A suon di bombe
Donne in Nero: A suon di bombe: Nel 1978, appena eletto alla Presidenza della Repubblica, Sandro Pertini nel suo primo discorso chiamò a scelte di pace: “Svuotiamo gli arse...
"Da venticinque anni l'Italia, come componente della NATO, è coinvolta attivamente in azioni armate per cui sono state inventate le finzioni più varie: “missioni di pace”, “interventi umanitari”… Ma comunque le si chiami, sono aggressioni che devastano e uccidono. Con questa stessa logica, che noi consideriamo inaccettabile, si sta organizzando un piano dell'Unione Europea per bombardare e distruggere i barconi degli scafisti prima che salpino dalle coste libiche: e sarà l'Italia ad avere il comando dell'operazione. Tutto questo senza avere affrontato i motivi profondi per cui cresce sempre più il numero di coloro che fuggono dai loro paesi – guerre, fame, carestie, persecuzioni e violenze di ogni genere – e senza avere garantito alcuna sicurezza a chi sta cercando di sopravvivere. Ci saranno così ancora più morti e verranno chiamati “danni collaterali”: ma è un’ipocrisia vergognosa, perché “questi ‘danni’ sono perdite previste e deliberate”...
31/05/15
27/05/15
COREA
In viaggio per la pace da Pyongyang al 38° parallelo
Quando è in atto la diplomazia delle donne
Una delegazione di 30
donne provenienti da 15 paesi – fra le quali la leader femminista statunitense Gloria
Steinem e i due premi Nobel della Pace Mairead
Maguire dell’Irlanda and Leymah Gbowee della Liberia - si è recata a Pyongyang per un simposio
internazionale di pace organizzato in collaborazione con le donne della Corea
del Nord. Partito da Pechino, il gruppo
delle trenta ha fatto sosta a Pyonyang per il simposio e da lì, il 24 maggio,
giornata internazionale delle donne per la pace e il disarmo, si è recata a sud
con l’intento di attraversare la zona demilitarizzata che al 38° parallelo separa
le due Coree da oltre sessant’anni.
Con la loro azione le
trenta donne hanno voluto richiamare i due governi alla necessità di mettere
fine alle ostilità e firmare finalmente un accordo di pace permanente, come
preludio indispensabile alla riconciliazione e riunificazione del paese. La
tregua firmata nel 1953, infatti, servì a fermare la sanguinosa guerra fra il
Sud ed il Nord – sostenuti rispettivamente dagli Stati Uniti e dall’ex Unione
Sovietica - costata la vita a quasi quattro milioni di coreani, ma non mise
fine al conflitto: la militarizzazione della zona di confine, le esercitazioni
di guerra, dure schermaglie, infiltrazioni e defezioni hanno continuato a
dividere le famiglie coreane e a tenere il paese in uno stato di ostilità
permanente.
La marcia della delegazione
è stata salutata festosamente dalle donne nordcoreane allineate in abiti
tradizionali colorati lungo il percorso verso la frontiera sud, a oltre la
quale c’erano ad aspettare centinaia di attivisti della pace, a loro volta
impegnati nello sforzo di riconciliazione delle due parti.
Al di là delle
inevitabili tensioni che hanno accompagnato la storica impresa – il governo della
Corea del Sud ha fermato le donne nordcoreane al check point di Panmunjom, il villaggio di confine in cui nel ‘53
fu firmata la tregua, e ha negato al gruppo delle trenta il permesso di attraversare
a piedi il villaggio - le protagoniste la considerano un successo: "Abbiamo realizzato quello che tutti
dicevano non si potesse fare, cioè una marcia
per la pace, per la riconciliazione e i diritti umani, concordata con entrambi
i governi" - ha dichiarato Gloria Steinem - "Abbiamo messo in atto la
nostra diplomazia di cittadine, per richiamare la necessità di porre le basi
per la riunificazione coreana mettendo fine formalmente alla guerra con un
trattato di pace permanente”.
25/05/15
GINEVRA
Seminario internazionale sul lavoro delle donne
"Diritto delle donne ad un lavoro dignitoso – uguale salario per uguale lavoro"
In occasione della prossima Conferenza
annuale sul lavoro, che l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) tiene dal 30 maggio al 13 giugno presso il suo
quartier generale a Ginevra, la Federazione Democratica Internazionale delle Donne (FDIM/WIDF) organizza un seminario sulle tematiche relative alla disparità salariale fra donne e uomini. Il seminario si tiene l’8 giugno 2015, dalle 13:00 alle 14:30, sul tema “Diritto delle donne ad un lavoro dignitoso – uguale remunerazione per uguale lavoro".
Organizza il seminario un comitato internazionale composto da Marcia Campos presidente della WIDF, Annie Raja, (India, vicepresidente), Skevi Koukouma (vicepresidente e
parlamentare di Cipro), Mame Seck (senegalese, rappresentante dell’Africa
nell’esecutivo WIDF), Mairini Stefanidi
(coordinatrice europea ed esponente del sindacato greco PAME),
Regina Marques (segretaria del Movimento democratico donne portoghesi), Ada Donno (Awmr Italia - Donne del Mediterraneo) e Alicia
Perez (coordinatrice della WIDF per le Americhe ed esponente
dell’Organizzazione sindacale cubana), Wafy Ibrahim coordinatrice per la
regione araba.
Al seminario prendono parte anche rappresentanti di varie organizzazioni sindacali europee, americane, africane, asiatiche.
15/05/15
GRECIA
APPELLO A SOSTENERE IL POPOLO GRECO CHE RESISTE E
LA COMMISSIONE DEL PARLAMENTO GRECO PER LA VERITA’ SUL DEBITO PUBBLICO
PER IL DIRITTO DEI POPOLI ALL’AUDIT SUL DEBITO PUBBLICO
Al popolo europeo e al mondo intero
A tutti gli uomini e le donne che rifiutano le
politiche di austerità, che non vogliono pagare un debito pubblico che ci
strangola e che è stato deciso alle nostre spalle e contro i nostri interessi.
Noi,
firmatari di questo appello, siamo a fianco del popolo greco che, con il suo
voto nelle elezioni del 25 gennaio 2015, è diventato il primo popolo in Europa
e nell’Emisfero Nord a rigettare le politiche di austerità imposte per
pagare un presunto debito pubblico che è stato negoziato da vertici senza il
popolo e contro il popolo.
Allo
stesso tempo, noi crediamo che la istituzione della Commissione per la
Verità sul Debito Pubblico Greco per iniziativa del Parlamento Greco
costituisca un evento storico, di cruciale importante non solo per il popolo
greco ma anche per i popoli di Europa e per il mondo intero.
La
Commissione per la Verità del Parlamento Greco, composta da cittadini volontari
di tutto il mondo, è destinata ad essere replicata in altri paesi. In primo
luogo, perché il problema del debito è un flagello che piaga la maggior
parte dell’Europa e del mondo, e in secondo luogo perché ci sono milioni e
milioni di cittadini che stanno giustamente ponendo domande basilari e
fondamentali sul debito:
06/05/15
Casa delle Donne di Lecce: LE DONNE CONTRO IL TTIP
Casa delle Donne di Lecce: LE DONNE CONTRO IL TTIP: 1 7 maggio 2015 ore 18,30 Officine Cantelmo - Lecce LE DONNE CONTRO IL TTIP Il TTIP è un accordo commerciale di libero scambio in co...
Donne in Nero: Non c'è pace senza giustizia
Donne in Nero: Non c'è pace senza giustizia: “…c’è una continuità di ingiustizia e violenza che rende difficile distinguere tra le violenze subite durante le guerre e quelle del dop...
TURCHIA
il Partito Comunista turco presenta solo donne alle elezioni politiche
http://www.libreriadelledonne.it/il-partito-comunista-turco-presenta-solo-donne-alle-elezioni-politiche/
Il partito comunista turco presenta solo donne per le elezioni parlamentari.
«Solo le donne possono rappresentare la nostra rivolta contro l’ordine stabilito in Turchia»
La decisione ha un alto valore simbolico in un paese in cui la presenza femminile in politica è minima. «Solo le donne possono rappresentare la nostra rivolta contro l’ordine dato in Turchia», ha dichiarato il partito.
Ankara.- I 550 nomi delle liste elettorali presentate dal Partito Comunista della Turchia alle elezioni politiche di giugno sono esclusivamente di donne, nonostante non ci si aspetti che questo partito, minoritario e non presente in parlamento, riesca a conquistare un solo seggio.
«Avere solo candidature femminili non riguarda solo la partecipazione delle donne alla lotta politica.
Solo le donne possono rappresentare la nostra rivolta contro l’ordine dato in Turchia, che non può esistere senza umiliare e uccidere ogni giorno delle donne», ha annunciato la formazione in un suo comunicato.
«Solo le donne possono rappresentare la nostra rivolta contro l’ordine stabilito in Turchia»
La decisione ha un alto valore simbolico in un paese in cui la presenza femminile in politica è minima. «Solo le donne possono rappresentare la nostra rivolta contro l’ordine dato in Turchia», ha dichiarato il partito.
Ankara.- I 550 nomi delle liste elettorali presentate dal Partito Comunista della Turchia alle elezioni politiche di giugno sono esclusivamente di donne, nonostante non ci si aspetti che questo partito, minoritario e non presente in parlamento, riesca a conquistare un solo seggio.
«Avere solo candidature femminili non riguarda solo la partecipazione delle donne alla lotta politica.
Solo le donne possono rappresentare la nostra rivolta contro l’ordine dato in Turchia, che non può esistere senza umiliare e uccidere ogni giorno delle donne», ha annunciato la formazione in un suo comunicato.
05/05/15
MEETING A MOSCA
Settant’anni di lotte e nuove sfide
Il 7,8 e 9 maggio a Mosca, in occasione del 70°
anniversario della grande vittoria dell’ex Unione Sovietica sul nazifascismo, si terrà un meeting di organizzazioni
internazionali democratiche sul tema “1945-2015:
anni di lotte e nuove sfide”.Al meeting, indetto dal Fondo per la Pace di Mosca, i Veterani
della pace, l’Unione pan-russa delle donne “Speranza della Russia”, gioventù antifascista,
organizzazioni sindacali e collettivi di lavoro, prenderanno parte anche rappresentanti
di organizzazioni democratiche internazionali, fra cui la Federazione
Democratica Internazionale delle Donne. Il 9 maggio, a conclusione del meeting i
partecipanti si uniranno ad una marcia della pace che si svolgerà nelle strade
di Mosca, e insieme renderanno omaggio al monumento al milite ignoto.L’Awmr Italia per l’occasione ha inviato alle donne di “Speranza
di Russia” un messaggio di saluto:
Care amiche e compagne di "Speranza di Russia"
come Awmr Italia vogliamo esprimervi la nostra più sentita solidarietà in occasione del 9 maggio, 70° anniversario della vittoria sul nazi-fascismo. Settant’anni fa, la grande vittoria dell’Unione Sovietica sull’aggressore nazifascista segnava la svolta decisiva per la Liberazione dell’intera Europa.
Nel mentre celebriamo con voi questo 70° anniversario, non
possiamo non osservare che esso cade oggi in una situazione in cui i venti di
guerra si levano di nuovo forti dentro l’Europa e nell’area del Mediterraneo.
Sfortunatamente, quelli che ieri furono gli alleati della pace, primi gli USA, nella
situazione di oggi rappresentano il principale nemico della pace in Europa e in
Medio Oriente.
Questo 70° anniversario della vittoria sul nazifascismo richiama
noi tutte alla necessità di rendere di nuovo attuali gli insegnamenti della
Resistenza partigiana che lottò contro l’imperialismo, per la libertà,
l’uguaglianza, la giustizia sociale e l’autodeterminazione dei popoli, l’emancipazione
delle donne.
La stessa resistenza si rende necessaria per noi oggi anche nei
luoghi di lavoro e nei territori dove la crisi capitalistica e le politiche
economiche dei governi europei aggrediscono ad oltranza le condizioni di lavoro
e di vita delle masse lavoratrici, erodono i diritti delle donne lavoratrici,
ne limitano le libertà, ne minacciano la pace.
Questo anniversario ci ricorda anche la nascita della grande Federazione
Democratica Internazionale delle Donne (WIDF) alla quale sia noi che voi siamo
oggi affiliate. Il nostro augurio sincero è che questo 70° anniversario
rappresenti anche l’occasione significativa di rafforzamento della WIDF e di un
ulteriore passo avanti dei movimenti delle donne lavoratrici in tutto il mondo.
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