06/02/20

Palestina/Israele: lo schiaffo del secolo

La Soluzione Finale di Trump e Netanyahu in 32 punti

di Nazanin Armanian *


Il cosiddetto "Accordo del secolo" sulla Palestina proposto da Trump e Netanyahu, che disegna una caricatura di "stato palestinese", è morto 10 secondi dopo essere nato: la parte palestinese, che avrebbe dovuto sottoscriverlo perché fosse realizzato, ma non è stata nemmeno consultata, lo ha gettato nel bidone della spazzatura della storia.






"Dimmi cosa presumi e ti dirò di cosa hai bisogno", dice l’adagio spagnolo.  Anche le forze progressiste israeliane, come il Partito Comunista e Bat Shalom, un'organizzazione che si batte per i diritti umani, hanno respinto lo "schiaffo del secolo", come l’ha definito Mahmoud Abbas.
1.      Il 28 gennaio 2020, lo stesso giorno in cui Netanyahu è stato incriminato per frode e corruzione dalla procura generale israeliana, e Trump preparava la sua difesa davanti al Senato dall’accusa di abuso di potere ed estorsione nei confronti del presidente di un paese alleato, i due insieme hanno lanciato il loro piano di attacco a mano armata contro una nazione storica, quella palestinese, allo scopo di sequestrarla, umiliarla, eliminarla, e per distogliere come per caso l'attenzione pubblica dalla loro situazione personale. Il giorno prima, entrambi avevano cercato di monopolizzare il 73 ° anniversario della Liberazione da parte dell’Armata Rossa, di Auschwitz, il lager in cui centinaia di migliaia di ebrei, comunisti, socialisti, massoni, zingari, omosessuali, senzatetto, disabili, tra tanti altri considerati «subumani» dai nazisti, furono sterminati.
2.      Ecco perché quando Trump lo ha definito l'accordo «win-win», non si riferiva a palestinesi e israeliani: intendeva dire «vinco io - vince Netanyahu»!
3.      Ora, la domanda da un milione di dollari è: a chi giova, in questo momento, proporre un piano ai palestinesi, sapendo che non solo lo avrebbero rifiutato, ma che avrebbe appiccato il fuoco alla loro rabbia accumulata in decenni di ingiustizia e umiliazione?

Ecco il piano orwelliano di Trumpyahu:
·         Per cominciare, elimina la struttura tradizionale dei negoziati che contemplava l'esistenza di due stati, con il controllo della maggior parte della Cisgiordania e della Striscia di Gaza ai palestinesi e il ritiro di Israele entro i confini riconosciuti dalle Nazioni Unite.
·         Consente l'occupazione permanente dei territori palestinesi; contrariamente ai precedenti piani di pace, questo non propone affatto la fine dell'occupazione militare israeliana in Cisgiordania: al contrario, ne estende il controllo sulla totalità della sua geografia.
·         È un passo importante verso il Grande Israele: a) che si annetterà circa il 30% dei territori fertili palestinesi della Cisgiordania, e b) non solo legalizzerà circa 140 insediamenti illegali costruiti su terre palestinesi e occupati da circa 600mila ebrei invece di smantellarli, ma li sottometterà alla sovranità israeliana. Il piano promette di congelare ulteriori costruzioni per quattro anni per continuare a negoziare (non si sa cosa) con i palestinesi e nel caso in cui essi rifiutino di sottomettersi, Israele annetterà ciò che resta della Palestina. Trump ha fatto un accordo simile con la Turchia in Siria: le cede parte del territorio siriano per crearvi insediamenti dove ospitare i rifugiati arabo-siriani trasformandoli in uno scudo contro i "terroristi curdi".

·         Stabilisce la farsa di uno "Stato palestinese", la somma di ghetti scollegati e di «riserve» nello stile dei bantustan sudafricani - come una delle implicazioni dell'istituzione della Repubblica Ebraica di Israele - senza frontiere esterne, all'interno di Israele e da esso sorvegliato.
·         Stabilisce un controllo assoluto sulla sicurezza della Cisgiordania e della Striscia di Gaza e si appropria del cielo, delle coste e delle acque territoriali palestinesi (ovviamente, delle sue risorse di gas nel Mediterraneo).
·         Disarma la Palestina, vietando al suo "Stato" di avere un esercito o forze paramilitari (Trumpyahu non sa in che cosa consista uno stato!).
·         Lo "Stato palestinese" non avrà confini con un altro paese, ad eccezione dei 12 chilometri di terra che lo uniranno all'Egitto, mentre l'esercito israeliano occuperà il confine orientale della Cisgiordania con la Giordania, per cui i palestinesi per andare in quel paese dovranno attraversare il Territorio israeliano.
·         Proibisce ai palestinesi di formare alleanze o aderire ad organizzazioni internazionali senza il permesso di Israele.

·         Israele assumerà il controllo totale di Gerusalemme, sebbene in una delle contraddizioni del testo (a causa della fretta) si preveda di consentire che la Palestina stabilisca la sua capitale nelle periferie di Gerusalemme est (Kafr Aqab e Abu Dis).
·         Propone insediamenti palestinesi nel deserto del Negev, al confine con l'Egitto, che saranno collegati dalla strada a Gaza, e questa striscia a sua volta comunicherà con la Cisgiordania palestinese attraverso un tunnel di 90 chilometri, che non sarà mai costruito.
·         Abolisce lo status di "rifugiato palestinese" e pone un vincolo al diritto al ritorno degli espulsi, soprattutto in Giordania e in Libano.
·         Elimina l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) che opera dal 1950. Gli Stati Uniti già nel 2018 hanno tagliato tutti i loro fondi ai programmi UNRWA, lasciando migliaia di palestinesi senza lavoro e pane.
·         Israele militarizzerà le zone tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo.
·         Ai palestinesi non verrà concesso il controllo di Haram al-Sharif (Monte del Tempio), ora amministrato dalla Giordania.
·         Israele ottiene di calpestare il diritto internazionale consensuale che prevede che: 1) una potenza occupante non può trasferire i suoi cittadini nelle terre occupate, 2) uno Stato non può mantenere il territorio conquistato in guerra.
·         Lo Stato ebraico beneficia dei vantaggi del controllo sul popolo palestinese senza accettare la responsabilità di tutelarne i diritti.

Gli obiettivi del piano

·         Istigare a una nuova Intifada per poi giustificare l'occupazione militare lampo della Valle del Giordano o di altre parti della Cisgiordania.
·         La necessità di Netanyahu di essere rieletto (anche se significherà commettere altri crimini di guerra, mentre i precedenti sono già indagati dalla procura della Corte dell'Aia) nelle elezioni del 2 marzo per ottenere l'immunità, salvandosi dalla prigione. E per raggiungere questo obiettivo, dopo due falliti tentativi di formare un governo, deve attrarre il voto di circa 300mila elettori indecisi di destra, che voterebbero per la coalizione Bianco-Azzurra dell'ex generale Benny Gantz, se non riuscirà a mantiene la promessa di annettere la Cisgiordania. Gantz non si aspettava questa mossa da Netanyahu, il che aumenta le sue possibilità di successo.
·         Trump cerca anche l’appoggio elettorale e finanziario degli evangelici sionisti - che credono che Dio abbia donato la terra di Israele al popolo ebraico e che San Trump sia stato designato dall'Onnipotente - per vincere le elezioni presidenziali a novembre.
·         Annullare gli Accordi di Oslo e stabilire un nuovo quadro di accordi per il conflitto, impedendo ai futuri presidenti degli Stati Uniti di cambiare il progetto.
·         Mantenere il ruolo degli Stati Uniti come unico arbitro dei conflitti internazionali e quindi recuperare l'unilateralismo perduto e (per inciso) annullare le Nazioni Unite.
·         Cancellare "la causa palestinese" dall'agenda internazionale, facilitare la normalizzazione delle relazioni tra Tel Aviv e gli stati arabi, cosa che rafforzerà i legami per combattere contro il nemico comune, l'Iran, dimostrando fino a che punto queste non siano affatto guerre di religione.
·         È possibile che Trump - il buffone più pericoloso della politica mondiale, che viene spinto dall'industria militare e da Israele a una grande guerra contro l'Iran -  stia sacrificando i palestinesi sull'altare di Israele in modo che smetta di spingerlo a lanciare un'aggressione militare contro l'Iran.
·         Dare un prezzo alle aspirazioni palestinesi: riceverebbero (dalla tasca degli sceicchi arabi traditori) circa 50mila milioni di dollari da investire nel loro "Stato palestinese", in cambio della rinuncia ai loro diritti: è tipico di questo tipo di mercanti mediocri pensare che tutti e tutto abbiano un prezzo.
·         Tel Aviv ha fretta di liquidare la "Questione iraniana" e la "Causa palestinese" prima delle elezioni statunitensi, per paura che Trump non venga rieletto. I democratici avrebbero un'altra politica per entrambi i casi. Uccidere Gahsem Soleimani ha avuto lo scopo di trascinare l'Iran in una guerra, lo stesso obiettivo che sta dietro il lancio di questo accordo. In questo modo Israele (e non la Russia!) interferisce apertamente in delle elezioni straniere. Le forze filo-israeliane spendono milioni di dollari per far fronte all'influenza dei politici statunitensi (così come la National Rifle Association, l'industria petrolifera, ecc.) in modo da dare priorità agli interessi del piccolo stato rispetto a quelli della loro stessa superpotenza. Nel 2018 hanno investito circa 5 milioni di dollari nelle confische. Si può immaginare che l'estrema destra religiosa marocchina, ad esempio, paghi la campagna elettorale di persone affini in Spagna?
·         L'Accordo del secolo rimarrà carta straccia se: 1) Netanyahu non riesce a formare un governo, 2) Trump viene espulso dal potere.

 ...e alcune sue conseguenze

·         Fornisce alle grandi potenze un pericoloso precedente per imporre la loro volontà alle nazioni deboli, senza nemmeno rispettare le forme.
·         Offre a Trump la possibilità di essere candidato al Nobel per la Pace, anche se questo presidente sarà probabilmente ricordato dalla storia come quello che ha trascinato Israele in una guerra dalle conseguenze inimmaginabili.
·         Israele, l'unico apparente vincitore delle guerre in Medio Oriente (che, grazie allo zio Sam è riuscito a ridurre in cenere i suoi rivali arabi - Iran, Libia e Siria – e a vedere come l'Iran viene strangolato, è scatenato: però, non conosce la Logica dei Vasi Comunicanti.

(trad. A.D.)

*Nazanín Armanian è pubblicista e studiosa iraniana. Residente a Barcellona dal 1983, è editorialista del quotidiano digitale @Público.es di Madrid. Fonte:  http://www.nazanin.es/ 

Nessun commento:

Posta un commento