Movimento Democratico delle Donne del Portogallo
Una decisione illegale alla luce del diritto internazionale
Il Movimento Democratico delle Donne (MDM) condanna il riconoscimento di
Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli USA, atto politico
imperdonabile che viola i diritti del popolo palestinese.
La decisione, annunciata lo scorso 6 dicembre del presidente degli Stati
Uniti Donald Trump, di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e di
trasferire l’ambasciata nordamericana da Tel Aviv nella città considerata santa
da cristiani, ebrei e musulmani, è illegale alla luce del diritto internazionale.
Nell’ambito delle Nazioni Unite essa costituisce una violazione gravissima
del diritto internazionale, definito specificatamente in numerose risoluzioni,
compresa la recente 2334 del Consiglio di Sicurezza del dicembre 2016, che
esplicitamente menziona Gerusalemme Est come “territorio palestinese occupato”.
Ancora una volta, è stata dimostrata l’ipocrisia degli Usa nel presentarsi
come “mediatori imparziali” nel conflitto, mentre hanno sempre appoggiato
l’occupazione, l’espansionismo e l’aggressione israeliana contro il popolo
palestinese, votando insieme ad Israele contro tutti le misure che riconoscono
la legittimità della causa palestinese e il diritto al riconoscimento dello
Stato palestinese, in particolare imponendo sanzioni contro gli organismi delle
Nazioni Unite ogniqualvolta valorizzino il patrimonio politico e culturale
della Palestina.
Ecco perché è importante ricordare, e l'MDM lo fa, che nel conflitto
israelo-palestinese, le due parti non sono su un piano di parità, e che dalla
parte della Palestina ci siano innumerevoli proposte di negoziato all'interno
delle Nazioni Unite per il riconoscimento di due Stati.
Nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del dicembre 2016, il
presidente dell'Autorità Palestinese, aveva ribadito la speranza che il 2017 fosse
l'anno conclusivo dei negoziati per l'indipendenza, con la proposta di Conferenza
internazionale di pace entro la fine dell'anno. Con questo passo inaccettabile gli
Stati Uniti, ancora una volta e in modo aperto, offrono copertura alla politica
sionista di occupazione illegale dei territori palestinesi, compresa l'occupazione
totale di Gerusalemme. Questa misura unilaterale e illegale degli Stati Uniti
fa parte di un rapido deterioramento della situazione in tutto il Medio
Oriente, con un crescendo di minacce e misure che costituiscono il pericolo di
un ulteriore escalation di guerre e conflitti nella regione.
A questo punto, il MDM, in sintonia con la causa dell'indipendenza e della
liberazione della Palestina fa appello allo Stato portoghese perché - come hanno
fatto numerosi enti e paesi stranieri - condanni, in modo inequivocabile, il
riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Stati Uniti
ed esiga nelle sedi internazionali il rispetto della legalità internazionale.
Inoltre, chiede al governo portoghese, in obbedienza ai principi costituzionali
e in osservanza delle raccomandazioni adottate nel Parlamento, di riconoscere
formalmente lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme Est.
Nel mondo globale in cui viviamo, non possiamo tacere e ignorare le guerre
e i pericoli che minacciano l'umanità, provenienti da paesi che – sotto le
vesti di agnello, sono lupi - seminano odio, ingiustizia, disuguaglianze,
oppressione nei territori altrui, a vantaggio dei propri interessi e affari militaristici e di sfruttamento
delle risorse naturali e umane.
L'MDM ribadisce la sua solidarietà con le donne e il popolo palestinese e sostiene
la loro giusta lotta per il loro inalienabile diritto alla terra e a costruire lo stato libero, indipendente,
sovrano e vitale di Palestina nei confini precedenti al 1967 con la capitale a
Gerusalemme Est, insieme a una giusta soluzione per la difficile situazione dei
milioni di rifugiati palestinesi a cui sono state confiscate le proprietà, e
che sono stati costretti a lasciare la loro terra e la loro patria.
L'MDM invita le donne portoghesi e del mondo a sostenere la giusta lotta
del popolo palestinese per il diritto alla terra e chiede alle forze vive di
denunciare l’ennesima violazione del diritto internazionale perpetrata dal
governo degli Stati Uniti, e a respingere la politica di apartheid e genocidio messa in atto dal governo di Israele, che
umilia i diritti universali e la dignità umana del popolo palestinese, mette in
pericolo la pace in quella regione del pianeta e nel mondo.
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