05/01/24

VINIE BURROWS, PRESENTE!


di Ada Donno

Vinie Burrows,
attrice ed attivista politica afro-americana, si è spenta a New York il 25 dicembre scorso all’età di 99 anni. Drammaturga, regista ed educatrice teatrale, animatrice di Grannies' Peace Brigade e Women for Racial and Economic Equality, Vinie Burrows ha lasciato una profonda impronta artistica nel teatro nero americano e un’eredità incancellabile nel movimento per i diritti civili e delle donne. Come rappresentante permanente della Federazione Democratica Internazionale delle Donne presso le Nazioni Unite, ha portato il suo grido di libertà sui palcoscenici di organizzazioni teatrali, università e realtà in lotta nei cinque continenti. 


Vinie Burrows era nata all'Harlem Hospital di New York il 15 novembre 1924 e si era diplomata alla Wadleigh High School all’età di 15 anni.
Aveva iniziato la sua carriera come attrice bambina in un programma radiofonico. Il suo esordio a Broadway avvenne nel 1950 nella commedia The Wisteria Trees, opera teatrale tratta da Il giardino dei ciliegi di Cechov, diretta da Joshua Logan e interpretata da Helen Hayes.

Locandina di Sister!Sister!
È stata attiva nel teatro per più di settant'anni, dentro e fuori Broadway, in televisione e nel cinema, così come sui palcoscenici di organizzazioni teatrali, università e realtà in lotta nei cinque continenti.

“Regina del teatro nero”, “leggenda del teatro nero americano” erano alcuni degli appellativi con cui veniva nominata. Le sue biografie raccontano che ha lavorato con Mary Martin, Claude Rains, Ossie Davis, James Earl Jones, Louis Gossett e Earle Hyman e che ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi nel corso della sua lunga carriera. 

Ma sottolineano anche che, fin dagli esordi, e sempre più nel corso degli anni, ha avvertito come i ruoli disponibili per le donne nere fossero limitati e limitanti, e si era orientata a creare da sé opere teatrali e spettacoli.

«Fin da piccola ho avuto la sensazione di presenze autoritarie nella mia vita, potenti, sconosciute, bianche: il padrone di casa, l'insegnante, la polizia», disse in un'intervista del 1975 a un quotidiano del Texas.

Quando si iscrisse alla New York University, dove sua madre avrebbe voluto che studiasse legge, un primo tentativo di trasferirsi al dipartimento di recitazione fu scoraggiante: «L'insegnante di recitazione – raccontò in seguito – lì mi disse sbrigativamente: “Non abbiamo niente per te. Ci sono alcuni ruoli occasionali per una cameriera, ma questo è tutto».

Le sue produzioni soliste comprendono un repertorio di otto spettacoli auto-prodotti, tra cui: Walk Together Children; Rose McClendon: Harlem's Gift to Broadway; A Child is Born; Daughters of the Sun; Song of Lowino e Sister! Sorella!

New York, anni '60. Vinie Burrows è la seconda da sin.
Negli anni '60, nel suo one-woman show Sister! Sorella! collage di poesia, prosa e canzoni, da lei creato, prodotto, diretto e recitato, esplorava le sfide e i trionfi delle donne in tutto il mondo e le connessioni tra sessismo e razzismo.

Nel 1968 ricevette recensioni entusiastiche per il suo spettacolo “Walk Together Children”, che lei stessa descriveva come “scena nera in prosa, poesia e canzone”, in cui attingeva agli scritti di schiavi, poeti e attivisti contemporanei per tracciare l’identità afroamericana.

Di quello spettacolo ha organizzato più di 6mila rappresentazioni, portandolo in tournée nei campus universitari e all'estero. Dopo una performance a Berlino, l'attrice veterana Lillian Gish si recò dietro le quinte per complimentarsi con lei.

Madre, nonna e bisnonna, Vinie ha continuato a recitare fino a 90 anni. Preferendo continuare a definirsi “operatrice culturale” e dedicando molta parte del suo impegno alle attività per la pace, i diritti civili e la liberazione delle donne nere.

Caracas, aprile 2007, XIV congresso FDIM.
Vinie Burrows con Ada Donno e Lia Amato 

È stata militante e vicepresidente del Women for Racial and Economic Equality (WREE), organizzazione multirazziale che, combinando analisi di classe, razza e genere, ha saputo legare la prospettiva femminista nera con una visione umanista, secondo la quale “le donne nere hanno il compito di sostenere ciò che è giusto e di portare giustizia dove hanno ricevuto così tanta ingiustizia”.

Il WREE era affiliato alla Women’s International Democratic Federation, di cui Vinie Burrows è stata rappresentante permanente presso le Nazioni Unite, partecipando, finché le condizioni di salute glielo hanno permesso, a vari consessi internazionali in ogni parte del mondo. Nell’aprile 2007, in occasione di un memorabile Congresso mondiale delle donne tenutosi a Caracas (Venezuela) in concomitanza col XIV congresso della WIDF, a cui parteciparono un migliaio di donne da ogni parte del mondo, Vinie riuscì ad organizzare una nutritissima delegazione dagli Stati Uniti.

Una delle ultime partecipazioni pubbliche di Vinie presso le Nazioni Unite risale al 2015, quando presenziò ai festeggiamenti per il 70° anniversario della WIDF e alla tavola rotonda organizzata dalla WIDF sulle tematiche del lavoro femminile nell’ambito di “Pechino + 20” nel contesto dell’annuale conferenza della CSW.

New York, 2015. Vinie Burrows festeggiata dalla FDIM

Come ha scritto l’attivista portoricana Berta Joubert-Ceci tracciando un suo breve profilo biografico, oltre ad aver «lasciato una profonda impronta artistica nel teatro nero della città che ha la presunzione di essere la capitale del teatro americano» Vinie Burrows è stata «esempio vivente delle ragioni e delle lotte della WIDF. Il suo agire, sia nella vita personale che professionale, era sempre ispirato alla coerenza delle sue convinzioni politiche orientate alla pace con giustizia sociale ed economica, contro il razzismo, a favore del diritto delle donne e delle bambine a vivere libere dalla violenza e a poter sviluppare tutte le proprie potenzialità».

Grazie di tutto, Vinie!


Nessun commento:

Posta un commento