Siamo donne di tutto il mondo e amiamo profondamente il nostro Pianeta. Abbiamo a cuore i principi universali di uguaglianza giustizia e pace affermati dalla Carta delle Nazioni Unite e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, lottiamo per l'affermazione dei diritti delle donne e dei popoli, contro ogni forma di violenza, sfruttamento e discriminazione.
Da decenni siamo impegnate nella
ricerca della pace globale, di un nuovo ordine mondiale che abolisca la guerra.
Riteniamo che il capitalismo sia un fattore generante sia del militarismo che
della guerra e lottiamo per affermare una nuova sicurezza non militarizzata,
che garantisca la vita e la salute delle generazioni presenti e future su
questo pianeta, oltre che del pianeta stesso.
Secondo il Nuovo Concetto
Strategico, la NATO persiste nell’attribuirsi ruoli e compiti che travalicano
gli originari proclamati scopi “difensivi”, sostituendosi a funzioni e compiti
che sono di esclusiva responsabilità delle Nazioni Unite. Questa NATO globale,
che agisce nell'interesse dei paesi ricchi dell'Occidente, ha esteso le sue
attività fino al Pacifico e pretende di imporre un "modello di
civiltà" ben oltre l'area euro-atlantica del Trattato originario.
Il Nuovo Concetto Strategico è totalmente in contrasto con lo "spirito di Helsinki" che ricerca la cooperazione pacifica tra gli stati e rifiuta di ricorrere alla minaccia o all'uso della forza.
Questa riconfigurazione offensiva
della NATO, oltre ad essere in contrasto con il manifesto desiderio di pace
delle popolazioni dei paesi membri, è passata in molti casi senza il consenso
dei parlamenti nazionali e contraddicendo nettamente i principi costituzionali
degli stessi Stati membri.
Mentre le popolazioni devono
affrontare crisi economiche e aumenti del costo della vita, la NATO richiede ai
governi di aumentare le spese militari anche oltre il 2% del PIL, per far
fronte al frenetico riarmo in corso.
Tutto ciò si accompagna a processi
politici contrassegnati da crescente autoritarismo e dal riemergere di
ideologie neofasciste, nazionaliste, xenofobe e sessiste, incoraggiate dal
preoccupante diffondersi del militarismo nella cultura.
Nel prossimo vertice dei capi di stato e di governo della NATO che si svolgerà a Vilnius, in Lituania, l'11 e 12 luglio, il Nuovo Concetto Strategico sarà ulteriormente elaborato, accrescendo il pericolo globale. Si prevedono nuove richieste di ulteriore aumento delle spese militari, verrà istituito un fondo speciale di investimento di 1 miliardo di euro, finanziato con fondi pubblici, per start-up e rinnovamento tecnologico, con il quale s’intende incoraggiare esplicitamente la commistione dell'educazione scientifica e della formazione dei giovani con la ricerca militare.
Il vertice di Vilnius promuoverà perfino un nuovo "approccio di genere", incoraggiando la promozione di figure femminili ai ruoli apicali dentro l’Alleanza Atlantica.
Come donne di pace, rifiutiamo la NATO e la sua visione del mondo, che fomenta l'instabilità e inasprisce i conflitti internazionali, ed è inconciliabile con il principio di prendersi cura del mondo che ci sforziamo di affermare a livello globale.
Il tempo del colonialismo e dell'imperialismo è finito, come è finito il tempo della pretesa di dominio unipolare e di "supremazia morale" dell'Occidente. Oggi diamo il benvenuto a un nuovo ordine mondiale multicentrico e multipolare basato su decisioni condivise, sulla giustizia sociale e ambientale, sulla condivisione di risorse e tecnologie, sulla transizione all’azzeramento degli arsenali militari. Questo è quanto abbiamo detto noi donne al Vertice per la pace di Madrid l'anno scorso. Questo ribadiremo in occasione del Vertice NATO di Vilnius 2023.
Cosa vogliamo?
Ci incontreremo a Bruxelles, sede
del quartier generale della NATO, per dire:
•
No alla NATO globale, No a blocchi militari sempre più
armati, No alla guerra come modalità di risoluzione delle controversie
internazionali.
• No alla militarizzazione della ricerca scientifica. Le
giovani generazioni hanno diritto a un'educazione laica e democratica, ispirata
ai valori della pacifica convivenza tra i popoli e gli Stati.
•
No al coinvolgimento delle donne nei piani di guerra del
patriarcato. No a qualsiasi "approccio di genere" nelle file della
NATO. Mettere le donne ai vertici di un'organizzazione militare guerrafondaia
non ha nulla a che fare con l’affermazione dei principi di uguaglianza,
giustizia e pace che sono alla base delle lotte delle donne per la propria
liberazione.
•
Sì invece, alla promozione del ruolo delle donne nei
processi di pace. Sì al rispetto delle intenzioni autentiche della risoluzione
1325 delle Nazioni Unite sulla partecipazione delle donne ai negoziati di pace.
Abbiamo in programma di parlare ditutto questo a Bruxelles. Organizzeremo una discussione aperta il 7 e 8 luglio
2023 e inviteremo le donne di tutto il mondo a unirsi a noi, siano esse dei
paesi membri della NATO o meno. Sono benvenute/i tutte/i coloro che condividono
con noi questi obiettivi: parlare a favore della pace, della vita e della
liberazione delle donne.
Si può
firmare la Dichiarazione delle donne per la Pace qui. https://womenagainstnato.org/declaration/