Ana Belén Montes. Foto/Facebook |
Arrestata nel settembre 2001 con l’accusa di "cospirazione a scopo di spionaggio” per aver fornito a Cuba informazioni sui piani di aggressione degli Stati Uniti contro l'isola, Ana Belén Montes fu condannata l’anno dopo.
Con grande coraggio si dichiarò colpevole delle accuse che le erano state mosse, pur sapendo che avrebbero potuto valerle la pena di morte, così esprimendosi davanti al tribunale federale di Washington DC, il 16 ottobre 2002: «Vostro Onore, mi sono impegnata nell'attività che mi ha portato davanti a voi perché ho obbedito alla mia coscienza piuttosto che alla legge. Ritenendo che la politica del nostro governo nei confronti di Cuba sia crudele e ingiusta, profondamente ostile, mi sono ritenuta moralmente obbligata ad aiutare l'isola a difendersi dai nostri tentativi di imporle i nostri valori e il nostro sistema politico. Abbiamo mostrato intolleranza e disprezzo verso Cuba… non abbiamo mai rispettato il diritto di Cuba a definire il proprio destino, i propri ideali di uguaglianza e giustizia».
Ana Belén
Montes fu infine condannata a 25 anni di carcere, a seguito del patteggiamento
con la pubblica accusa. Avrebbe potuto essere scarcerata già alla fine del 2021
per buona condotta e inviata agli arresti domiciliari, ma ha dovuto trascorrere
ancora un anno in prigione per l’accanita opposizione del tribunale federale.
Se non ci saranno ulteriori impedimenti, Ana Belén Montes potrà festeggiare il
suo 66° compleanno con la sua famiglia, il 28 febbraio prossimo, per la prima
volta dopo 21 anni.
#LibertadParaAnaBelenMontes #Nobloqueo
Qui sotto l’articolo
di #Cubainformacion.
Cuba e settori di Portorico, compresa la diaspora
portoricana negli Stati Uniti, festeggeranno la liberazione di Ana Belén
Montes, prevista per l'8 gennaio 2023.
Il rilascio di Ana Belén Montes era atteso alla fine del
2021 per buona condotta. Un'agenzia federale ha rifiutato l'autorizzazione a
consentire gli arresti domiciliari o altra modalità di transizione alla libertà.
Si ricorderà che negli ultimi anni è stato organizzato il
Tavolo di Lavoro Ana Belén Montes, che ha aiutato in diverse circostanze. Ora
gli interessati potranno collaborare facilitando in diversi modi il suo reinserimento
nella comunità libera.
Ana è stata incarcerata nel Federal Medical Center (FMC) di #Carswell, all'interno delle installazioni militari della US Navy Air Station a
Fort Worth, Texas, Stati Uniti.
Fu arrestata il 20 settembre 2001, mentre si trovava nel suo
ufficio, presso le strutture della DIA nella Base aerea di Bolling, a
Washington DC, da agenti del Federal Bureau of Investigation (FBI).
Giorni dopo, fu accusata di cospirazione a scopo di spionaggio
a favore di Cuba. Fu processata e ad un certo punto fu trasferita in una
prigione federale speciale per criminali con problemi di salute fisica o
mentale, sebbene non avesse nulla di tutto ciò al momento della sua
incarcerazione.
«Vostro Onore, mi sono dedicata all'attività che mi ha portato
davanti a Voi perché ho obbedito alla mia coscienza piuttosto che alla Legge. Ritengo
che la politica del nostro governo verso Cuba sia crudele e ingiusta,
profondamente ostile; mi consideravo moralmente obbligata ad aiutare l'Isola a
difendersi dai nostri tentativi di imporle i nostri valori e il nostro sistema
politico», dichiarò Ana al magistrato federale che la condannò.
All'opinione pubblica di #Portorico è mancata l’informazione
perché pochi media hanno indagato e riportato cosa stesse realmente accadendo
ad Ana, oggetto di stigma e pregiudizio verso lo “spionaggio castrista” a lei
attribuito.
La cosa certa è che dopo poco più di 20 anni di carcere e
dopo essere sopravvissuta al cancro al seno, il suo rilascio sembrava imminente
nel dicembre 2021, ma la sua famiglia ha dovuto aspettare un altro anno.
Non pochi si chiedono come Ana sia sopravvissuta a 20 anni
di carcere al fianco di criminali e malati di mente presso il Federal Medical
Center (FMC) di Carswell, presso le strutture militari della US Navy Air
Station a Fort Worth, Texas, Stati Uniti.
Donna brillante e sagace, Ana si è costruita una capsula
immaginaria in cui ha vissuto i 20 anni di reclusione per sopravvivere mentalmente
ed emotivamente a un confinamento psicologico che avrebbe squilibrato chiunque
altro senza i suoi strumenti di difesa.
Ana, una donna professionalmente realizzata, con un buon
stipendio, una famiglia che la ama e un fidanzato, ha rinunciato alla sua
libertà per amore della giustizia, in particolare del diritto del popolo cubano
a vivere senza l'oppressione e l'umiliazione di un prolungato embargo economico
per diversi decenni.
Più avanti in questo articolo riportiamo le sue
dichiarazioni davanti al magistrato federale che l'ha condannata per spionaggio
a favore del regime castrista, ma è necessario documentare, attestata da fonti
pienamente attendibili, la sua forza e il suo coraggio nel sopportare la
privazione del diritto più sacro dell'essere umano: la libertà.
Moralmente ed eticamente, in accordo con il suo senso di
giustizia, rispetto, pace e amicizia tra i paesi, Ana Belén Montes ha
rinunciato alla sua vita privilegiata.
Ha rischiato la sua vita e la sua libertà senza alcun guadagno
che non fosse la tranquillità della coscienza. In nome dei suoi principi,
mentre lavorava al Pentagono, impedì ulteriori danni e disgrazie al popolo
cubano.
Con la sua intelligenza, per circa 20 anni Ana si è protetta
dalla follia e dall'inferno, scrivendo analisi politiche e letterarie, lettere
e annotando le sue memorie sotto forma di diario.
In questa capsula protettiva, Ana tiene la mente occupata. È
una riprogrammazione mentale per l'equanimità e l'autocontrollo, anche se il
mondo le crolla intorno per l'insospettata diversità di scenari psicologici che
si espongono a livello istituzionale, ma che non intaccano il suo carattere.
Ana legge molto su Portorico e sulla storia della sua
condizione coloniale. Uno dei suoi testi preferiti è "Il libro della
gioia" del Dalai Lama e dell'arcivescovo emerito del Sudafrica Desmond
Tutu.
Ana non è una persona religiosa, ma riconosce - come essere umano
completo - la necessità di coltivare la sua spiritualità.
Di solito non ascolta musica, ma scrive quotidianamente e guarda
video sulla Madre Terra e la sua ricchezza ecologica, che la aiutano a trovare pace.
Sola nella sua cella, Ana ha scontato 20 anni di carcere.
Per un certo periodo ha insegnato spagnolo a una parte della comunità dei
detenuti, nonostante che non pochi soffrissero di problemi mentali.
Esposta 24 ore su 24, 7 giorni su 7 a un ambiente tossico,
Ana Belén Montes ha sopportato due decenni di prigione. Si è ammalata di cancro
al seno e ha subito una mastectomia parziale, ma l'operazione non ha indebolito
il suo spirito.
A Cuba, dove la considerano un'eroina, la attendono con
simpatia, solidarietà ed entusiasmo.
I commenti dei cubani sono numerosi e celebrano la
liberazione che è prossima. Ana è un segno del sogno di Martí. La sua azione è
stata motivata dalla giustizia verso la maggiore delle Grandi Antille, che
resiste anche al blocco economico degli Stati Uniti, che avrebbe dovuto essere
allentato o revocato dall'amministrazione democratica di Joe Biden, come mossa
di politica internazionale coerente con quella di Barack Obama, la cui
presidenza è ricordata per la ripresa delle relazioni diplomatiche tra Stati
Uniti e Cuba, ma pregiudicate con l'amministrazione Trump.
Da Cuba, Guillermo Soffi scrive: «Donna coraggiosa! L’aspettiamo
a Cuba in ogni momento. Per lei un abbraccio».
Tra le decine di commenti pubblicati dai cubani su questo mezzo
d’informazione indipendente, Alfredo Molina Benítez commenta: «Dopo la sua
liberazione dalla prigionia, Cuba può essere la sua patria. Perché viva serena
e sicura».
Alfredo Ceballos ha condiviso nella chat di Prensa sin
censura: «Questo caso si aggiunge al vergognoso record di ingiustizia del paese
che si autoproclama campione delle libertà. Ana è un'eroina mondiale e più si
conosce il suo caso, più suscita rispetto e ammirazione».
Da parte sua, Carmelo Cedrés scrive: «Ana Belén Montes non
ha commesso un crimine, ma piuttosto un atto di solidarietà ed eroismo. La sua dignità
e resistenza per così tanto tempo suscitano ammirazione. Con tanti auguri di immediata
scarcerazione, il carcere non è mai riuscito a distruggere le giuste idee, né a
imprigionare una coscienza libera e solidale».
Nel frattempo, migliaia di persone le scrivono lettere che
sono tornate indietro perché le autorità federali le sottoponevano a un rigido
controllo politico.
Luis Raúl Sáez Ríos, un portoricano residente nello stato
della Florida, è una delle migliaia di persone che hanno scritto ad Ana lo
scorso Natale e le cui lettere sono state respinte.
«Continuerò a inviare le lettere fino al giorno in cui sarà libera e se me le respingeranno le consegnerò personalmente», ha detto Sáez Ríos.
All'inizio del 2021, sua cugina Miriam Montes Mock ha ringraziato cubani e portoricani per la solidarietà alla causa del rilascio di Ana Belén Montes.
Il compleanno di Ana Belén Montes è il 28 febbraio. Compirà
66 anni e per la prima volta in 20 anni li festeggerà con la sua famiglia. La
sua coscienza rimane tranquilla. E in tutti questi anni è l’ha sostenuta il
sentimento d’amore che è parte incondizionata della Giustizia.
«Il mio più grande desiderio sarebbe vedere emergere un
rapporto amichevole tra gli Stati Uniti e Cuba. Spero che il mio caso, in
qualche modo, stimoli il nostro governo ad abbandonare la sua ostilità nei
confronti di Cuba e lavori insieme con L'Avana in maniera pregna di spirito di
tolleranza, rispetto reciproco e comprensione».
Questo è ciò che ha detto Ana Belén Montes.
(trad. AWMR Italia)
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