Forte e argomentato è stato il NO alla NATO che è
risuonato a Bruxelles, dal 6 al 9
luglio: lo hanno dichiarato le “Donneglobali per la Pace unite contro la NATO” convergendo da ogni latitudine nella città sede del
Parlamento Europeo e del quartier generale dell'Alleanza Atlantica.
L’iniziativa è partita dalle Women for Peace finlandesi, coraggiose e non rassegnate a veder finire nella NATO anche il loro paese, neutralista per tradizione, e naufragare a Vilnius, con l'ultimo vertice NATO, quello spirito di Helsinki che era sorto nel 1975 dal dialogo fra i Paesi del Patto Atlantico, del Patto di Varsavia e Non Allineati.
Alla loro chiamata hanno risposto un
centinaio di associazioni da 35 paesi dei cinque continenti.
Tutto ciò è il maggior fattore di destabilizzazione e squilibrio nelle relazioni internazionali ed è per questo che «guardando al prossimo vertice della NATO – luglio 2024, a Washington DC – intendiamo lavorare con tutte/tutti coloro che condividono con noi questi obiettivi: agire a favore della pace, della vita e della liberazione delle donne».
DICHIARAZIONE PER LA PACE
Siamo donne di tutto il mondo e amiamo profondamente
il nostro Pianeta. Abbiamo a cuore i principi universali di uguaglianza
giustizia e pace affermati dalla Carta delle Nazioni Unite e dalla
Dichiarazione universale dei diritti umani, lottiamo per l'affermazione dei
diritti delle donne e dei popoli, contro ogni forma di violenza, sfruttamento e
discriminazione.
Da decenni siamo impegnate nella ricerca della pace
globale, di un nuovo ordine mondiale che abolisca la guerra. Riteniamo che il
capitalismo sia un fattore generante sia del militarismo che della guerra e
lottiamo per affermare una nuova sicurezza non militarizzata, che garantisca la
vita e la salute delle generazioni presenti e future su questo pianeta, oltre
che del pianeta stesso.
La nostra aspirazione alla pace è oggi minacciata da
una escalation della corsa al riarmo e dal rischio di una guerra nucleare,
dalla riproposizione di alleanze militari contrapposte e dalla militarizzazione
crescente delle relazioni internazionali. Tutto questo rischia di portare
l'umanità alla catastrofe. Responsabili del crescente pericolo di scontro
globale sono state in grande parte le decisioni assunte dalla NATO fin dal
1991, il cui ultimo approdo è il cosiddetto “Nuovo Concetto Strategico”
concordato nel vertice dei capi di stato e di governo dei paesi membri nel 2022
a Madrid.
Secondo tale Nuovo Concetto Strategico, la NATO
intende persistere nell’attribuirsi ruoli e compiti che travalicano gli
originari proclamati scopi “difensivi”, sostituendosi a funzioni e compiti che
sono di esclusiva responsabilità delle Nazioni Unite. Questa “NATO globale”,
che agisce nell'interesse dei paesi ricchi dell'Occidente, ha esteso le sue
attività fino al Pacifico e pretende di imporre il suo "modello di
civiltà" ben oltre l'area euro-atlantica del Trattato originario.
Il Nuovo Concetto Strategico è totalmente in contrasto
con lo "spirito di Helsinki" che ricercava la cooperazione pacifica
tra gli stati e rifiutava di ricorrere alla minaccia o all'uso della forza.
Questa riconfigurazione offensiva della NATO, oltre ad
essere in contrasto con il manifesto desiderio di pace delle popolazioni dei
paesi membri, è passata in molti casi senza il consenso dei parlamenti
nazionali e contraddicendo nettamente i principi costituzionali degli stessi
Stati membri.
Mentre le popolazioni devono affrontare crisi
economiche e aumenti del costo della vita, la NATO richiede ai governi di
aumentare le spese militari anche oltre il 2% del PIL, per far fronte al
frenetico riarmo in corso.
Tutto ciò si accompagna a processi politici
contrassegnati da crescente autoritarismo e dal riemergere di ideologie
neofasciste, nazionaliste, xenofobe e sessiste, incoraggiate dal preoccupante
diffondersi del militarismo nella cultura e nei media.
Nell’ultimo vertice dei capi di stato e di governo
della NATO che si si è tenuto a Vilnius, Lituania, l'11 e 12 luglio 2023, il
Nuovo Concetto Strategico è stato ulteriormente elaborato, accrescendo il
pericolo globale. Ci sono state nuove richieste di ulteriore aumento delle
spese militari, è stato istituito un fondo speciale di investimento di 1
miliardo di euro, finanziato con fondi pubblici, per start-up e rinnovamento
tecnologico, con il quale s’intende incoraggiare esplicitamente la commistione
dell'educazione scientifica e della formazione dei giovani con la ricerca
militare.
Il vertice di Vilnius ha perfino promosso un nuovo
"approccio di genere", incoraggiando la promozione di figure
femminili ai ruoli apicali dentro l’Alleanza Atlantica.
Come donne di pace, rifiutiamo la NATO e la sua
visione del mondo, che fomenta l'instabilità e inasprisce i conflitti
internazionali, ed è inconciliabile con il principio di prendersi cura del
mondo che ci sforziamo di affermare a livello globale.
Il tempo del colonialismo e dell'imperialismo è
finito, come è finito il tempo della pretesa di dominio unipolare e di
"supremazia morale" dell'Occidente. Oggi diamo il benvenuto a un
nuovo ordine mondiale multicentrico e multipolare basato su decisioni
condivise, sulla giustizia sociale e ambientale, sulla condivisione di risorse
e tecnologie, sulla transizione negoziata all’azzeramento degli arsenali
militari, a partire da quello nucleare. Questo è quanto abbiamo detto noi donne
al Vertice per la pace di Madrid l'anno scorso. Questo abbiamo ribadito in
occasione del Vertice NATO di Vilnius 2023.
Cosa vogliamo?
Incontrandoci a Bruxelles, sede del quartier generale
della NATO, il 6-9 luglio 2023, abbiamo detto:
• NO alla NATO globale, No a blocchi militari sempre
più armati, No alla guerra come modalità di risoluzione delle controversie
internazionali.
• No alla militarizzazione della ricerca scientifica.
Le giovani generazioni hanno diritto a un'educazione laica e democratica,
ispirata ai valori della pacifica convivenza tra i popoli e gli Stati.
• No al coinvolgimento delle donne nei piani di guerra
del patriarcato. No a qualsiasi "approccio di genere" nelle file
della NATO. Mettere le donne ai vertici di un'organizzazione militare
guerrafondaia non ha nulla a che fare con l’affermazione dei principi di
uguaglianza, giustizia e pace che sono alla base delle lotte delle donne per la
propria liberazione.
Sì, invece, alla promozione del ruolo delle donne nei
processi di pace. Sì al rispetto delle intenzioni autentiche della risoluzione
1325 delle Nazioni Unite sulla partecipazione delle donne ai processi di pace.
Guardando al prossimo vertice della NATO – luglio
2024, a Washington DC – intendiamo lavorare con tutte/tutti coloro che
condividono con noi questi obiettivi: agire a favore della pace, della vita e
della liberazione delle donne.
Luglio 2023
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