26/02/22

Guerra e pace / Fermare la guerra è il primo dovere

 


Cessare di uccidere. Salvare le vite. Prendersi cura del mondo 


di Peppe Sini, "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

La prima cosa da fare contro la guerra è chiedere l'immediato "cessate il fuoco", chiedere che si cessi immediatamente di uccidere. Salvare le vite è il primo dovere.

E per chiedere il "cessate il fuoco" occorre manifestare nelle piazze di tutto il mondo, poiché siamo una sola umana famiglia in quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanità, ed ogni vittima di ogni guerra, ogni vittima di ogni strage, ogni vittima di ogni uccisione è un nostro fratello, una nostra sorella.

Ma è evidente che fare questa richiesta, preliminare e indispensabile, non basta.


La seconda cosa da fare contro la guerra è iniziare noi qui a contrastare la guerra nell'unico modo in cui è possibile contrastare veramente la guerra: con il disarmo, con la smilitarizzazione, con la scelta concreta e coerente della nonviolenza.

E poiché non si può chiedere il disarmo altrui se non si comincia col proprio, non si può chiedere la smilitarizzazione altrui se non si comincia con la propria, non si può chiedere ad altri di scegliere la nonviolenza se non si comincia noi stessi ad agire contro la violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza, allora occorre che cominciamo noi a disarmare, cominciamo noi a smilitarizzare, cominciamo noi ad abbracciare la nonviolenza che nella situazione presente del mondo è l'unica - l'unica - risorsa che resta all'umanità per salvare se stessa ed il mondo vivente dalla catastrofe.

E per essere chiari ed espliciti.

1. Occorre sciogliere immediatamente la Nato che è un'organizzazione terrorista e stragista che minaccia l'umanità intera e sta portando il mondo al disastro; sciogliere la Nato e processarne i vertici per crimini contro l'umanità è il primo indispensabile passo per fermare le guerre in corso - non solo in Europa ma ovunque nel mondo - e costruire la pace.

La Nato impedisce una politica di pace, di sicurezza e di solidarietà europea, essendo asservita agli interessi statunitensi che confliggono flagrantemente con quelli europei (en passant: la Russia è parte dell'Europa, gli Usa no).

La Nato è in contrasto con l'impegno di pace sancito da tutte le Costituzioni democratiche (in primis quella italiana). L'esistenza e l'azione della Nato in questi ultimi trent'anni sono state una costante spinta alla guerra, al riarmo, alla promozione della sopraffazione e della violenza.

2. Occorre dare seguito all'impegno sancito dall'Onu di proibire tutte le armi nucleari. L'Italia ospita armi nucleari americane? Deve imporne lo smantellamento e la distruzione. L'Italia fa parte dell'Unione Europea e nell'Unione Europea vi sono paesi con armamento nucleare? L'Italia deve battersi per il loro smantellamento e la loro distruzione.

Le armi nucleari minacciano la distruzione dell'umanità intera, chiunque lo sa. È diritto e dovere di ogni essere umano, di ogni umano consorzio ed ordinamento giuridico sostenere l'impegno deliberato dall'Onu di proibire tutte le armi nucleari. Si smantellino tutti gli arsenali atomici, si garantisca un futuro all'umanità.

3. Sono oltre trent'anni che l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana viene sistematicamente violato da governi e parlamenti proni alla guerra, alla sua logica, ai suoi strumenti, ai suoi apparati; e tanti esseri umani - e tra essi tanti soldati italiani - sono morti in tante parti del mondo per questo. È semplicemente mostruoso.

L'Italia torni finalmente all'integrale rispetto dell'articolo 11 della sua carta costituzionale, della sua legge fondamentale, che testualmente, esplicitamente, inequivocabilmente "ripudia la guerra".

4. Si sperperano risorse ingentissime per le spese militari, mentre la popolazione si impoverisce, mentre sarebbe necessario usare delle risorse del pubblico erario per aiutare chi è più in difficoltà.

Si inizi dunque una drastica e progressiva riduzione delle spese militari del nostro paese; è infame spendere tanti pubblici denari per strutture e pratiche finalizzate alla guerra e quindi all'uccidere gli esseri umani; è infame spendere tanti pubblici denari per le armi in cui scopo è uccidere gli esseri umani; è infame far prevalere la volontà di uccidere sulla volontà di vivere. Salvare le vite è il primo dovere.

5. Nonostante il nostro ordinamento abbia da tempo riconosciuta de jure la "difesa civile non armata e nonviolenta", de facto ancora non è iniziata la necessaria e urgentissima transizione dalla difesa armata alla difesa civile non armata e nonviolenta, quella "difesa popolare nonviolenta" che tutti gli studiosi seri ed onesti - e tutte le esperienze storiche fondamentali dell'ultimo secolo - indicano come necessità assoluta ed improcrastinabile per la salvezza dell'umanità.

È l'ora di avviare la difesa popolare nonviolenta se vogliamo impedire la distruzione dell'umanità e l'irreversibile devastazione del mondo vivente.

Cessare di uccidere. Salvare le vite. È il primo dovere.

Viterbo, 25 febbraio 2022




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