12/12/17

Gerusalemme è palestinese

Movimento Democratico delle Donne del Portogallo 

Una decisione illegale alla luce del diritto internazionale 



Il Movimento Democratico delle Donne (MDM) condanna il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli USA, atto politico imperdonabile che viola i diritti del popolo palestinese.
La decisione, annunciata lo scorso 6 dicembre del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e di trasferire l’ambasciata nordamericana da Tel Aviv nella città considerata santa da cristiani, ebrei e musulmani, è illegale alla luce del diritto internazionale.
Nell’ambito delle Nazioni Unite essa costituisce una violazione gravissima del diritto internazionale, definito specificatamente in numerose risoluzioni, compresa la recente 2334 del Consiglio di Sicurezza del dicembre 2016, che esplicitamente menziona Gerusalemme Est come “territorio palestinese occupato”.
Ancora una volta, è stata dimostrata l’ipocrisia degli Usa nel presentarsi come “mediatori imparziali” nel conflitto, mentre hanno sempre appoggiato l’occupazione, l’espansionismo e l’aggressione israeliana contro il popolo palestinese, votando insieme ad Israele contro tutti le misure che riconoscono la legittimità della causa palestinese e il diritto al riconoscimento dello Stato palestinese, in particolare imponendo sanzioni contro gli organismi delle Nazioni Unite ogniqualvolta valorizzino il patrimonio politico e culturale della Palestina.
Ecco perché è importante ricordare, e l'MDM lo fa, che nel conflitto israelo-palestinese, le due parti non sono su un piano di parità, e che dalla parte della Palestina ci siano innumerevoli proposte di negoziato all'interno delle Nazioni Unite per il riconoscimento di due Stati.
Nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del dicembre 2016, il presidente dell'Autorità Palestinese, aveva ribadito la speranza che il 2017 fosse l'anno conclusivo dei negoziati per l'indipendenza, con la proposta di Conferenza internazionale di pace entro la fine dell'anno. Con questo passo inaccettabile gli Stati Uniti, ancora una volta e in modo aperto, offrono copertura alla politica sionista di occupazione illegale dei territori palestinesi, compresa l'occupazione totale di Gerusalemme. Questa misura unilaterale e illegale degli Stati Uniti fa parte di un rapido deterioramento della situazione in tutto il Medio Oriente, con un crescendo di minacce e misure che costituiscono il pericolo di un ulteriore escalation di guerre e conflitti nella regione.
A questo punto, il MDM, in sintonia con la causa dell'indipendenza e della liberazione della Palestina fa appello allo Stato portoghese perché - come hanno fatto numerosi enti e paesi stranieri - condanni, in modo inequivocabile, il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Stati Uniti ed esiga nelle sedi internazionali il rispetto della legalità internazionale. Inoltre, chiede al governo portoghese, in obbedienza ai principi costituzionali e in osservanza delle raccomandazioni adottate nel Parlamento, di riconoscere formalmente lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme Est.
Nel mondo globale in cui viviamo, non possiamo tacere e ignorare le guerre e i pericoli che minacciano l'umanità, provenienti da paesi che – sotto le vesti di agnello, sono lupi - seminano odio, ingiustizia, disuguaglianze, oppressione nei territori altrui, a vantaggio dei propri  interessi e affari militaristici e di sfruttamento delle risorse naturali e umane.
L'MDM ribadisce la sua solidarietà con le donne e il popolo palestinese e sostiene la loro giusta lotta per il loro inalienabile diritto alla terra  e a costruire lo stato libero, indipendente, sovrano e vitale di Palestina nei confini precedenti al 1967 con la capitale a Gerusalemme Est, insieme a una giusta soluzione per la difficile situazione dei milioni di rifugiati palestinesi a cui sono state confiscate le proprietà, e che sono stati costretti a lasciare la loro terra e la loro patria.

L'MDM invita le donne portoghesi e del mondo a sostenere la giusta lotta del popolo palestinese per il diritto alla terra e chiede alle forze vive di denunciare l’ennesima violazione del diritto internazionale perpetrata dal governo degli Stati Uniti, e a respingere la politica di apartheid e genocidio  messa in atto dal governo di Israele, che umilia i diritti universali e la dignità umana del popolo palestinese, mette in pericolo la pace in quella regione del pianeta e nel mondo.

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