17/07/23

Bruxelles: le donne globali dichiarano la pace

DONNE DEL MONDO PER LA PACE UNITE CONTRO LA NATO INCONTRANO RAPPRESENTANTI DEL PARLAMENTO EUROPEO E DELLA NATO

Nella foto: le venti donne delegate globali con le europarlamentari Clare Daly (Irlanda) e Özlem Demirel (Germania) del gruppo GUE/NGL The Left

Nel fine settimana che precedeva il vertice NATO di Vilnius (Lituania), la rete Global Women for Peace United contro la NATO, in cui convergono donne di 35 paesi, si è ritrovata a Bruxelles, sede del Parlamento Europeo e del quartier generale dell’Alleanza Atlantica, per tre intense giornate di attività dedicate ai temi della guerra e della pace, dal 6 al 9 luglio 2023.

Ann Wright * racconta il “controvertice” delle donne per la pace seguendo il filo degli appunti presi durante le attività in agenda nelle tre giornate. Nel report sono incluse le registrazioni video delle varie sessioni, anche se per qualche problema tecnico alcune registrazioni non sono di buona qualità come avremmo desiderato.

La documentazione relativa agli eventi compresi nel programma è stata pubblicata nella sezione media del sito web delle Global Women, compresa la Dichiarazione per la pace, tradotta nelle varie lingue, che si può firmare qui: http://womenagainstnato.org/declaration/

donne di tutto il mondo incontrano le parlamentari europee

Il 6 luglio 2023, venti delegate delle Global Women hanno incontrato alcuni europarlamentari per esprimere la loro preoccupazione circa il crescente bellicismo della NATO. L'incontro è stato moderato da Skevi Koukouma, da Cipro, segretaria del Movimento Progressista delle Donne POGO. La deputata irlandese Clare Daly e la turco-tedesca Özlem Demirel hanno parlato alla delegazione Global Women delle loro preoccupazioni riguardo alla NATO. La delegazione ha consegnato loro una copia della Dichiarazione costituente delle Global Women for Peace united against NATO.

L'eurodeputata Clare Daly ha affermato con forza che la guerra e il militarismo sono un anatema per il femminismo e la parità, sottolineando che l'uguaglianza, la giustizia e la pace sono i principi che sostengono la lotta delle donne per la libertà, che non c'è bisogno del militarismo o dell'uso della violenza per raggiungere obiettivi geopolitici, che lo scopo della NATO è il dominio, non la giustizia o la difesa dei diritti umani. Clare Daly ha sottolineato che le donne devono resistere alle politiche della NATO, chiederne lo smantellamento insieme al ripristino dell'uguaglianza e della pace, non permettere alla NATO di cooptarle usando strumentalmente argomenti come "politica estera femminile" e "donne, genere e uguaglianza".

Nel suo intervento, l'eurodeputata Özlem Demirel ha fatto riferimento alla necessità di una smilitarizzazione immediata e di ottenere la pace solo con mezzi pacifici. Ha anche sottolineato che i fondi dati per l'acquisto di armi e attrezzature militari sono a scapito di finanziamenti per migliorare la salute, l'istruzione e altri servizi per le persone in tutto il mondo.


Quasi tutte le venti delegate di Global Women hanno parlato a turno, ognuna sottolineando i problemi che il proprio paese deve affrontare a causa delle azioni militari della NATO e delle spese militari obbligatorie. La necessità della pace nel mondo, della smilitarizzazione, dei servizi umani come la salute e l'istruzione e del rafforzamento della protezione dei diritti umani è stata sottolineata da tutte le delegate.

Venerdì 7 luglio 2023, apertura del lavori

Il 7 luglio il meeting convocato dalle Global Women for Peace United against NATO, in presenza e in streaming, è stato formalmente aperto da Ulla Klotzer (Finlandia) e Ann Wright (Usa), presso il centro sociale Pianofabriek di Bruxelles.

A questo link si può vedere la registrazione della giornata: https://youtu.be/NX3F6qpaehA

Primo panel- Minacce e conseguenze dell’alleanza Europa-NATO/USA

Il primo panel del seminario, incentrato sulla pericolosa relazione tra Europa e USA/NATO, è stato coordinato da Emmelien Lievens, dell'organizzazione pacifista belga Vrede che fa parte della rete internazionale "No To Nato No to War", e da Ada Donno dell’Awmr Italia-Associazione di Donne della Regione Mediterranea.

Relatrici in questo panel sono state: Zeynep Goru della Marcia mondiale delle donne: Le donne e la NATO; Kristine Karch co-presidente della rete internazionale "No alla guerra – NO alla NATO"; Cristina Ronchieri dell’Osservatorio italiano contro la militarizzazione delle scuole, che monitora la crescente presenza dei militari nelle attività di insegnamento e ricerca scientifica; Sophie Bolt della Campagna per il disarmo nucleare (CND) in Europa; Ria Verjauw della  Coalizione internazionale per la messa al bando delle armi all'uranio, ICBUW (Il costo umano e ambientale delle armi all'uranio impoverito); Marilina Veca di WILPF Italia (virtuale):  “Crimini di guerra in tempo di pace. Uranio impoverito, il killer silenzioso”; Angelika Claußen della Sezione tedesca dell'IPPNW (virtuale): “No alla NATO come killer climatico. Verso la giustizia climatica e la sicurezza umana”; Vera Zalka del Forum sociale ungherese (HSF): “La NATO in Europa orientale, conseguenze e minacce”; Skevi Koukouma, segretaria del Movimento delle donne POGO (Cipro): “La NATO accelera le sue attività nel Mediterraneo”; Ingeborg Breines ex presidente dell'IPB e direttrice dell'UNESCO (virtuale); Ulla Klötzer di Donne per la pace Finlandia: “Espansione della NATO a nord, conseguenze e minacce”.

Link alla registrazione video: (Minuto :02 – 1:48:25)

Le relazioni si sono incentrate sull'Europa, con 31 Stati membri della NATO (22 dei quali Stati membri dell'UE) che partecipano attivamente all'accerchiamento della Russia. Le armi nucleari statunitensi hanno sede in tutta Europa. Le grandi esercitazioni militari stanno inquinando l'aria e la terra. L'uso da parte della NATO di armi all'uranio impoverito nella guerra dei Balcani degli anni '90 ha lasciato un'eredità tossica causando gravi problemi di salute tra civili e soldati. Alcuni stati della NATO stanno fornendo queste armi radioattive all'esercito ucraino. La spesa per la difesa in tutta Europa sta aumentando a un ritmo allarmante.

Visita al quartier generale della NATO

Il 7 luglio, una delegazione di dieci donne provenienti da Australia, Belgio, Cipro, Finlandia, Germania, Ungheria, Italia, Regno Unito e Stati Uniti si è recata al quartier generale della NATO (periferia di Bruxelles) per consegnare la Dichiarazione delle donne per la pace e per esprimere le proprie preoccupazioni sulle azioni di guerra della NATO. Ventiquattr’ore prima dell'incontro siamo state informate che la delegazione sarebbe stata ricevuta da Nicola de Santis, capo della sezione impegni della divisione diplomazia pubblica della NATO, al posto di Annette Parviainen, Divisione Affari Politici e Politica di Sicurezza, come preannunciato. Nessun video è stato consentito.


Nella foto: Nicola De Santis, capo della Sezione Impegni della Divisione diplomazia pubblica NATO, durante l’incontro con la delegazione delle Global Women for Peace united against NATO

De Santis ha dato il benvenuto al gruppo e ha introdotto l’incontro con una esposizione di 20 minuti sul ruolo "difensivo" e di pace della NATO. Ciascuna delle dieci donne della delegazione ha dato una risposta esponendo in due minuti il proprio punto di vista sulla NATO e sugli effetti della sua presenza nel proprio paese.

Come ha osservato Skevi Koukouma nel suo report sull’incontro, De Santis "in modo entusiastico e orgoglioso" ha passato in rassegna la storia della NATO con riferimenti a diversi periodi e poi ha dato la parola alle partecipanti per un breve intervento, ciascuna delle quali ha fatto riferimento a diverse questioni relative alla propria area geografica. Io, come colonnello dell'esercito americano in pensione che nel 1970 ha prestato servizio nel sottocomando della NATO delle forze alleate dell'Europa centrale, ho detto al signor de Santis e alle quattro persone del suo staff presenti, che le massicce manovre di guerra della NATO al confine della Federazione Russa e le due nuove basi militari statunitensi in Polonia e Romania non erano "difensive" ma "offensive" in ogni senso della parola. Quando ho fatto presente a de Santis che mi sono dimessa da diplomatico americano nel 2003, all’inizio della guerra in Iraq, egli ha risposto: «Lo so».

Il report di Skevi Koukouma continua: «Tutte le intervenute hanno evidenziato l'escalation crescente dell'aggressione della NATO, la destinazione, insieme all'Unione Europea, di ingenti somme di denaro ad investimenti nell'industria bellica e nella tecnologia, allo sviluppo dello scudo antimissile e alla creazione di una rete di basi militari in tutto il mondo. Ulteriori questioni sollevate sono state il tentativo della NATO di globalizzare le sue attività, sia attraverso la sua costante espansione verso est, sia attraverso la creazione di vari partenariati regionali e programmi satellitari. Coinvolgendo il maggior numero possibile di Stati nei raid e nelle missioni della NATO per esigenze operative, la NATO si crea una legittimità politica per i suoi interventi e mina il diritto internazionale e i principi su cui è stata costruita l'ONU. Dall'Ucraina alla Siria e dall'Africa al Mar Cinese Meridionale, le forze della NATO svolgono i compiti del braccio armato dell'imperialismo occidentale. L’andamento della discussione, con i commenti di De Santis ad ogni intervento, ha fatto capire che i funzionari della NATO avevano esplorato la biografia di ciascuna delle partecipanti».

L’incontro si è concluso con l’evidente disaccordo sulla missione della NATO e con l'impegno delle Global Women di continuare a informare le proprie comunità sul pericolo che la NATO rappresenta per la pace.

Lasciando il quartier generale della NATO, abbiamo aperto lo striscione "Ban Uranium Weapons", per ricordare le ben note orribili conseguenze sanitarie e ambientali delle armi contenenti uranio impoverito.

Nella foto: Bruxelles, 7 luglio 2023. Ada Donno -Italia, Vera Zalka-Ungheria, Ann Wright-USA, Ulla Klotzer-Finlandia, Lea Launokari- Finlandia davanti al quartier generale della NATO.
 

Secondo panel: un webinar sulla NATO in Africa

Link al video: https://youtu.be/iTwK6sBanNw

Il secondo dei panel si è incentrato sull'Africa. Ricordando che il decennio delle Nazioni Unite per le persone di origine africana è iniziato il 1 ° gennaio 2015 e terminerà il 31 dicembre 2024, le relatrici hanno confermato il messaggio del decennio delle Nazioni Unite che chiede "Riconoscimento, sviluppo, giustizia" oltre che di porre fine alle operazioni militari della NATO e dell'AFRICOM.

Hanno coordinato il webinar: Theresa Al-Amin (virtuale) di Southern Anti-Racism Network e WILPF USA); George Friday (virtuale) di National Peace Action Board e WILPF USA; Ernest Gibson Kpordotsi (presente a Bruxelles) di Global Peace Association of Ghana e dell'International Peace Bureau, direttore di programmi e progetti presso il Bureau of African Peace in Ghana.

Sono intervenuti: Nomazotsho Memani, ex membro della legislatura provinciale in Sud Africa 1994-1999, attivista e avvocato dell'Alta Corte in Sud Africa. Dr. Gnaka Lagoke, docente di storia e di studi panafricani presso la Lincoln University (PA), nonché membro fondatore della Convenzione per il Panafricanismo e il Progresso (CPP), www.cpp-ubuntu.org ; Edwick Madzimure, fondatrice di WILPF Zimbabwe e rappresentante regionale di WILPF Africa; Khadija Ryadi, difensora dei diritti umani in Marocco, vincitrice del Premio ONU per la causa dei diritti umani nel 2013; Coordinatrice del CMODH. 

Flash mob in Piazza Albertina, Bruxelles: “NATO? No, grazie. Investiamo nella pace”

Rivedi il video della manifestazione qui: https://vimeo.com/843423637

Nel tardo pomeriggio del 7 luglio, le Global Women, in un evento collaterale alla conferenza, si è unita agli attivisti per la pace di Bruxelles in una vivace manifestazione nel centro di Bruxelles con striscioni, musica e azioni interattive.


Le organizzazioni pacifiste e femminili belghe e internazionali hanno chiesto un'azione di protesta contro i piani della NATO volti ad aumentare ulteriormente le spese militari al prossimo vertice di Vilnius. L'aumento della spesa militare non può essere giustificato mentre le esigenze di bilancio per asili nido, trasporti pubblici, istruzione, accoglienza dei richiedenti asilo, assistenza sanitaria, misure per la mitigazione del cambiamento climatico sono così alte. Chiediamo ai responsabili politici di frenare l'aumento delle spese militari e rendere la sicurezza umana una priorità investendo nella protezione sociale e ambientale.

Programma serale – NATO globale o pace globale?

A conclusione dell'intera giornata di lavori, presso la Pianofabriek si è tenuto un evento comunitario organizzato da "No to War No to NATO" e Vrede Belgian peace organization.

Qui si può vedere la registrazione video: https://youtu.be/0rDyBIycrM8

Sono intervenuti: Ludo De Brabander (Vrede vzw – Belgio); Ann Wright (Veterans for Peace – Stati Uniti); Reiner Braun (IPB – Germania); Sophie Bolt (CND – Regno Unito)

Ha moderato: Lode Vanoost (De Wereld Morgen – Belgio)

I relatori hanno discusso i principali problemi della NATO ed esplorato come il movimento per la pace possa essere rafforzato per raggiungere un sistema di sicurezza internazionale non militarizzato basato sulla giustizia, la solidarietà e la sostenibilità nel rispetto delle persone e dell'ambiente. Come contrastare la NATO globale e rafforzare il movimento per la pace?

Solo pochi anni fa perfino dei leader potenti hanno dichiarato la NATO "obsoleta" e addirittura "cerebralmente morta". Dall'invasione russa dell'Ucraina, la credibilità e la legittimità dell'alleanza militare occidentale sembrano in crescita più che mai. La Finlandia, tradizionalmente un paese neutrale, è divenuta un nuovo membro. La Svezia seguirà presto. L'opposizione politica al massiccio armamento dell'Ucraina – che alimenta la guerra in corso – all'aumento dei bilanci militari e alla militarizzazione dell'Europa è praticamente inesistente all'interno degli stati della NATO.

Guidata dagli Stati Uniti, la NATO si sta sempre più presentando come un attore globale per la difesa della democrazia e degli interessi dei suoi alleati. La portata globale della NATO e dei suoi potenti membri alimenta nuove tensioni con potenze rivali come la Russia e la Cina. Il suo status di possessore di armi nucleari solleva la terrificante prospettiva di una guerra nucleare.

Il vertice della NATO a Vilnius si prefigge di confermare e rafforzare il potere della NATO e l'influenza del suo complesso industriale militare a livello globale. Ciò va a scapito di un'architettura di sicurezza alternativa basata sulla coesistenza e la sicurezza umana. L'unilateralismo della NATO sta minando il sistema politico multilaterale sancito dalla Carta delle Nazioni Unite.

 

8 luglio 2023, seconda giornata seminariale

Nella giornata dell’8 luglio si sono svolti i tre webinar relativi alle aree geografiche di Asia e Indo Pacifico, America Latina, Usa e Canada.

Il primo – “Asia e Pacifico contro il militarismo” – è stato coordinato da Ann Wright di Pacific Peace Network e Veterans for Peace (Usa) e Dragana Zivancevic di Raising Peace Network (Australia)

Link per rivedere il webinar: https://youtu.be/SXW-zQEktkM

Sono intervenuti: Joy Enomoto – moderatrice virtuale dalle Hawaii, che ha dato il benvenuto e introdotto il tema con una panoramica su Asia e Pacifico; Dr. Melinda Mann – una donna Darumbal e South Sea Islander – vincitrice del premio di dottorato Tracey Banivanua Mar 2020 per la sua eccezionale tesi sulle transizioni educative dei giovani indigeni; Mililani Ganivet –  diTahiti, che ha lasciato all'età di 17 anni per studiare alla Sorbona – studiosa delle vicende e le eredità dei test nucleari francesi nella Polinesia francese; Monaeka / Naek Flores – artista queer CHamoru e organizzatore di Guåhan – membro di organizzazioni comunitarie dinamiche che si concentrano sull'autodeterminazione di CHamoru, sulla giustizia ambientale e sulla protezione dei siti sacri; Prutehi Litekyan – Save Ritidian e Independent Guåhan; Judy Ann Miranda – dalle Filippine, Vice Presidente del Partido Manggagawa, leader sindacale, attivista, difensora dei diritti umani e femminista; Sung-hee Choi – partecipa alla lotta contro la base navale di Jeju e la militarizzazione di Jeju. È anche membro del consiglio coreano del Global Network against Weapons and Nuclear Power in Space. Vedi www.savejejunow.org  ; Shinako Oyakawa è una madre indigena Ryukyuan, attivista, scrittrice, co-direttrice dell'Associazione di studi completi per l'indipendenza dei Lew Chewans (ACSIL) e docente dell'Università di Okinawa, specializzata nella rivitalizzazione della lingua, nella smilitarizzazione e nella decolonizzazione delle isole Ryukyu; Hanaloa Hēlela, nativo hawaiano provieniente da una famiglia militare statunitense, è attivo nella smilitarizzazione delle Hawaii.

Il webinar ha generato numerosi commenti dal pubblico dal vivo e zoom.


La crescente presenza della NATO in America Latina

Il successivo webinar geografico è stato sulla crescente presenza della NATO in America Latina

Facilitatrice: Kristine Karch, co-presidente della rete internazionale "No alla guerra – NO alla NATO".

Sono intervenuti: Laura Capote (Colombia) giornalista, membro dell'OBSAL (Osservatorio sulla Congiuntura dell'America Latina e dei Caraibi) dell'Istituto Tricontinentale e dell'IEALC – UBA (Workgroup on Colombian Critical Thinking); Rosa Elva Zúñiga López (Messico), educatrice popolare femminista, segretaria generale del Consiglio per l'educazione popolare in America Latina e nei Caraibi – CEAAL; Julieta Daza (Colombia/Venezuela), membro di Juventud Rebelde Colombia e attivista politica e sociale residente in Venezuela.

Sono pervenuti all’evento saluti da Ucraina, Russia, Afghanistan. Hanno partecipato di persona a Bruxelles e preso la parola anche donne provenienti da Afghanistan, Russia e Ucraina che hanno raccontato le loro esperienze nei loro paesi in guerra.

Nadiia Yefymyshch è nata nell'URSS ed è di nazionalità Komi. Si è laureata presso l'Università statale di Kiev, in Ucraina, ed è rimasta all'università come docente. È stata a capo di un progetto educativo a Kiev, il Centro russo per la scienza e la cultura. Ha partecipato a un progetto di "educazione ai diritti umani" con il Consiglio d'Europa e il Centro Europeo della Gioventù di Budapest. È stata moderatrice di "Prevenzione della tratta delle donne" dal 2018 al 2021 ed è stata vicepresidente del Consiglio delle minoranze nazionali dell'Ucraina prima di lasciare l'Ucraina. Ora vive a Budapest, in Ungheria.

Nazia Noory dall'Afghanistan, attivista della società civile sulle tematiche giovanili e di genere (UNWomen), fondatrice dell'Afghan Women Alliance for Peace and development (AWAPD) e attivista della WILPF. Ora vive in Germania, ma gran parte della sua famiglia rimane in Afghanistan.

 

Terzo webinar: fermare la partecipazione di Stati Uniti e Canada alle guerre della NATO

Gli Stati Uniti e il Canada sono membri chiave dell'organizzazione bellica NATO. Attivisti provenienti da Stati Uniti e Canada hanno discusso la storia del coinvolgimento dei loro paesi nella NATO e nelle guerre in Europa e in Afghanistan, chiedendo la fine della NATO guerrafondaia.

Link al video: https://youtu.be/ddKue3bqeFE

Hanno coordinato il webinar : Ann Wright (Usa), ex colonnello dell'esercito americano ed ex diplomatica statunitense, s è dimessa nel 2003 in opposizione alla guerra degli Stati Uniti contro l'Iraq ; Alley McDonald (Canada, virtuale), Coordinatrice nazionale della Voce canadese delle donne per la pace (on-line)

Sono intervenuti: Medea Benjamin, attivista politica americana e co-fondatrice di CodePink: Women For Peace; Joseph Gerson, direttore del Programma di Sicurezza Economica e di Pace dell'American Friends Service Committee nel New England, USA; Tamara Lorincz, dottoranda in Global Governance presso la Balsillie School of International Affairs della Wilfrid Laurier University, attivista di Canadian Voice of Women for Peace e della sezione canadese della WILPF; Shivangi Misra, presidente della Lega Internazionale della Lotta dei Popoli, Canada e avvocato internazionale per i diritti umani con sede a Ottawa.

9 luglio 2023: Pianificando future attività comuni

Dopo tre giorni di eventi, domenica 9 luglio 2023 le Global Women for Peace United Against NATO si sono riunite in assemblea per pianificare azioni future.

In vista del prossimo vertice NATO previsto a Washington DC, la rete Global Women lancerà la proposta di darsi appuntamento lì nel luglio 2024. Seguiranno maggiori dettagli.

Intanto si sono costituiti comitati di lavoro per continuare la riflessione e la discussione sui seguenti temi:

– Militarizzazione delle scuole: Cristina Ronchieri/Italia, Patrizia Sterpetti/Italia, Dragana Zivancevic/Australia, Vera Zalka/Ungheria,

– Violenza (NATO) contro le donne e risoluzione ONU 1325: Alessandra Mecozzi/Italia, Paola Melchiori/Italia, Ada Donno/Italia, Khadija Ryadi/Marocco

– NATO killer climatico: Tamara Lorincz/Canada, Liisa Taskinen/Finlandia, Patrizia Sterpetti/Italia, Marinella Correggia/Italia

– Relazioni col Sud del mondo e movimenti non allineati: Paola Melchiori/Italia, Patrizia Sterpetti/Italia, Franziska Kleiner/Germania, Claire Delstanche/Belgio

 No alle bombe a grappolo e alle armi all'uranio impoverito

Con l'annuncio degli Stati Uniti e del Regno Unito che stavano inviando bombe a grappolo e armi all'uranio impoverito in Ucraina, la rete Global Women for Peace united against NATO ha adottato una dichiarazione nella quale denuncia l'invio di bombe a grappolo e di armi all'uranio impoverito e l'uso di queste armi.

Per saperne di più visita il sito: https://womenagainstnato.org/

CONCLUSIONE

La conferenza Global Women For Peace United Against NATO è stata un successo!

Organizzata in meno di quattro mesi attraverso convocazioni zoom di donne da 35 paesi, le partecipanti alla conferenza hanno consegnato il loro messaggio di NO alla NATO e alle sue politiche di guerra direttamente al quartier generale della NATO e al Parlamento europeo a Bruxelles, recandovisi di persona.

Sei webinar hanno offerto a donne e uomini di tutto il mondo l'opportunità di ascoltare le voci della comunità preoccupate per la militarizzazione del nostro mondo e le guerre che minacciano la sopravvivenza della specie umana.

Continueremo a incontrarci per rafforzare la nostra solidarietà internazionale / globale e pianificare nuove azioni dal 9 all'11 luglio 2024 a Washington, DC in occasione del 75esimo anniversario della NATO.

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