17/07/23

Dichiarazione / Da Bruxelles le Donne Globali per la Pace dicono NO alla guerra e alla NATO

 


Forte e argomentato è stato il NO alla NATO che è risuonato a Bruxelles, dal 6 al 9 luglio: lo hanno dichiarato le “Donneglobali per la Pace unite contro la NATO” convergendo da ogni latitudine nella città sede del Parlamento Europeo e del quartier generale dell'Alleanza Atlantica.

L’iniziativa è partita dalle Women for Peace finlandesi, coraggiose e non rassegnate a veder finire nella NATO anche il loro paese, neutralista per tradizione, e naufragare a Vilnius, con l'ultimo vertice NATO, quello spirito di Helsinki che era sorto nel 1975 dal dialogo fra i Paesi del Patto Atlantico, del Patto di Varsavia e Non Allineati. 

Alla loro chiamata hanno risposto un centinaio di associazioni da 35 paesi dei cinque continenti.


È stato un NO netto in risposta al militarismo e alle politiche belliciste tracciate del Trattato del nord atlantico attraverso il Nuovo concetto strategico che promuove il progetto di “Nato globale”, espandendosi ben oltre l’Europa e gli Stati Uniti e gli obblighi sottoscritti, dislocando nuove basi e armamenti in ogni continente e inducendo un aumento forsennato della spesa militare.

Dalle donne globali riunite a Bruxelles è venuto anche un deciso NO agli sforzi di “integrare” le donne anche in ruoli apicali nella Nato stessa (se ne è parlato anche a Vilnius, l’11 e 12 luglio), nell’intento di rendere meno inquietante, attraverso un restyling di immagine, la nuova strategia bellica globale: la Nato che si propone come leader globale nella promozione dei diritti delle donne!

Con la loro Dichiarazione, da Bruxelles le donne globali per la pace hanno aperto la strada ad una campagna contro la Nato globale che si propone di arrivare a Washington DC nel luglio 2024, anno del 75° anniversario della firma del Patto Atlantico.

Nella Dichiarazione di pace, che è stata consegnata il 6 luglio al Parlamento Europeo e il 7 luglio al Quartier Generale della Nato, si dice: «Da decenni siamo impegnate nella ricerca della pace globale, di un nuovo ordine mondiale che abolisca la guerra. Riteniamo che il capitalismo sia un fattore generante sia del militarismo che della guerra e lottiamo per affermare una nuova sicurezza non militarizzata, che garantisca la vita e la salute delle generazioni presenti e future su questo pianeta, oltre che del pianeta stesso».

«La nostra aspirazione alla pace – prosegue la Dichiarazione – è oggi minacciata da una escalation della corsa al riarmo e dal rischio di una guerra nucleare, dalla riproposizione di alleanze militari contrapposte e dalla militarizzazione crescente delle relazioni internazionali. Tutto questo rischia di portare l'umanità alla catastrofe. Responsabili del crescente pericolo di scontro globale sono state in grande parte le decisioni assunte dalla NATO fin dal 1991, il cui ultimo approdo è il cosiddetto “Nuovo Concetto Strategico” concordato nel vertice dei capi di stato e di governo dei paesi membri nel 2022 a Madrid.

Nella Dichiarazione le Donne globali esprimono profonda inquietudine per «questa “NATO globale” che agendo nell'interesse dei paesi ricchi dell'Occidente, ha esteso le sue attività fino al Pacifico e pretende di imporre il suo "modello di civiltà" ben oltre l'area euro-atlantica del Trattato originario».
Tutto ciò è il maggior fattore di destabilizzazione e squilibrio nelle relazioni internazionali ed è per questo che «guardando al prossimo vertice della NATO – luglio 2024, a Washington DC – intendiamo lavorare con tutte/tutti coloro che condividono con noi questi obiettivi: agire a favore della pace, della vita e della liberazione delle donne».

Per firmare la Dichiarazione di pace, che si può leggere tradotta in 25 lingue, e per ogni altra informazione:  www.womenagainstnato.org
Qui sotto riportiamo il testo integrale in italiano:

DICHIARAZIONE PER LA PACE

Siamo donne di tutto il mondo e amiamo profondamente il nostro Pianeta. Abbiamo a cuore i principi universali di uguaglianza giustizia e pace affermati dalla Carta delle Nazioni Unite e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, lottiamo per l'affermazione dei diritti delle donne e dei popoli, contro ogni forma di violenza, sfruttamento e discriminazione.

Da decenni siamo impegnate nella ricerca della pace globale, di un nuovo ordine mondiale che abolisca la guerra. Riteniamo che il capitalismo sia un fattore generante sia del militarismo che della guerra e lottiamo per affermare una nuova sicurezza non militarizzata, che garantisca la vita e la salute delle generazioni presenti e future su questo pianeta, oltre che del pianeta stesso.

La nostra aspirazione alla pace è oggi minacciata da una escalation della corsa al riarmo e dal rischio di una guerra nucleare, dalla riproposizione di alleanze militari contrapposte e dalla militarizzazione crescente delle relazioni internazionali. Tutto questo rischia di portare l'umanità alla catastrofe. Responsabili del crescente pericolo di scontro globale sono state in grande parte le decisioni assunte dalla NATO fin dal 1991, il cui ultimo approdo è il cosiddetto “Nuovo Concetto Strategico” concordato nel vertice dei capi di stato e di governo dei paesi membri nel 2022 a Madrid.

Secondo tale Nuovo Concetto Strategico, la NATO intende persistere nell’attribuirsi ruoli e compiti che travalicano gli originari proclamati scopi “difensivi”, sostituendosi a funzioni e compiti che sono di esclusiva responsabilità delle Nazioni Unite. Questa “NATO globale”, che agisce nell'interesse dei paesi ricchi dell'Occidente, ha esteso le sue attività fino al Pacifico e pretende di imporre il suo "modello di civiltà" ben oltre l'area euro-atlantica del Trattato originario.

Il Nuovo Concetto Strategico è totalmente in contrasto con lo "spirito di Helsinki" che ricercava la cooperazione pacifica tra gli stati e rifiutava di ricorrere alla minaccia o all'uso della forza.

Questa riconfigurazione offensiva della NATO, oltre ad essere in contrasto con il manifesto desiderio di pace delle popolazioni dei paesi membri, è passata in molti casi senza il consenso dei parlamenti nazionali e contraddicendo nettamente i principi costituzionali degli stessi Stati membri.

Mentre le popolazioni devono affrontare crisi economiche e aumenti del costo della vita, la NATO richiede ai governi di aumentare le spese militari anche oltre il 2% del PIL, per far fronte al frenetico riarmo in corso.

Tutto ciò si accompagna a processi politici contrassegnati da crescente autoritarismo e dal riemergere di ideologie neofasciste, nazionaliste, xenofobe e sessiste, incoraggiate dal preoccupante diffondersi del militarismo nella cultura e nei media.

Nell’ultimo vertice dei capi di stato e di governo della NATO che si si è tenuto a Vilnius, Lituania, l'11 e 12 luglio 2023, il Nuovo Concetto Strategico è stato ulteriormente elaborato, accrescendo il pericolo globale. Ci sono state nuove richieste di ulteriore aumento delle spese militari, è stato istituito un fondo speciale di investimento di 1 miliardo di euro, finanziato con fondi pubblici, per start-up e rinnovamento tecnologico, con il quale s’intende incoraggiare esplicitamente la commistione dell'educazione scientifica e della formazione dei giovani con la ricerca militare.

Il vertice di Vilnius ha perfino promosso un nuovo "approccio di genere", incoraggiando la promozione di figure femminili ai ruoli apicali dentro l’Alleanza Atlantica.

Come donne di pace, rifiutiamo la NATO e la sua visione del mondo, che fomenta l'instabilità e inasprisce i conflitti internazionali, ed è inconciliabile con il principio di prendersi cura del mondo che ci sforziamo di affermare a livello globale.

Il tempo del colonialismo e dell'imperialismo è finito, come è finito il tempo della pretesa di dominio unipolare e di "supremazia morale" dell'Occidente. Oggi diamo il benvenuto a un nuovo ordine mondiale multicentrico e multipolare basato su decisioni condivise, sulla giustizia sociale e ambientale, sulla condivisione di risorse e tecnologie, sulla transizione negoziata all’azzeramento degli arsenali militari, a partire da quello nucleare. Questo è quanto abbiamo detto noi donne al Vertice per la pace di Madrid l'anno scorso. Questo abbiamo ribadito in occasione del Vertice NATO di Vilnius 2023.

Cosa vogliamo?

Incontrandoci a Bruxelles, sede del quartier generale della NATO, il 6-9 luglio 2023, abbiamo detto:

• NO alla NATO globale, No a blocchi militari sempre più armati, No alla guerra come modalità di risoluzione delle controversie internazionali.

• No alla militarizzazione della ricerca scientifica. Le giovani generazioni hanno diritto a un'educazione laica e democratica, ispirata ai valori della pacifica convivenza tra i popoli e gli Stati.

• No al coinvolgimento delle donne nei piani di guerra del patriarcato. No a qualsiasi "approccio di genere" nelle file della NATO. Mettere le donne ai vertici di un'organizzazione militare guerrafondaia non ha nulla a che fare con l’affermazione dei principi di uguaglianza, giustizia e pace che sono alla base delle lotte delle donne per la propria liberazione.

Sì, invece, alla promozione del ruolo delle donne nei processi di pace. Sì al rispetto delle intenzioni autentiche della risoluzione 1325 delle Nazioni Unite sulla partecipazione delle donne ai processi di pace.

Guardando al prossimo vertice della NATO – luglio 2024, a Washington DC – intendiamo lavorare con tutte/tutti coloro che condividono con noi questi obiettivi: agire a favore della pace, della vita e della liberazione delle donne.

Luglio 2023






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