legami con i trafficanti (a tuttoggi non provati), una guida alpina francese indagata per aver soccorso una donna nigeriana incinta di otto mesi a 1900 metri d’altezza in mezzo alla neve…….
In questo caso si accusa la ONG Proactiva Open Arms di non aver riconsegnato i migranti alle autorità libiche, dato che l’accordo firmato con la UE la renderebbe automaticamente un paese sicuro, nonostante le notizie che continuano ad arrivare di detenzione dei migranti in condizioni inumane e addirittura di traffico di schiavi. Proactiva Open Arms ha fatto quello che doveva fare: cercare una destinazione sicura per le persone che aveva salvato.
Noi di Women's Inernational League  for Peace and Freedom Italia assistiamo con preoccupazione alla crescente ondata di criminalizzazione di chi salva vite umane e di razzismo istituzionalizzato e chiediamo che sia posto fine al sequestro della nave di Proactiva Open Arms e le sia permesso di riprendere la sua attività a beneficio di chi cerca una vita migliore in condizioni sempre più disperate.


trad. es.
Comunicado de solidaridad con Proactiva Open ArmsUna vez más, la Fiscalía de Catania ataca la labor de las organizaciones humanitarias con el pretexto del tráfico de personas, pero la judicatura (y los gobiernos de la UE) debería de saber de sobra que el tráfico nace cuando hay represión. Curiosamente, se invoca hipócritamente este argumento para legalizar las drogas o la prostitución, pero nadie lo recuerda nunca cuando se trata de la actividad más natural del mundo: desplazarse cuando la vida en el país de origen se vuelve imposible.
Desde hace años ya podemos ver lo que le interesa de verdad a la “Fortaleza Europa”: impedir la entrada de los migrantes, en una escalada continua de inhumanidad y violaciones del derecho internacional y los derechos humanos básicos. Hemos visto suscribir convenios con países famosos por su falta de respeto de los derechos humanos, como Turquía y Libia, con el objetivo preciso de mantener lejanos a migrantes y refugiados. Hemos visto al gobierno italiano enviar una misión militar a Niger con este mismo objetivo. Hoy ya no sería de “buen gusto“ construir campos de concentración en algún país de Europa occidental, pero es lo que se les pide a algunos de estos países, pagándolos para que hagan el trabajo sucio, y se cierran los ojos cuando se construyen en Hungría, o cuando voluntarios neofascistas armados hasta los dientes patrullan las fronteras de los países balcánicos a la caza de los refugiados y de quienes intentan ayudarles. O se dejan morir los refugiados sirios de frío y penurias a las puertas de Europa, o se abandonan los refugiados de la “jungla” de Calais, probablemente esperando que la intemperie quite a algunos de encima. Dejar morir también es genocidio, y es lo que la UE está haciendo.
En esta violación sistemática de las leyes y los principios más básicos de humanidad, quienes escandalizan y terminan investigados e imputados son quienes ayudan a los migrantes a sobrevivir o a reunirse con sus familiares: tres voluntarios investigados en Ventimiglia por darles de comer a migrantes, las ONG que socorren a los desesperados en la mar investigadas por supuestas vinculaciones con los traficantes (a día de hoy no probadas), un guía alpino francés investigado por socorrer a una mujer nigeriana embarazada de ocho meses a 1900 metros de altura en medio de la nieve…….
En este caso se acusa a la ONG Proactiva Open Arms de no haber entregado a los migrantes a las autoridades libias, ya que el convenio firmado con la UE la haría automáticamente un país seguro, a pesar de las noticias, que siguen llegando, de detención de los migrantes en condiciones infrahumanas, e incluso de tráfico de esclavos. Proactiva Open Arms hizo lo que debía hacer: buscar un destino seguro para las personas que había rescatado.
Nosotras de WILPF Italia vemos con preocupación la creciente oleada de criminalización de quienes salvan vidas humanas y de racismo institucionalizado, y pedimos que se termine el secuestro del buque de Proactiva Open Arms y se le permita retomar su actividad a favor de quienes buscan una vida mejor en condiciones cada vez más desesperadas.

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