Diciamo NO alle guerre imperialiste e alla NATO
Risoluzione contro le guerre imperialiste e la NATO presentata dall'Ufficio europeo della WIDF e approvata nel Consiglio direttivo di Windhoek (Namibia), il 12 agosto 2019
Nella ricorrenza del 74° anniversario del
crimine imperialista contro il popolo giapponese a Hiroshima e Nagasaki, il comitato
direttivo della Federazione internazionale democratica femminile (WIDF) riunito
a Windhoek, Namibia, dichiara quanto segue:
Oggi, 74 anni dopo il crimine perpetrato dagli
Stati Uniti contro il popolo giapponese, quando il fungo nucleare spazzò via dalla
faccia della Terra migliaia di persone a Hiroshima e Nagasaki ( 6 e 9 agosto
1945), la NATO pianifica ancora la possibilità di realizzare il primo attacco
nucleare, secondo quanto deciso nel Summit di Varsavia del 2016.
Le organizzazioni affiliate alla WIDF
sviluppano la loro azione nelle condizioni determinate dall’acuirsi dalla
competizione inter-imperialista che diffonde nel mondo povertà, lavoro
senza diritti, guerre e rifugiati. Quando il sistema di sfruttamento non
può risolvere le crisi generate dal crescere delle controversie, né tramite
accordi né attraverso guerre commerciali, allora lo sbocco è la guerra imperialista.
E poiché le donne sono le prime vittime delle guerre, le organizzazioni della
WIDF levano in alto la bandiera contro di esse.
Nelle guerre, sono soprattutto le donne delle
classi popolari, che con i loro figli ed i figli dei rifugiati e degli sfollati
costituiscono la maggioranza della popolazione, a sopportare il peso più grave.
Le donne sono le prime vittime della violenza, compresa la violenza sessuale.
Stiamo vivendo in un periodo più che mai a
rischio per le popolazioni del mondo.
- La crescente aggressività di Stati Uniti /
NATO / UE determina l’acuirsi della conflittualità con Russia, Cina, Iran, con
il coinvolgimento attivo di decine di altri paesi.
- La decisione degli Stati Uniti di ritirarsi
dal Trattato di non proliferazione nucleare dimostra quanto pericolosamente stiano
crescendo le contraddizioni inter-imperialiste.
- L'UE sta organizzando di fatto un esercito
proprio, la Permanent Structured Cooperation (PESCO), fatto che rivela anche
una crescente conflittualità dentro la NATO.
- Le regioni del Mediterraneo sud-orientale e
dei Balcani, dell’Ucraina, del Golfo Persico sono nell’occhio del ciclone, in
quanto possiedono importanti risorse naturali che producono ricchezza e sono
sulla rotta dei trasporti di materie prime e merci dall'Asia centrale, il Mar
Caspio e Medio Oriente verso l'Occidente e verso le emergenti potenze
asiatiche.
- I recenti avvenimenti nello stretto di
Hormuz del Golfo Persico, nel contesto del conflitto con l'Iran, avvicinano
ulteriormente il pericolo per i nostri popoli.
- A lato del maggiore conflitto USA-Turchia, va
crescendo l'aggressività della borghesia turca, che ha raggiunto il punto di
aperta violazione della Zona Economica Esclusiva Cipriota (ZEE) da parte dei
perforatori turchi, mentre sfida i diritti sovrani della Grecia nell'Egeo.
- L’espansione della NATO nei Balcani si
realizzando oggi con la firma dell'accordo di Prespa tra la Grecia e la
Macedonia.
La pace e la vita dei nostri popoli sono messe
in pericolo immediato per gli interessi dei maggiori gruppi economici. La
nostra lotta contro la NATO e l'UE è necessaria per la nostra sopravvivenza.
Rafforziamo la nostra solidarietà con le donne
che soffrono le conseguenze degli interventi imperialisti della NATO, degli USA
e dell'UE; con le migliaia di rifugiati e i loro figli. Le donne delle classi
popolari hanno interessi comuni, indipendentemente dall'etnia, dalla razza,
dalla religione e dalle tradizioni culturali. Il nostro avversario è comune, la
società di sfruttamento e dell'oppressione.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà alla
giusta lotta del popolo palestinese, in particolare delle donne, contro
l'occupazione israeliana della terra palestinese, che è incoraggiata e
patrocinata da USA, UE, NATO. Condanniamo l'aggressività israeliana nei
confronti del popolo palestinese. Saremo al suo fianco fino a che non avranno
fine l'occupazione e gli insediamenti illegali di coloni, fino alla liberazione
dei prigionieri politici, fino a quando non acquisiranno il loro stato sovrano
e indipendente entro i confini del 1967, con capitale Gerusalemme est e sotto
il governo del popolo.
Sosteniamo il diritto di ogni popolo a
decidere da sé sia per il suo presente che per il suo futuro. Per questo
motivo stiamo dalla parte del popolo venezuelano, delle donne e delle classi popolari
che subiscono le conseguenze dell'ingerenza imperialista degli Stati Uniti e
del tentato colpo di stato per insediare il burattino Guaidò al posto del
governo eletto.
Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo
cubano che ancora fa fronte al crudele embargo degli Stati Uniti, di cui
chiediamo la cessazione immediata.
La continuata occupazione del territorio di
Cipro da parte della Turchia, che dura da 45 anni, deve avere fine, consentendo
ai greco-ciprioti e ai turco-ciprioti di proseguire i negoziati per la
federazione delle due aree con parità politica, come prescritto nella relativa risoluzione
del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nella prospettiva della
riunificazione dell’isola.
Esprimiamo la nostra solidarietà alle donne di
Cipro vittime di stupro nel 1974 e chiediamo la punizione dei colpevoli.
È necessaria la lotta costante e persistente
dei popoli, e le donne delle classi popolari hanno tutto l’interesse a
partecipare a questa lotta, contro le cause che originano le guerre
imperialiste. Tali cause sono indissolubilmente legate alla natura della
società odierna, la cui pietra angolare è lo sfruttamento dell'essere umano da
parte dell'essere umano. Non ci sottomettiamo a tale esiziale correlazione, ma intensifichiamo
la nostra lotta comune contro le guerre imperialiste e il coinvolgimento dei
nostri paesi in esse.
La nostra lotta come donne non può non
denunciare gli effetti della guerra e dell'imperialismo nei nostri paesi, che
generano ulteriori disuguaglianze di genere e asimmetrie. Il risultato è una
maggiore povertà tra le donne, la loro soggezione a umiliazioni, abusi e ogni
tipo di violenza. Le donne d'Europa non possono non denunciare l'aumento di
stupri, schiavitù sessuale, prostituzione, gravidanze indesiderate, matrimoni e
sterilizzazione forzati che arrivano nei nostri paesi. L'Europa è la destinazione
e il transito del commercio di donne e minori a fini di sfruttamento sul lavoro
e sessuale, per via di una legislazione
permissiva che legittima l'attività lucrativa della prostituzione nei grandi
paesi europei sfruttando la povertà dei precari rifugiati migranti.
Lottiamo per:
Il disimpegno dalla NATO e la chiusura delle
basi USA / NATO che supportano i disegni imperialisti;
L'abolizione di tutte le armi nucleari e il
divieto dei test nucleari.
Non un soldato sia inviato fuori dei confini
del proprio paese.
Per la dignità delle donne e per il diritto ad
una vita dignitosa, contrastando tutte le forme di violenza a cui le guerre le sottopongono.
Ufficio regionale europeo della WIDF
Windhoek, Namibia, 12.8.2019