28/02/22

Lettera dall’Ucraina / Viviamo in tempi duri che richiedono coraggio per promuovere la pace

 


di Yurii Sheliazhenko, Kiev (Ucraina) 27 febbraio 2022

https://worldbeyondwar.org/putin-and-zelenskyy-talk-to-each-other/

Quando nazioni vicine con storie intrecciate iniziano a opprimersi, distruggersi e uccidersi a vicenda anno dopo anno, sul proprio territorio o invadendo il territorio del vicino...

Quando pubblichi su facebook che la Carta delle Nazioni Unite richiede una risoluzione pacifica di tutte le controversie e che quindi il presidente della Russia Putin e il presidente dell’Ucraina Zelenskyy devono cessare il fuoco e avviare colloqui di pace, e i commenti traboccano immediatamente di oscenità e condanne...

Quando viene proclamata la legge marziale e la mobilitazione totale, e vengono distribuiti fucili a migliaia di soldati in città appena reclutati, e diventano di gran moda su facebook i selfie con il fucile, e nessuno sa chi e perché qualcuno si è messo improvvisamente a sparare per strada...

Quando anche dei civili in un condominio si preparano ad affrontare un nemico con bombe molotov, come raccomandano i militari, e rimuovono dalla loro chat Viber un vicino percepito come traditore per aver esortato le persone a fare attenzione, a non incendiare la casa comune e a non consentire ai militari di usare i civili come scudi umani...

Quando i rumori lontani delle raffiche dalle finestre si mescolano nella mente con messaggi di morte e distruzione, odio, sfiducia, panico e chiamate alle armi, e altro spargimento di sangue per la sovranità...

...è un'ora buia per l'umanità cui dobbiamo sopravvivere, da superare, per impedire che accada di nuovo.


Il Movimento ucraino per la pace condanna tutte le azioni militari della Russia e dell'Ucraina nel contesto dell'attuale conflitto. Condanniamo la mobilitazione e l'escalation militare dentro e fuori l'Ucraina, comprese le minacce di guerra nucleare. Chiediamo ai leader degli stati e delle forze militari di fare un passo indietro e di sedere al tavolo dei negoziati. La pace in Ucraina e nel mondo intero può essere raggiunta solo in modo non violento. La guerra è un crimine contro l'umanità. Pertanto, siamo determinati a non sostenere alcun tipo di guerra e a lottare per l'eliminazione di tutte le cause di guerra.

È difficile rimanere calmi e tranquilli ora, ma con il sostegno della società civile globale è più facile. Gli amici da molti paesi stanno manifestando solidarietà e promuovendo attivamente la pace con mezzi pacifici in Ucraina e nei dintorni. Ne siamo profondamente grati e ispirati.

Sfortunatamente, anche i guerrafondai stanno anche promuovendo la loro agenda in tutto il mondo. Chiedono aiuti militari sempre maggiori all'Ucraina e sanzioni economiche distruttive contro la Russia.

Le sanzioni che l'Occidente e l'Oriente si impongono a vicenda come risultato dello scontro USA-Russia per il controllo dell'Ucraina possono indebolire, ma non dividere, il mercato globale delle idee, dei posti di lavoro, dei beni e delle finanze, sicché il mercato globale inevitabilmente troverà un modo per soddisfare le sue esigenze nel governo globale. La domanda è: quanto sarà civile e democratico tale futuro governo globale; e quanto le alleanze militari, progettate per difendere la sovranità assoluta, stanno promuovendo il dispotismo invece che la democrazia.

Quando i membri della NATO forniscono aiuti militari per sostenere la sovranità del governo ucraino o quando la Russia invia truppe a combattere per l'autoproclamata sovranità dei separatisti di Donetsk e Lugansk, bisogna ricordare che sovranità senza controllo significa spargimento di sangue, e che sovranità non è un valore democratico in assoluto: tutte le democrazie sono nate dalla resistenza a sovrani sanguinari, individuali e collettivi. I profittatori di guerra dell'Occidente costituiscono la stessa minaccia per la democrazia dei governanti autoritari dell'Est, e i loro tentativi di dividere e governare la Terra sono essenzialmente simili.

La NATO dovrebbe prendere le distanze dal conflitto sull'Ucraina, che invece è acuito dal suo sostegno allo sforzo bellico e alla voglia del governo ucraino di entrare a farne parte, e idealmente dissolversi o trasformarsi in un'alleanza per il disarmo piuttosto che un'alleanza militare.

Gli Stati Uniti dovrebbero inviare all'Ucraina il messaggio che i colloqui di pace tra il governo e i separatisti sono inevitabili, prima è meglio è, e quindi avviare negoziati di pace significativi con la Russia. Consiglio ad entrambi di aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, facendo da buon esempio per altre grandi potenze, prima fra tutte la Cina. E tutte le grandi potenze dovrebbero impegnarsi in una governance globale non violenta basata su una cultura di pace, comunicazione universale e cooperazione piuttosto che in sforzi destinati a imporre la propria egemonia, globale o regionale, attraverso la forza militare brutale.

L'Ucraina non dovrebbe schierarsi con nessuna grande potenza bellicosa, che si tratti degli Stati Uniti, della NATO o della Russia. In altre parole, il nostro Paese deve essere neutrale. Il governo ucraino dovrebbe smilitarizzare, abolire la coscrizione, risolvere pacificamente le controversie territoriali sulla Crimea e sul Donbass e contribuire allo sviluppo di una futura governance globale non violenta, invece di cercare di costruire uno stato nazionale da 20° secolo armato fino ai denti. Sarà più facile negoziare con la Russia e i suoi protetti separatisti quando condividerà la visione che l'Ucraina, il Donbass e la Crimea in futuro saranno un tutto unito sul pianeta senza eserciti o confini. Anche se alle élite manca il coraggio intellettuale di guardare al futuro, almeno la comprensione pragmatica dei vantaggi del mercato comune dovrebbe aprire la strada alla pace.

Tutti i conflitti dovrebbero essere risolti al tavolo dei negoziati, non sul campo di battaglia; il diritto internazionale lo richiede e non c'è altro modo plausibile per risolvere le controversie emerse dalle violente prese di potere del 2014 a Kiev, Crimea e Donbass, dopo otto anni di spargimento di sangue da parte delle forze ucraine e filo-russe, e l'attuale aggressivo tentativo russo di cambiare regime in Ucraina con la forza militare.

L'indignazione pubblica per la guerra delle bugie cresce mentre tutte le parti belligeranti fanno ogni sorta di rumore per ingannare il mondo intero incolpandosi a vicenda, rifiutandosi di ammettere le proprie colpe, coprendo le proprie azioni belliche contrarie al buon senso.

Invece di rompere gli ultimi legami di umanità con rabbia, abbiamo più che mai bisogno di preservare e rafforzare i luoghi di comunicazione e cooperazione tra tutte le persone sulla Terra, e ogni singolo sforzo di questo tipo ha valore.

Non molte persone si sforzano di essere angeli o demoni; la maggior parte delle persone si trova intuitivamente alla deriva tra una cultura della pace e della nonviolenza, da un lato, e una cultura della guerra e della violenza, dall'altro. I pacifisti dovrebbero mostrare la buona strada.

La nonviolenza è uno strumento più efficace e progressivo per la governance globale, la giustizia sociale e ambientale, rispetto ai deliri sulla violenza sistemica e la guerra come panacea, soluzione miracolosa per tutti i problemi socio-economici.

L'Ucraina e la Russia non si sono combattute e hanno sofferto abbastanza per capire che la violenza non funziona? La carenza di cultura della pace in entrambe le nazioni post-sovietiche si traduce in un'estrema incapacità di negoziare. Putin e Zelenskyy hanno ricevuto molte telefonate da leader di altre nazioni che suggerivano di negoziare un cessate il fuoco. Ed è stato annunciato che avrebbero negoziato. Poi le loro squadre hanno detto che i preparativi dei colloqui sono falliti perché non c’è da fidarsi dell'altra parte, chiede troppo, imbroglia e guadagna tempo. Sembra che il concetto di negoziazione per entrambi i presidenti significhi o uno stratagemma militare o accettare la resa del nemico.

Putin e Zelenskyy dovrebbero impegnarsi in colloqui di pace seriamente e in buona fede, come politici responsabili e rappresentanti del popolo, sulla base di interessi pubblici comuni invece di battersi per posizioni che si escludono a vicenda.

Spero che con l'aiuto di tutte le persone della Terra che dicono la verità ai potenti, che chiedono di smettere di sparare e di iniziare a parlare, che aiutano chi ne ha bisogno e investono nella cultura della pace e nell'educazione alla cittadinanza nonviolenta, potremo costruire insieme un mondo migliore senza eserciti e frontiere. Un mondo, governato dalle grandi potenze Verità e Amore, che abbraccia Oriente e Occidente. E, citando May-May Meijer, il mio amico dei Paesi Bassi, un mondo in cui tutti i bambini possano giocare.

#worldbeyondwar

(Trad.AWMR Italia)

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